traccedi - Bice Bugatti Club
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traccedi - Bice Bugatti Club
TRACCEDI CONTEMPORANEO 2013 Tracce Di Contemporaneo In collaborazione con: Con il patrocinio di: Partner internazionali: Consolato della Bolivia in bergamo TRACCEDI CONTEMPORANEO 2013 4 Tracce di contemporaneo arriva alla sua seconda edizione, dopo il successo riscontrato in Ville aperte 2012. Nato dalla collaborazione tra il Bice Bugatti Club e l’associazione heart – PULSAZIONI CULTURALI, due realtà da tempo impegnate nell’organizzazione di eventi culturali nel nostro territorio, il progetto prevede l’installazione di opere firmate da artisti contemporanei nel contesto dei siti protagonisti di Ville aperte in Brianza. Come per l’edizione precedente, Tracce di contemporaneo vuole porsi in relazione con gli spazi delle dimore storiche, in un dialogo stimolante tra passato e presente. Le Ville di delizia, così numerose e diffuse nel nostro territorio, offrono una cornice straordinaria per i linguaggi del contemporaneo. Come osservava, già negli anni Settanta, Brian O’Doherty nel suo saggio Inside the White Cube, “la maggior parte di noi legge un allestimento come mastica un chewinggum: inconsapevolmente e per abitudine”. L’idea del white cube che Doherty affronta nel suo saggio è peraltro ormai tutta da ridiscutere. L’arte sta uscendo sempre più spesso dalle algide pareti bianche delle gallerie, dalle sale dei musei e dei luoghi deputati. L’arte cerca nuovi spazi. E con i nuovi spazi l’arte trova sempre più spesso un nuovo pubblico; un pubblico di non “addetti ai lavori”, nuovi fruitori con nuovi occhi, pronti a osservare l’opera da punti di vista diversi, fuori dagli schemi precostituiti. Spesso ci si trova a interrogarsi sul ruolo dell’arte nella società. È forse arrivata l’ora che l’arte esca dalla propria tana, metta il naso fuori dai propri solitari rifugi per tornare a relazionarsi con ciò che la circonda; è ora che l’arte sfugga a quella pericolosa autoreferenzialità in cui troppo spesso si è chiusa, forte della certezza che “chi non la capisce non la merita”, impegnata in una corsa in solitaria che la rende cieca e sorda. Guardare oltre. Aprire le porte al resto. Riprendere a parlare con gli altri. Tutti temi di riflessione, elementi di dibattito che si auspica possano portare gli artisti stessi a cambiare logica di lavoro, tornando a incontrarsi, a dialogare, a confrontarsi. E poco importa se il dialogo avviene nelle intangibili strade della rete. Certo, l’immaginario del tavolo del bar che accoglie gli artisti davanti a un bicchiere di vino continua a essere romanticamente molto suggestivo, ma non possiamo e non vogliamo demonizzare il web, che ha anzi aperto possibilità straordinarie, tutte da sfruttare. Ricominciare a parlare. Ma come? Un’esperienza come Tracce di contemporaneo potrebbe e dovrebbe suggerire una prima ipotesi. L’arte si mette in gioco: si mette in dialogo con luoghi che un tempo, peraltro, le sono appartenuti – le splendide ville di delizia – e si offre a un pubblico che in quel momento è lì per vedere altro. L’incontro è straordinario: la assurde barriere tra arte classica e linguaggio contemporaneo si annullano; i due mondi si arricchiscono a vicenda, ritrovando la loro naturale armonia. Non c’è provocazione. Non c’è ombra di quell’odiosa attitudine che troppo spesso vediamo aleggiare intorno all’arte contemporanea: quell’idea che la possano capire solo pochi eletti. Gli altri fuori. Senza speranza di poterci arrivare. Di poter partecipare. La partecipazione – l’apertura a nuovi fruitori, che può tradursi anche in attività didattica, se necessario – è del resto uno dei temi cardine delle due associazioni che hanno creato questo progetto. Lasciare che l’arte incontri gli altri e comunichi con loro. Un dialogo che comincia con l’artista della porta accanto e termina dall’altra parte del mondo, 5 grazie alla presenza di artisti stranieri, provenienti dai più disparati angoli del pianeta. C’è una parola che riassume perfettamente questa attitudine: glocal. Linguisticamente poco felice, come quasi tutti i neologismi, glocal è però un termine molto efficace per descrivere un punto di vista aperto e intelligente, che parte dal locale per aprirsi sul mondo. Fedele a questa vocazione, il Bice Bugatti Club ha dato un contributo straordinario all’edizione di quest’anno, portando numerose opere internazionali nel progetto. Offre uno splendido esempio di questa attenta indagine che il Bice Bugatti Club svolge da anni sui territori del mondo la grande antologica ospitata a Villa Filippini di Besana Brianza, un vero e proprio evento nell’evento. La mostra unisce due progetti straordinari: Atmosfere e Martadero. Atmosfere, realizzato in collaborazione con ADC & Building Bridges di Los Angeles, con la curatela di Anna Dusi e di Maria Francesca Palmerio, è il risultato di un’esperienza realizzata all’Aquila questa estate, quando opere d’arte di artisti contemporanei hanno abitato gli spazi vuoti delle vetrine dell’Aquila: otto artisti e otto visioni difformi con un comune denominatore la coesistenza nello spazio. Come spiega Anna Dusi, l’esperienza dell’Aquila, “nella sua complessa locazione, ha dimostrato quanto la contemporaneità dell’arte può spiegare i luoghi, un territorio e i territori tutti”. I più giovani degli artisti selezionati nella rassegna vengono ora riproposti a Besana, “per verificare ancora una volta cosa vuol dire vivere un luogo, misurarsi con degli spazi e dunque con le persone che li calpestano”. Anche il secondo progetto è legato alla collaborazione del Bice Bugatti Club con due realtà straniere: Martadero, un’associazione nata a Cochabamba (Bolivia) per promuovere lo sviluppo sociale attraverso l’arte e la cultura e di nuovo ADC Building Bridges di Los Angeles. Curatori di questa sezione dell’esposizione sono Fernando Barros, Marisa Caichiolo e Anna Dusi. Il progetto Martadero ha recuperato gli spazi di un ex-macello per offrire alla città un centro di propulsione culturale. I suoi progetti si snodano attraverso i mondi della pittura, della scultura, della musica, della video art, del teatro, della letteratura e dell’architettura. In un testo scritto in occasione di un evento organizzato dal Bice Bugatti Club, Fernando Garcia Barros, curatore del progetto Martadero, si inserisce in modo esemplare nel tema che stiamo trattando. “Ampliare la prospettiva è la chiave”, scrive Barros, “superare i nostri propri limiti e quelli che ci vengono imposti. Ricercare un nuovo panorama, promuovendo processi condivisi, che consentano di costruire nuove logiche di comprensione. Supportiamo una lettura individuale e allo stesso tempo collettiva della nostra identità, attraverso un linguaggio riflessivo e propositivo come quello artistico. Abbandonare le congetture e optare per l’azione, assumendo la responsabilità di essere parte di un processo di riconfigurazione di quelle che, fino a questo momento, abbiamo definito frontiere”. Anche l’altra realtà coinvolta nella sezione, ADC Builiding Bridges, ha tra le proprie finalità la costruzione di reti di relazioni: costruire ponti, appunto, strade che uniscano mondi diversi e li portino a dialogare. Si delinea dunque un nuovo concetto di territorio: un territorio che partendo da una concreta e geograficamente limitata realtà locale, si estende fino a diventare spazio mentale - “spazio creativo”, come lo definisce Barros – , luogo di confronto e di relazione, nel tentativo di costruire una rete, un vero e proprio “campo di forze” che abbatta ogni barriera, lasciando che mondi diversi entrino in contatto e agiscano insieme. Azione: ecco la seconda parola d’ordine di progetti quali Martadero e Atmosfere, ma anche delle altre opere protagoniste di Tracce di Contemporaneo 2013. Il Parco di Villa Borromeo ad Arcore, ad esempio, ospita Work/Works, un’iniziativa nata da un’intuizione di Luigi Rossi, presidente del Bice Bugatti Club e realizzata in collaborazione con StreetArt+ di Monza. Tema fondante del progetto è il lavoro, nelle sue più sottili articolazioni, comprese le molte problematiche sociali e culturali a esso collegate. Le opere, tutte firmate da giovani artisti emergenti, sono realizzate su teli vapore di 3 x 1,5 metri. Work/Works è espressione di un modo aperto, “sociale”, di fare arte. Stimola gli artisti a esprimersi su un tema di scottante attualità, affrontando una superficie di grandi dimensioni che si dovrà mettere in dialogo con la collettività, adeguandosi di volta in volta a situazioni ambientali e realtà diverse. Uno sguardo individuale che si fa universale, un’azione che parte dal singolo artista per parlare a tutti. A rendere ancor più efficace il messaggio del progetto, Work/Works è diventato anche un blog. Un luogo di confronto, aperto a chiunque voglia esprimere la propria idea. Una meravigliosa, imprevedibile fucina di idea, proposte, riflessioni, rivendicazioni… Di nuovo, dunque, un percorso dal locale al globale. Sono dunque qualcosa più che semplici Tracce quelle che quest’anno arricchiranno il percorso di Ville Aperte. Sono singole voci che si uniscono in un coro che può diventare assordante. Sono porte che si aprono verso i territori del mondo, e lasciano entrare e uscire pensieri, immagini, sogni, paure, suggestioni. Sono dipinti, sculture, installazioni, performance che animano spazi e si mettono in relazione. Sono idee che si lasciano cogliere e si lasciano interpretare. Sono arte disposta a mettersi in discussione, ritrovando il proprio ruolo nella società. Simona Bartolena Curatrice di Tracce di contemporaneo 6 7 Ville Work Works Work/Works Il progetto Work/Works nasce da una intuizione di Luigi Rossi, presidente del Bice Bugatti Club e prevede la presentazione dei lavori di sei artisti emergenti nell’arco di cinque mesi di tempo. Tema fondante del progetto è il lavoro, nelle sue più sottili articolazioni, comprese le molte problematiche sociali e culturali a esso collegate. Per sottolineare l’universalità di un tema tanto importante e complesso, il progetto non resterà nei confini italiani, ma sarà esportato all’estero. Le prime tre opere sono realizzate da tre giovani artisti del territorio, dalle personalità ben distinte ma accomunate da un segno grafico molto forte, espressivo e dinamico, che ben si adegua alla tipologia di lavoro richiesto. Le opere, infatti, sono realizzate su un telo vapore di 3 x 1,5 metri e potranno essere esposte anche insieme, avvicinate in composizioni diverse.Work/Works è espressione di un modo aperto, “sociale”, di fare arte. Stimola gli artisti ad esprimersi su un tema di scottante attualità, affrondo una superficie di grande dimensioni che si dovrà mettere in dialogo con la collettività, adeguandosi di volta in volta a situazioni ambientali e realtà diverse. Uno sguardo individuale che si fa universale, un’azione che parte dal singolo artista per parlare a tutti. Da tempo, del resto, il Bice Bugatti Club affianca l’attività artistica ad un’attenta indagine sociale e storica.Work/Works sembra voler coniugare questi due aspetti, sottolineando i forti e innegabili legami tra creatività, spazi urbani, vita quotidiana. Work/Works è anche un percorso collettivo sul lavoro e sulla sua mancanza, sulla specificità di un bene che dovrebbe essere comune a tutti ma non lo è. Il progetto vuole essere anche un momento di rappresentazione di una condizione esistenziale che nega socialmente l’emotivita del quotidiano a milioni di persone. Non è l’economia ma l’emotivita la più grande perdita sociale derivante dalla mancanza del lavoro. Per i senza lavoro non esiste un supporto sociale collettivo. La società del lavoro, i sindacati, la politica appartengono ad altri. Questa condizione non ha immagini. Le iconografie del lavoro hanno percorso l’arte del ‘900 ma non possono più essere quelle della nostra modernità. Per questo desideriamo includere culturalmente quelli che il lavoro non ce l’hanno più o non lo hanno mai avuto e che nessuno organizza. Vogliamo entrare nella loro incertezza esistenziale e nel loro malessere e vogliamo scavare nelle responsabilità sociale del mal di vivere dei giovani senza futuro immediato. Vogliamo richiamare gli artisti e gli intellettuali a contribuire di più. Work/Works è un progetto di: Bice Bugatti Club A cura di: Simona Bartolena Coordinato da: Felice Terrabuio In collaborazione con: Heart - Pulsazioni Culturali streetartpiu Monza Diatribe Libera Accademia di Pittura Work 1 Marco la Rocca Il tema da seguire era work/works.Per quanto mi riguarda, sarebbe stato inutile rappresentare qualcosa a me lontano. Io il work/works lo leggo come lavoro, quell’attività attraverso il quale un uomo si realizza e riesce a guadagnarsi da vivere, e non per forza bisogna svegliarsi presto la mattina ed essere stressati da persone che eviteremmo volentieri. Allora attivo il cervello, e cerco di giocare un po’ con la fantasia e con l’archivio delle immagini da me create. Ragiono sul fatto che questa opera deve essere appesa ad un muro, ho 3 giorni per realizzarla, è ingombrante 3m x 3m, enorme rispetto al mio studio ma ho la possibilità di giocare, come voglio. Riprendo un graffito realizzato nel 2008, che aveva ricevuto stima da parte di molte persone appartenenti al mondo del writing, pur se realizzata con pennelli su muro... (tra i primi nella mia zona). Raffiguro lo stereotipo di una casa, in stile rigorosamente infantile, perché il messaggio deve essere fresco e diretto, senza troppi giri di parole. “C’è chi disegna sui muri delle case e chi disegna sui muri le case”, questo è il titolo. E’ una presa di posizione, volendo allontanarmi dalla routine delle solite linee dei soliti pensieri dei soliti modi di guardare un immagine (il mondo) e dei soliti disegni senza messaggi e senza “guizzo”, perché amo sperimentare e sbagliare con incoscienza. Questo è il mio modo di lavorare, questo pensiero è il mio “work/works”. Biografia Classe 1991, Marco La Rocca è un giovane artista nato tra la sabbia e il mare del golfo di Policastro e cresciuto tra i verdi campi della Brianza. La passione e il desiderio di creare, la voglia di gridare a tutti la sua fame di vivere, manifestandola con la pittura, sono arrivate piano piano. Da piccolo ha frequentato lezioni di musica, studiando la poesia del pianoforte e la potenza della batteria. Allo stesso tempo colorava i muri del vicinato, con scritte e disegni infantili. Grazie a qualche familiare e qualche professore si è avvicinato all’arte, quella delle tele e delle sculture. Crescendo ha acquistato libri e riviste, ha navigato in internet, visitato musei… questo gli ha permesso di approfondire le sue conoscenze e capire quel che “avrebbe voluto fare da grande”. La sua prima personale risale al settembre del 2009. C’è chi disegna sui muri delle case e chi disegna sui muri le case, 300x300 cm 14 15 Work 2 Daniele Misani Il “Lavoro” lo intendo come strumento per il progresso, per elevarsi ad una condizione migliore, elevarsi sempre di più, oltre i confini, oltre le nuvole! Ma tutti insieme! L’obiettivo delle piccole figure umane riviste decostruite secondo il gusto dell’autore è sempre in alto, il suo raggiungimento richiede il contributo di tutti, perché, l’uomo, da solo, non potrebbe nemmeno ambire alla meta. Ecco perché l’elevarsi del singolo è inteso come successo collettivo, come a dire che l’uno, senza gli altri, non può nulla. La miseria del singolo uomo diventa, invece, ricchezza infinita con l’aiuto della comunità, tanto da permettere il raggiungimento di una meta che trascende, che va oltre il limite estremo, oltre le nuvole. Attraverso il reciproco aiuto, la solidarietà e mettendo al centro non il proprio ma il bene comune, ecco dipinto un uomo in grado di raggiungere le vette più alte e superarle, simbolo di una raggiunta maturità sociale. Lo spazio dedicato all’opera è reinterpretato secondo questo principio: il soggetto talvolta fuoriesce dal supporto andando ad occupare uno spazio nuovo, una conquista. Biografia Dopo aver completato gli studi artistici, diploma al liceo artistico “Preziosissimo Sangue” di Monza e Laurea con lode in Scenografia all’Accademia di Brera con una tesi su Fabrizio De Andrè, ha lavorato come scenografo realizzatore presso un teatro di posa a Milano, dal 2009 lavora come libero professionista in vari ambiti dell’arte (design, pittura, decorazione e grafica). Attualmente sta esponendo con la serie “Coordinate spaziali”, e la nuova serie “Le Nuvole”. Sono collezione di opere a tema dopo la serie “Faremo gli occhiali così”, dedicata alle opere di Fabrizio De Andrè, del 2007. Oltre alla partecipazione a numerosi concorsi artistici, Daniele Misani è stato presente con le sue opere in esposizioni personali e collettive nazionali ed internazionali, da segnalare, in particolare, la partecipazione a fiere internazionali del settore, affiancato a nomi illustri come Andy Wharol, Sandro Chia, Mimmo Rotella, Ugo Nespolo e Helidon Xhixha. La ricerca artistica di Daniele Misani è orientata alla scoperta di nuovi linguaggi e materiali finalizzata al “raccontare” e “illustrare”. Particolare attenzione è dedicata alla composizione e allo studio del formato delle opere con l’obiettivo di indagare lo spazio che sta “oltre”. Il lavoro eleva l’uomo, 300x300 cm 16 17 Work 3 Giovanni Cerri L’opera rappresenta un grande spiazzo deserto, dove ci sono dodici sedie nere e una rossa rovesciate, divelte, rotte intorno a un tavolo da riunioni. Sullo sfondo in lontananza, verso un orizzonte sottile, si intravede una fabbrica con qualche ciminiera. Sono assenti i lavoratori, da entrambi le parti, chi dà e chi riceve. La riunione è finita male? E le forze sindacali lì riunite attorno che fine hanno fatto? Se ne sono andati tutti? Si sono estinti? E quella sedia rossa ormai rottame, scheletro, era forse il trono di un potere industriale che si è autodistrutto? Nel cielo vola un palloncino che qualcuno ha perduto, certamente un bambino; una nuova generazione verrà, sta crescendo, forse più umana e responsabile. Biografia Nato nel 1969 a Milano, dove vive e lavora. Ha iniziato a esporre nel 1987 e da allora ha tenuto mostre in Italia e all’estero (Croazia, Germania, Canada, Francia, Cina, Bolivia, Romania, Turchia, USA) in spazi pubblici e gallerie private. Da sempre attratto dal territorio urbano di periferia, la sua ricerca si è sviluppata nell’indagine tematica dell’archeologia industriale, con raffigurazioni di fabbriche dismesse, aree abbandonate e relitti di edifici al confine tra città e hinterland. Dal 2001 al 2009, con il ciclo delle “città fantasma”, ha lavorato dipingendo sulla carta di quotidiano. Un supporto che – attraverso alcuni frammenti di scritte – raccontava la nostra contemporaneità, come una sorta di cronaca affiorante dalla materia pittorica. Nel 2006, con questa tecnica, ha rivisitato in sedici quadri alcuni celebri volti della Cappella Sistina e del Giudizio Universale di Michelangelo e successivamente è stato invitato dal curatore Philippe Daverio al Premio Michetti a Francavilla a Mare. Nel 2008 espone con il padre Giancarlo al Museo della Permanente a Milano nella mostra “I Cerri, Giancarlo e Giovanni. La pittura di generazione in generazione”.E’ invece del 2009 il grande trittico dal titolo “Gomorra, l’altro Eden”, ispirato dal best-seller di Roberto Saviano. In questi anni, diversi suoi cataloghi sono accompagnati da testi dell’amico scrittore Raul Montanari. Nel 2010 è tornato alla pittura su tela, presentando nell’ambito del Premio “Riprogettare l’archeologia“, un altro grande trittico dal titolo “Habitat” alla Triennale Design Museum di Milano. Nel 2011, invitato dal curatore Vittorio Sgarbi, espone al Padiglione Italia Regione Lombardia alla 54° Biennale di Venezia, e successivamente alla mostra “Artisti per Noto. L’ombra del divino nell’arte contemporanea” a Palazzo Grimani a Venezia. L’Assemblea…o forse l’Ultima Cena, 300x300 cm 18 19 Work 4 Enrico Ballarin Quest’opera ha come riferimento la visione personale e contemporanea che ha il lavoro. Partendo da un luogo esistente, diventato successivamente un non-luogo in quanto la fabbrica ora è in disuso, inserisco queste figure leggere, quasi dei fantasmi che abitano questi resti di lavoro appunto. Dove una volta c’era forza, consequenzialità. catena di montaggio, oggi c’è desolazione, deserto. Ma qualcuno rimane sempre all’interno (o all’esterno appunto come dal titolo)creando una sorta di ponte, un legame indissolubile tra uomo e senso di vita. L’ispirazione viene dall’aver visitato non una ma più fabbriche dismesse, attirando in me l’attenzione per questi luoghi prima cosi vivi ed ora cosi terribilmente silenziosi. I luoghi, associati all’altra tematica del mio lavoro, ossia la figura umana, han dato vita a questo lavoro, sicuramente in fase di crescita e sviluppo. Biografia Nasce a Jesolo (VE) il 29 dicembre 1986. Sin da ragazzino dimostra attitudini artistiche che lo porteranno ad iscriversi al Liceoartistico Statale di Venezia, maturandosi nel 2004. Successivamente si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Venezia,indirizzo pittura F coordinato dai Proff. Carlo Di Raco e Luciano Zarotti conseguendo al diploma di laurea di primo livello in arti visive nel 2009. Nello stesso anno si trasferisce a Milano dove, il 20 aprile 2012, ottiene il diploma di laurea di secondo livello con lode all’Accademia di Belle Arti di Brera. Frequenta inoltre il dipartimento di arti e antropologia del sacro coordinato dal Prof. Andrea B. Del Guercio. Attualmente vive e lavora a Cesano Maderno (MB). Ha partecipato a numerose collettive e concorsi nazionali, tra le più rilevanti “Cantiere” ad Assab One (MI) a cura di Remo Salvadori ed Elena Quarestani, “Siti specifici luce-buio” alla Casa dell’energia di Milano, a cura di Elena Busisi, “A che santo votarsi”, Milano, ex chiesa di San Carpoforo (MI) e alla chiesa di Sant’Ambrogio della Vittoria a Parabiago (MI) a cura di Andrea B. Del Guercio. Nel febbraio 2013, in occasione della Milano Fashion Week, espone nella presentazione del total look donna A/I 2013-2014 in “Cruciani goes to America”, riscuotendo un discreto successo nonchè visibilità.Nell’ultimo anno, oltre al territorio milanese, Enrico si fa conoscere anche in Brianza dove ha preso parte ad una tri-personale a Giussano (MB) promossa dal comune e dall’assessorato alla cultura. Partecipa inoltre ad “Openweek 2013” a Monza (MB) evento organizzato dall’associazione streetartpiu. Enrico Ballarin è su facebook. [email protected] La figura umana è senza dubbio la tematica principalmente trattata da Ballarin,un’indagine accurata e minuziosa sul sentimento dell’uomo contemporaneo. Disagio,malinconia, consapevolezza sono alcuni degli stati d’animo da lui rappresentati. Forte e sempre presente è la tematica dell’autoritratto, analizzando noi stessi si può capire molto di quello che ci sta attorno. I suoi lavori sono per lo più dipinti acrilico su tela ma anche il disegno e la fotografia analogica prevalentemente in bianco e nero fanno parte della sua poetica. Attingendo storie personali Ballarin dipinge personaggi disincantati che si perdono tra la giovinezza e l’età adulta, nascondendo i loro segreti. I suoi ritratti ambigui sono una sintesi di fantasia e mondo reale e della memoria, in punta di piedi tra le dicotomie di bello e minaccioso, cacciatore e preda, tra l’innocenza e l’erotico. Il lavoro eleva l’uomo, 300x300 cm 20 21 Work 5 Ivano Scuratti Questo lavoro e’ ricco di immagini, forme, graffiti, colori ed esprime con la sua densità una vision articolata del lavoro: dalle attività dei primitivi alla lavorazione della ceramica e dei metalli, fino alla costruzione complessa di un ponte,che con la sua struttura arcuata tutto sovrasta, a definire simbolicamente l’evoluzione dell’attività umana. È l’uomo pare abbracciare la sua opera con gesto potentemente affettivo.“Labor omnia vincit”si legge:i l duro lavoro vince ogni cosa, perché il lavoro e’ espressione nobile dell’uomo, è realizzazione di seé, é creazione, é dominio sulla natura. Ma il lavoro é anche fatica e talvolta é costrittivo: vogliono rappresentare la costrizione gli anelli, a forma di infinito, campiti con acrilico verde. E’ però il rosso delle figure umane a dominare il quadro, perché l’uomo fabere il protagonista Indiscusso dell’opera.La tecnica utilizzata nell’elaborazione del telo consiste nell’uso di colori acrilici, smalti e pennarello indelebile nero. Biografia IVANO SCURATTI Nato a Nova Milanese nel 1955 Si è diplomato al Liceo Artistico di Brera e ha poi conseguito la Laurea in Architettura Personali: 1983 presso il Centro Arci di Nova Milanese 1984 alla Sala Appiani dell’Arena di Milano 1993 presso il” Centro” di Nova Milanese Ha partecipato a diverse Mostre collettive tra cui, nel 2010, quelle al Castello di Arosio Collettiva in Villa Vertua a Nova Milanese 2011 2011 Mostra personale a Bresso presso il Centro culturale A. Manzoni 2011 Mostra collettiva a Pavia presso Spazio Gral Collettiva in “Villa Borromeo” Cesano 2012 Vive e lavora a Nova Milanese cell 3316632694 mail [email protected] Homo faber, 300x300 cm 22 23 iINTERNAZIONALE Reducirse a la escasa actividad artística de nuestras ciudades, a la nula intención del poder público por generarlas o a los kilómetros que nos separan de las novedades provenientes de las capitales y desde ahí argumentar que éstas son las razones :>/./X7/758<5H63=/<./7>/<=;+<9;89>/<=+<<37.>.+</;H+-87=37>+;<8<=/73/7.8>7.3<->;<8=+7->/<=387+,5/-868 anacrónico. +<98-+<98<3,353.+./<:>/80;/-/7./=/;637+.8<-87=/A=8<37Y>B/7/<-3/;=89/;8=+6,3F758/<:>/9;/-3<+6/7=//<=+ condición adversa resulta ser un gran recurso para poner en juego a la hora de accionar y relacionarse con la propia obra y con la de los demás. De ahí que promover un proyecto de intercambio entre creadores pertenecientes a “las periferias” de los países que habitan y cuestionar de paso los monopolios centralistas -revitalizando una zona poseedora de un complejo pasado cultural- haya sido un reto que actualmente cumple satisfactoriamente su cuarto año. Durante este tiempo, proyecto mARTadero (Cochabamba-Bolivia) y Bice Bugatti Club (Nova Milanese-Italia) responsables de esta iniciativa, no sólo han logrado la transferencia de más de una treintena de obras provenientes del norte de chile, del sur de perú, del norte de argentina y del territorio boliviano hasta el país itálico y viceversa, permitiendo la obtención de galardones y reconocimientos a los participantes del “Premio Internacional Bice Bugatti-Giovanni Segantini”, sino :>/+./6D<2+7./4+.8/76+73X/<=8:>//5=;+,+4837<=3=>-387+537./9/7.3/7=/B-85+,8;+=3?8/<5+6/48;;/<9>/<=++7=/5+ ./<3.3+/A3<=/7=/98;9+;=/./5+8X-3+53.+.->5=>;+5(/<:>/?37->5+;.8</<9+-38<.//<=+7+=>;+5/C++0+?8;./5+-;/+-3K7 artística y la gestión intercontinental, sin duda, debería servir como referente a la hora de promover un trabajo con la vista puesta, tanto en el plano “local” como en el “global”, territorios tan propios de nuestra època. De este modo y desde un primer año, al que fueron convocados sólo artistas bolivianos, a un segundo y tercero a los que se sumaron los pertenecientes al “Territorio Cultural- Centros del Sur”1, hasta este cuarto en el que se ha optado por extender invitaciones personales a quienes anteriormente hubiesen obtenido reconocimientos dentro de “La sesión internacional” ./5-/;=+6/7/<=/9;8B/-=8</-87<853.+-868>7+37<=+7-3+/0/-=3?+./-87/A3K7/37=/;-+6,38./68<=;+.898;/5Y>48 de obras sudamericanas que han cruzado las fronteras, como por la de los artistas italianos que el pasado 2011 fueron trasladadas para ser expuestas y permanencer aquí. Ahora bien, podríamos extendernos en los detalles de las múltiples exposiciones, premios, galerías y catálogos en los que han sido incluidos quienes creyeron como nosotros en una iniciativa de esta magnitud, pero sería acotar demasiado el horizonte. Por el contrario, destacar de este primer ciclo el valor de una apuesta asumida con responsabilidad tanto por los artistas como por las instituciones que la sostienen, se hace absolutamente imprescindible. Lo mismo que reconocer como necesarias las acciones que permitan superar los obstaculos a los que la creación y la gestión se ven enfrentadas a diario. Finalmente, necesario también se vuelve el hecho de continuar cuestionando las hegemonias culturales propias de las ciudades referenciales de nuestros paises, con tal de otorgarle una mirada renovada a nuestro contexto y comprender que en lo creativo, determinado territorio sólo le puede “quedar pequeño” a quien la vida misma le resulta, infructuosamente, inabarcable. Proyecto mARTadero Cochabamba, Bolivia, 2012 1 “Territorio Cultural - Centros del Sur” Es una red impulsada desde proyecto mARTadero, que empezó a dar sus primeros frutos el año 2009. Su intención es la creación de un espacio transfronterizo de centros culturales y artísticos, pertenencientes al norte argentino, al norte chileno, al sur peruano y al territorio boliviano. Proyecto simbolizado como la proyección de la estrella del Sur en la Tierra. 26 1 PREMIO INTERNACIONAL BICE BUGATTI- GIOVANNI SEGANTINI Territorios del sur: óleos, telas y aduanas Territori del Sud: oli, tele e dogane Ridursi alla scarsa attivitá artistica delle nostre cittá, al quasi inesistente interesse del potere pubblico per generare certe azioni o ai chilometri che ci separano dalle novitá provenienti dalle grandi capitali e, a partire da ció, sostenere che queste <8785/;+13873-2/./X73<-87835363=3./55/78<=;/9;898<=/<+;/,,/>7.3<-8;<8=+7=8.>,,38:>+7=8+7+-;873<=3-8 Le poche possibilitá che offrono determinati contesti incidono, peró é certo che proprio questa condizione avversa risulta essere una grande risorsa per mettersi in gioco al momento di relazionarsi con la propria opera e con quella altrui. In questo senso, promuovere un progetto di scambio tra artisti che provengono dalle “periferie” dei paesi in cui vivono e mettere in discussione i monopolii delle grandi capitali - rivitalizzando una zona con un complesso passato culturale – é <=+=+>7+<X.+-2/811313>71/-87<>--/<<8+5<>8:>+;=8+778.3?3=+ Durante questo periodo di tempo, il proyecto mARTadero (Cochabamba – Bolivia) e Bice Bugatti Club (Nova Milanese – Italia), responsabili di questa iniziativa, non solo sono riusciti a presentare in Italia piú di trenta opere - provenienti dal Nord del Cile, dal Sud del Perú, dal Nord dell’Argentina e dal territorio boliviano e viceversa - , dando la possibilitá ai partecipanti del “Premio Internazionale Bice Bugatti- Giovanni Segantini” di ricevere riconoscimenti e premi, ma hanno potuto anche dimostrare che l’azione indipendente e collaborativa é la miglior risposta all’inattivitá delle istituzioni della ->5=>;+ >0X-3+5/ 7 :>/<=8 68.8 ?37-85+;/ .>/ <9+C3 .3 :>/<=+ 7+=>;+ + 0+?8;/ ./55+ -;/+C387/ +;=3<=3-+ +==;+?/;<8 5+ gestione “intercontinentale”, rappresenta senza dubbio un riferimento per promuovere qualsiasi progetto che mira tanto al piano “locale” quanto al “globale”, quali territori propri della nostra epoca. Per la prima edizione sono stati convocati solo artisti boliviani, invece la seconda e la terza sono state aperte ad artisti appartententi al “Territorio Culturale – Centri del Sud”2, mentre per la modalitá della quarta edizione si é deciso di invitare personalmente alcuni artisti tra coloro che hanno partecipato nel corso dei quattro anni. Questo progetto si é consolidato -86/>79>7=8.3;30/;36/7=89/;58<-+6,38+;=H<=3-8/->5=>;+5/-86/.368<=;+=8.+5Y><<8./55/89/;/<>.+6/;3-+7/ che hanno attraversato le frontiere per giungere in Italia e dalle opere italiane che nel 2011 sono arrivate ed presentate a Cochabamba. Si potrebbe entrare nei dettagli delle svariate esposizioni, premi, gallerie e cataloghi a cui hanno preso parte coloro che hanno creduto, come noi, in un’iniziativa di queste dimensioni, peró l’importante é sottolineare il valore di una scomessa intrapresa e portata avanti con responsabilitá, sia da parte degli artisti, che da parte delle istituzioni che la sostengono. Allo stesso modo é imprescindibile riconoscere como necessarie le azioni che permettono superare gli ostacoli con cui si devono scontrare la creazione e la gestione culturale quotidianamente. 7X7/F7/-/<<+;38-87=37>+;/+:>/<=387+;/5//1/6873/->5=>;+539;89;3/./55/-3==D.3;30/;36/7=8./378<=;39+/<39/; dare una nuova prospettiva al nostro contesto e comprendere che, nell’ambito creativo, un determinato territorio solo puó “stare stretto” a colui a cui la vita stessa risulta insostenibile. Proyecto mARTadero Cochabamba, Bolivia, 2012 Consulado de Bolivia en Bergamo 2 “Territorio Culturale – Centri del Sud” é una rete promossa dal proyecto mARTadero, che inizió a dare i primi frutti nel 2009. L’idea del progetto é la creazione di uno spazio trasfrontaliero di centri culturali e artistici, appartenenti al nord argentino, nord cileno, sud peruviano e al territorio boliviano. Il progetto é rappresentato simbolicamente dalla proiezione dalla costellazione della “Croce del sud” sulla terra. 2 27 IDEE IN MIGRAZIONE IDEAS EN MIGRACIÓN o Territorio Cultural –Centros del Sur: Una región que se desplaza “El espacio del artista no está contenido entre los límites del soporte, sino entre las fronteras de su visión. Somos del tamaño de lo que vemos, de lo que podemos ver, de lo que queremos ver”. (Fernando García Barros) Ampliar la mirada, entonces, resulta clave, superar nuestras propias demarcaciones y aquellas que nos han sido impuestas. Intentar un nuevo panorama impulsando procesos compartidos que permitan establecer nuevas lógicas de entendimiento. Hacernos cargo de una lectura individual y a la vez -85/-=3?+./7>/<=;+3./7=3.+.+=;+?F<./>75/71>+4/;/Y/A3?8B9;898<3=3?8-868/5+;=H<=3-8/4+; de lado las conjeturas y optar por la ejecución. Asumiendo la responsabilidad de saberse parte de un 9;8-/<8;/-87X1>;+.8;./58:>/2+<=+/7=87-/<+<>6368<-868T0;87=/;+<U “Territorio Cultural-Centros del Sur”, es eso, un concepto que persigue ir más allá de las limitaciones tanto creativas como territoriales, buscando descentralizar el quehacer artístico cultural, concentrado mayormente en las capitales de los países que lo componen (Bolivia-Chile-Perú-Argentina) a través de la activación de nuevos nodos neurálgicos, que favorezcan un intercambio artístico a nivel local, nacional e internacional. La idea de redes, juega aquí un rol fundamental, en particular la que ha permitido potenciar las relaciones entre proyecto mARTadero (Cochabamba-Bolivia) y Bice Bugatti Club (Nova MilaneseItalia). Es por eso que ser participes, por tercer año consecutivo, en la sesión Internacional del 87->;<83-/>1+==338?+73#/1+7=37378?3/7/6D<:>/+-87X;6+;/52/-28./782+,/;/<=+.8 equivocados al momento de asumir la responsabilidad de ampliar nuestra mirada y la de cada uno de los creadores que ha sido participe de un proyecto de esta magnitud. o Territorio Culturale – Centri del Sud: una regione in movimento “Lo spazio dell’artista non è contenuto dentro i limiti della cornice, ma tra le frontiere della sua visione. Siamo della misura di ciò che vediamo, di ciò che possiamo vedere, di ciò che vogliamo vedere”. F. García Barros Ampliare la prospettiva è la chiave, superare i nostri propri limiti e quelli che ci vengono imposti. Ricercare un nuovo panorama, promuovendo processi condivisi, che consentano di costruire nuove logiche di comprensione. Supportiamo una lettura individuale e allo stesso tempo collettiva della 78<=;+3./7=3=E+==;+?/;<8>75371>+1138;3Y/<<3?8/9;898<3=3?8-86/:>/558+;=3<=3-8,,+7.87+;/ le congetture e optare per l’azione, assumendo la responsabilità di essere parte di un processo di ;3-87X1>;+C387/.3:>/55/-2/X78+:>/<=8686/7=8+,,3+68./X73=8T0;87=3/;/U “Territorio Culturale - Centri del Sud” è un concetto che si ripropone di andare oltre i limiti, tanto creativi quanto territoriali, cercando di decentralizzare la produzione artistica e culturale - per lo più concentrata nelle capitali dei paesi inclusi nel progetto “Territori del Sud” (Bolivia-Cile-PerùArgentina) - attraverso l’attivazione di nuovi nodi nevralgici, che possano favorire uno scambio artistico a livello locale, nazionale e internazionale. L’idea delle “reti” gioca un ruolo fondamentale in questo processo e in particolare ha permesso di potenziare le relazioni tra il proyecto mARTadero (Cochabamba, Bolivia) e il Bice Bugatti Club (Nova Milanese, Italia). Per tale motivo partecipare, per il terzo anno consecutivo, nella sezione speciale del Premio Internazionale Bice Bugatti-Giovanni Segantini, conferma il fatto che non ci siamo sbagliati nell’intenzione di estendere la nostra visione e quella di ciascuno degli artisti che ha preso parte a un progetto di tali dimensioni. 113 -86/ :>+7.8 +,,3+68 373C3+=8 <3+68 -87?37=3 -2/ <3+ 98<<3,35/ 1/7/;+;/ -+7+53 .3 TY><<8 transfrontaliero”, dinamici e partecipativi, che consentano uno scambio permanente, all’interno del :>+5/ <3+ 3 1/<=8;3 -2/ 153 +;=3<=3 +<<>6878 5W369/178 .3 <>9/;+;/ 3 -87X73 -2/ -3 5363=+78 #/7C+ mai dimenticare che proprio nelle peculiarità di ciascun individuo e del luogo dove abita, possiamo riconoscere la complessità e la ricchezza della nostra diversità. Proyecto mARTadero Cochabamba, Bolivia, 2011 Al igual que entonces, hoy, continuamos completamente convencidos que es posible generar canales ./Y>48=;+7<0;87=/;3C8<.37D63-8<B9+;=3-39+=3?8<:>/78<9/;63=+7/4/->=+;+--387/<9/;6+7/7=/< de intercambio, en las que tanto gestores como creadores debamos asumir un compromiso en pro ./5+<>9/;+-3K7./X73=3?+./5+<./6+;-+-387/<:>/78<;/.>-/7#3785?3.+;7>7-+:>//</75+< particularidades de cada individuo y del lugar en el que habita, donde mejor podemos reconocer las complejidades y riquezas de nuestra diversidad. Proyecto mARTadero 11 de mayo2011 Cochabamba-Bolivia 28 29 4 TESSUTO DI TERRITORI. TEJIDO DE TERRITORIOS Realizar tejiendo. Tejer para realizarnos: Redes internacionales “El ser humano es creativo por naturaleza y así, al crear, nos creamos a nosotros mismos y creamos el cosmos que nos rodea. Un cosmos a la vez complejo y esencial, formado unas veces de palabras ininteligibles, otras veces de referencias sutiles, y otras de imágenes enigmáticas”. Realizzare tessendo. Tessere per realizzarci: Reti “L’essere umano è creativo per natura e così, nell’atto di creare, creiamo noi stessi e creiamo il mondo che ci circonda. Un cosmo complesso ed essenziale al tempo stesso, formato a volte da parole inintellegibili, altre volte da riferimenti sottili, e altre ancora da immagini enigmatiche”. (F. García Barros) (F. García Barros) ;/+;/56>7.8;/-;/D7.858+;5/<3173X-+.8;/<3173X-D7.858869;/7./;5+9;80>7.+B<3/69;/ sorprendente interrelación entre todas las cosas, entre todos los territorios, entre todos los pueblos. $86+;/5;3/<18./3./7=3X-+;</+=;+?F<./5+.3?/;<3.+.B./-87<=;>3;./<./5+>73.+.95>;+5+518 nuevo, conjunto, desde ese espacio vacío –susceptible de ser llenado- que aparece siempre en el medio de dos realidades reclamando atención. Hilvanarlo para después reforzarlo. 8;:>/B+:>/;/+53C+;<3173X-+-87?/;=3;/7;/+53.+.+518B:>/;/+53C+;78<<>987/=+6,3F72+-/;78< más reales, más cercanos al sueño que teníamos de nosotros mismos, el “Territorio Cultural-Centros ./5#>;U</?+-87X1>;+7.8-+.+?/C6D<-868>7/<9+-38./=/43.8<$/43.8<-8;98;+5/<B->5=>;+5/< :>/ 9/;63=+7 :>/ 5+ ?3.+ Y>B+ + =;+?F< ./ 5+ ->5=>;+ ?3?+ ./5 37=/;-+6,38 +,3/;=8 ./ 5+ -;/+-3K7 permanente. Realizar tejiendo y tejer para realizarnos. >+=;8 +J8< +=;D< B + 9+;=3; ./ >7 -87?/738 X;6+.8 /7=;/ 9;8B/-=8 6"$+./;8 8-2+,+6,+ Bolivia) y Bice Bugatti Club (Nova Milanese-Italia), se abrió un espacio para la participación de artistas del Territorio Cultural Centros del Sur en la sesión Internacional del Concurso Bice Bugatti38?+73 #/1+7=373 ( ->+=;8 +J8< 6D< =+;./ .3-2+ ;/5+-3K7 3=+58,853?3+7+ + =;+?F< ./ 9;8B/-=8< artísticos e interinstitucionales no hace más que estrecharse, permitir nuevas posibilidades, diluir viejas fronteras… Es el espíritu de nuestro tiempo, el genius seculi, el zeitgeist. El intercambio produce nuevos contenidos, nuevas formas, identidades en permanente y dinámica construcción. Los canales abiertos en la urdimbre permiten el ir y venir de los hilos de la trama y la progresiva consolidación del tejido, 6D<X;6/->+7=8<6D<<//<=;/-2/7<><X,;+<B6D<;3-8->+7=86D<58-+5/<</+7F<=+< Así, tras cuatro años de intercambio nos encontramos felices de haber emprendido este viaje conjunto. Porque viajar , como bien decía Ortega y Gasset, “no es tan sólo moverse en el espacio… sino más que eso, es acomodar el espíritu, predisponer el alma y aprender de nuevo”. Descubrirnos a nosotros 63<68<;/-878-3/7.8B;/<3173X-+7.87>/<=;8<=/;;3=8;38<S0H<3-8<B-87-/9=>+5/<=+5->+5<87R con sus fortalezas y debilidades. Porque descubrirse es tanto conocerse como quedar al descubierto. Una aventura y un peligro, pero sobre todo una necesidad. Descubrirse tejiendo. Proyecto mARTadero 30 Cochabamba, Bolivia, 2012 ;/+;/ 35 687.8 ;3-;/+7.858 +;153 <3173X-+=8 ;3<3173X-+7.858 869;/7./;/ 5+ 9;8087.+ / sorprendente interrelazione tra tutte le cose, tra tutti territori, tra tutti i popoli. Assumere il rischio .33./7=3X-+;<3+==;+?/;<8+==;+?/;<85+.3?/;<3=E/.3-8<=;>3;/+9+;=3;/.+55W>73=E95>;+5/.3:>+5-8<+ di nuovo, un insieme, da quello spazio vuoto – soggetto a essere riempito – che appare sempre nel mezzo di due realtà, richiamando attenzione. Imbastirlo, per rinforzarlo in seguito. +=8-2/;/+53CC+;/<3173X-+-87?/;=3;/37;/+5=E:>+5-8<+/-2/;/+53CC+;-39;/<>9987/+7-2/;/7./;-3 più reali, più vicini al sogno che abbiamo di noi stessi, il “Territorio Culturale – Centri del Sud” si -87X1>;+ </69;/ .3 93N -86/ >78 <9+C38 .3 =/<<>=3 $/<<>=3 -8;98;+53 / ->5=>;+53 -2/ 9/;6/==878 -2/5+?3=+Y>3<-++==;+?/;<85+->5=>;+?3?+58<-+6,38+9/;=85+-;/+C387/9/;6+7/7=/"/+53CC+;/ tessendo e tessere per realizzarci. !>+==;8 +773 0+ + 9+;=3;/ .+ >7 1/6/55+1138 X;6+=8 =;+ 35 ;8B/-=8 6"$+./;8 8-2+,+6,+ Bolivia) e il Bice Bugatti Club (Nova Milanese-Italia), si è aperto uno spazio per la partecipazione per gli artisti del Territorio Culturale – Centri del Sud del Sud nella sezione Internazionale del Premio Bice Bugatti-Giovanni Segantini. Quattro anni più tardi, questa relazione italo-boliviana, attraverso i progetti artistici e interinstituzionali, si rafforza, prospettando nuove possibilità, diluiendo vecchie frontiere.. È lo spirito del nostro tempo, il genius seculi, il zeitgeist. Lo scambio produce nuovi contenuti, nuove forme, identità in permanente e dinamica costruzione. I canali aperti nel telaio permettono 5W+7.+;//35?/73;/./3X53./55+=;+6+/5+9;81;/<<3?+-87<853.+C387/./5=/<<>=893N<853.8:>+7=8 93N<3<=;3718785/<>/X,;//93N;3--8:>+7=893N58-+53<878:>/<=/>5=36/8<I.898:>+==;8+773 scambio, siamo felici di aver intrapreso questo viaggio insieme. Perchè viaggiare, come dicevano bene Ortega e Gasset, “non è solo muoversi nello spazio…ma molto più che questo, è accomodare lo <93;3=89;/.3<98;;/5W+736+/369+;+;/.37>8?8U#-89;3;/783<=/<<3;3-878<-/7.8/;3<3173X-+7.8 378<=;3=/;;3=8;3SX<3-3/-87-/==>+53S=+53:>+53<878-87358;89>7=3.308;C+/./,85/CC/ /;-2G scoprirsi è tanto conoscersi, quanto “mettersi allo scoperto”. Un’avventura e un pericolo, però sopratutto una necessità. Riscoprirsi tessendo. Proyecto mARTadero Cochabamba, Bolivia, 2012 31 6 32 7 Curadorías 2009 Alejandro Sejas,”Sangre de Pez II” 2002, 50 x 100 / 100 x 100 / 50 x 100 cm. 33 CUERPO INDIVIDUAL. CUERPO SOCIAL. CONFLICTOS CUERPO INDIVIDUAL. CUERPO SOCIAL. CONFLICTOS GENERADORES. GENERADORES. Cuando el Cuando cuerpo elsocial cuerpo se social se transforma, setransforma, fractura, sesere-crea, fractura, se se re-crea, se ;/-878-/+5X7/7<>-8695/43.+. ;/-878-/+5X7/7<>-8695/43.+. nuestro cuerpo nuestro individual cuerpo opta individual por el opta por el aislamiento, laaislamiento, indiferencia,laoindiferencia, la lucha. o la lucha. El reconocimiento El reconocimiento de la complejidad de la complejidad de las pulsiones de personales las pulsiones y sociales personales y sociales lleva a los artistas lleva a alosre-presentar artistas a re-presentar poética, mítica, poética, o íntimamente, mítica, o íntimamente, esa esa realidad en larealidad que viven. en laPorque que viven. el Porque el cuerpo, ya seacuerpo, individual ya sea o social, individual es o social, es objeto de conocimiento objeto de conocimiento y detonador y detonador del mismo, y las deltensiones mismo, y externas las tensiones se externas se acusan tanto en acusan los tejidos tanto corporales en los tejidos corporales como en los tejidos como en sociales. los tejidos sociales. cotidiano, desde cotidiano, lo pop, desde al Ejército lo pop, Zapatista al Ejército de Liberación Zapatista de Nacional Liberación de Chiapas, Nacionalabarcando de Chiapas, la realidad abarcando la realidad latinoamericana desde su similitud, tomando la yocultación rostro como motiv anteleit unmotiv poderante un poder latinoamericana desdeysu similitud, tomando del la ocultación del leit rostro como 37./X73.89/;85/4+78++9;893+-3K798F=3-+58-+5B.3637>=3?+5++0;87=+./<./>7><85M.3-8./5 37./X73.89/;85/4+78++9;893+-3K798F=3-+58-+5B.3637>=3?+5++0;87=+./<./>7><85M.3-8./5 nombre, de los símbolos los objetos decotidianos trabajo, como la cajitacomo de lustrabotas. nombre, de ylosdesímbolos y decotidianos los objetos de trabajo, la cajita de lustrabotas. La espera del La guerrero la lucha mítica mundo según la simbólicacontextualizados esperaydel guerrero y la–que lucharecrea míticael–que recrea el mundo según son la simbólicason contextualizados por Pablo Villagómez, llevándolos allevándolos La Paz. Jugando con Jugando sugerencias nombres, en personajes, por Pablo Villagómez, a La Paz. con en sugerencias nombres, personajes, tiempos y espacios, cuestiona la autonomía local de la vida frente a la pervivencia del mito que del mito que tiempos y espacios, cuestiona la autonomía local de la vida frente a lacíclica pervivencia cíclica nos envuelve.nos envuelve. Por su parte, Por Daniela Bolívar se centra másseencentra abstraer división social a una tensa entrerelación entre su parte, Daniela Bolívar máslaen abstraer la división socialrelación a una tensa iguales, iguales enfrentados una asimetría basada en escala y posición, un fondoy en incierto y incierto y iguales, iguales por enfrentados por una asimetría basada en escalay yenposición, un fondo oscuro. oscuro. Con una visión Mauricio Sánchez rescata la complejidad componeque el tejido Conmás unaoptimista, visión más optimista, Mauricio Sánchez rescata la que complejidad compone el tejido social, representado por ese collage colorido y caótico, reforzado porreforzado el título VIA es tanto social, representado por ese collage colorido y caótico, por que el título VIAparte que es tanto parte del nombre asignado al país, como alla país, asunción camino a tomar desdea la celebración del nombre asignado comodel la necesario asunción del necesario camino tomar desde ladecelebración de la diversidad. la diversidad. Desgarros. Desgarros. Cirugías. Cirugías. Suturas. Suturas. Cicatrices. Vendajes. Cicatrices. Tumores. Vendajes. Tumores. Gadamer hablaba Gadamer de lahablaba imposibilidad de la imposibilidad Anturiano, “Domingo de invierno”, 2009, 1.04 m. x 1.04 m. Moisés Anturiano, “Domingo de invierno”, 2009, 1.04 m. x 1.04 m. absoluta de disociar absoluta el cuerpo de disociar de laelvida cuerpo Moisés de la vida 3 3 , un cuerpo , sexuado, un cuerpo vulnerable, sexuado, vulnerable, <898;=/B;+HC.//A9/;3/7-3+<>73?/;<+5/<./.858;/70;/7=+63/7=8Y>480+6353+7+-363/7=8B;/ <898;=/B;+HC.//A9/;3/7-3+<>73?/;<+5/<./.858;/70;/7=+63/7=8Y>480+6353+7+-363/7=8B;/ nacimiento... nacimiento... Interesa, por Interesa, ello, la relación por ello, establecida la relación entreestablecida el cuerpo yentre los discursos, el cuerpo hegemónicos y los discursos, y dehegemónicos resistencia;; yentre de resistencia;; el cuerpo yentre el cuerpo y lo factual. El cómo lo factual. se ejercen El las cómo relaciones se ejercendelas fuerza, relaciones el poder, de fuerza, sobre elel cuerpo, poder, sobre en el cuerpo, el cuerpo, entre en elcuerpos. cuerpo,4 entre cuerpos.4 Fragmentos de visiones, de de de posicionamientos ante una realidad cambio. Una cambio. Una Fragmentos deluchas, visiones, luchas, de posicionamientos ante en unaprofundo realidad en profundo ;/+53.+.:>/;/:>3/;/7>/?8<<3173X-+.8<;/78?+.+<63;+.+<B5+1/7/;+-3K7.//<9+-38<-;/+=3?8<./ ;/+53.+.:>/;/:>3/;/7>/?8<<3173X-+.8<;/78?+.+<63;+.+<B5+1/7/;+-3K7.//<9+-38<-;/+=3?8<./ encuentro…como el mARTadero, espacio antesespacio de muerte quedeahora proponemos como vivero como de encuentro…como el mARTadero, antes muerte que ahora proponemos vivero de las artes, paralas el cambio social. artes, para el cambio social. El Director Nacional de Patrimonio gobierno actual de Bolivia -miembro además de la comunidad El Director Nacional dedel Patrimonio del gobierno actual de Bolivia -miembro además de la comunidad GLBT y conocido Queen- comentaba durante un show que un todashow verdadera GLBTDrag y conocido Drag Queen-atinadamente comentaba atinadamente durante que revolución, toda verdadera revolución, para serlo, ha depara llevar en síhalas revoluciones pendientes. serlo, de pequeñas llevar en síy necesarias las pequeñas y necesarias revoluciones pendientes. …y es que en…y la Bolivia de lahoy el cuerpo –individual social- quiere ser visibilizado, es que en Bolivia de hoy el cuerpoy –individual y socialquiere ser reconocido, visibilizado, reconocido, respetado, cuidado, curado, y –sobre todoquerido.todo- querido. respetado, cuidado, curado, y –sobre Las heridas, acusadas Las heridas, y desveladas acusadas ypor desveladas Erika Ewel, por Erika hablanEwel, –como hablan toda su –como obra-toda de lasucondición obra- de la condición femenina. El femenina. fondo poético, El fondo trabajado poético, como trabajado un imaginario como un patrón imaginario estético, patrón contrasta estético, concontrasta la realidad con la realidad de los impactos de sufridos los impactos por el sufridos propiopor cuerpo. el propio cuerpo. Fernando García BarrosGarcía Barros Fernando Director proyecto mARTadero Director proyecto mARTadero En el caso de En Alejandro el caso de Sejas/5Y>48?3<-8<8./->/;98<B<36,K53-8<9/-/<+5>./+5Y>3.8</637+5 Alejandro Sejas/5Y>48?3<-8<8./->/;98<B<36,K53-8<9/-/<+5>./+5Y>3.8</637+5 generador ya generador sea de vidayao sea placer, de vida en un o placer, contexto entodavía un contexto represivo todavía pararepresivo la visibilización para la visibilización y el ejercicio y el ejercicio de la sexualidad. de la sexualidad. La familia, como La familia, entornocomo que acoge entorno y marca, que acoge con miradas y marca,fundantes con miradas y traumas fundantes subyacentes, y traumasse subyacentes, presenta se presenta como tema en como Moisés temaAnturiano en Moisésy Anturiano en MónicayMurillo. en Mónica El sombrío, Murillo. fragmentado El sombrío, fragmentado y desdibujadoy desdibujado panorama familiar panorama en el primero familiar en contrasta el primero concontrasta el colorido con aunque el colorido misógino aunque grupo misógino que la segunda grupo que nosla segunda nos propone. La ausencia, propone. la Latensión ausencia, porlalatensión distancia, porparece la distancia, reconstruir pareceunreconstruir pasado nebuloso un pasado quenebuloso marca que marca >79;/</7=/37-3/;=8(58<->/;98<S-8685+<63;+.+<<>;1/7./5+B/;,><-+7.8+5189+;/-3.8+>7 >79;/</7=/37-3/;=8(58<->/;98<S-8685+<63;+.+<<>;1/7./5+B/;,><-+7.8+5189+;/-3.8+>7 mañana. mañana. El Marsh, mediante El Marsh, la mirada mediante dellaarquetípico mirada del lustrabotas arquetípicodelustrabotas La Paz, realiza de La una Paz, cita realiza desde unalocita desde lo 3GADAMER, Hans-Georg, 1998, Philosophie de la santé, Paris, Grasset-Mollat, pp. 82, 83. 3GADAMER, Hans-Georg, 1998, Philosophie de la santé, Paris, Grasset-Mollat, pp. 82, 83. 4 PENTIMALLI, Michela, 2002, Introducción a “El cuerpo en los imaginarios”, memoria del coloquio del mismo 4 PENTIMALLI, Michela, 2002, Introducción a “El cuerpo en los imaginarios”, memoria del coloquio del mismo nombre, La Paz, Espacio patiño, p. 7. nombre, La Paz, Espacio patiño, p. 7. 34 8 8 9 9 35 CORPO INDIVIDUALE. CORPO SOCIALE. CONFLITTI GENERATORI. CORPO INDIVIDUALE. CORPO SOCIALE. CONFLITTI GENERATORI. Quando il corpo sociale si trasforma, si frattura, si CORPO INDIVIDUALE. CORPO SOCIALE. CONFLITTI GENERATORI. ;3-;/+/37X7/<3;3-878<-/7/55+<>+-8695/<<3=E CORPO INDIVIDUALE. CORPO SOCIALE. CONFLITTI GENERATORI. ilQuando nostro ilcorpo opta per sil’isolamento, corpo individuale sociale si trasforma, frattura, si CORPO INDIVIDUALE. CORPO SOCIALE. CONFLITTI GENERATORI. Quando il corpo sociale si frattura, si l’indifferenza, o la lotta.si Iltrasforma, riconoscimento della ;3-;/+/37X7/<3;3-878<-/7/55+<>+-8695/<<3=E Quando il corpo sociale si trasforma, si frattura, si ;3-;/+/37X7/<3;3-878<-/7/55+<>+-8695/<<3=E complessità delle pulsioni personali e sociali il nostro corpo individuale opta per l’isolamento, Quando il corpo sociale si trasforma, si frattura, si ;3-;/+/37X7/<3;3-878<-/7/55+<>+-8695/<<3=E il nostroglicorpo opta per l’isolamento, portano artisti a rappresentare poetica/mitica/ o l’indifferenza, o individuale la lotta.si Iltrasforma, riconoscimento della ;3-;/+/37X7/<3;3-878<-/7/55+<>+-8695/<<3=E Quando corpo sociale frattura, si il nostro ilcorpo individuale opta per si l’isolamento, l’indifferenza, o la lotta. Il riconoscimento della intimamente quella raltà nella quale vivono. complessità delle pulsioni personali e sociali ill’indifferenza, nostro corpo per l’isolamento, ;3-;/+/37X7/<3;3-878<-/7/55+<>+-8695/<<3=E o individuale la lotta. Il opta riconoscimento della complessità delle pulsioni personali e sociali portano glicorpo artisti a rappresentare poetica/mitica/ l’indifferenza, o la lotta. Il riconoscimento dellao il nostro individuale opta per l’isolamento, complessità delle pulsioni personali e sociali portano gli artisti asia rappresentare poetica/mitica/ o Perchè il corpo,che individuale o sociale, è oggetto intimamente quella raltà nella quale vivono. complessità delle pulsioni personali e sociali l’indifferenza, o la lotta. Il riconoscimento della portano gli artisti a rappresentare poetica/mitica/ o intimamente quella raltà nella quale vivono. di conoscenza e detonatore della stessa, e le tensioni portano gli artisti rappresentare poetica/mitica/ o complessità dellea raltà pulsioni personali intimamente quella nella quale vivono.e sociali esterne si accusano tanto nei tessuti corporei, quanto Perchè il corpo,che sia individuale o sociale, è oggetto intimamente quella raltà nella quale vivono. portano gli artisti a rappresentare poetica/mitica/ o Perchè il corpo,che sia individuale o sociale, oggetto nei tessuti sociali. di conoscenza e detonatore stessa, e leè tensioni intimamente quella raltà nelladella quale vivono. Perchè il corpo,che sia individuale o sociale, è oggetto di conoscenza e detonatore della stessa, e le tensioni esterneilsicorpo,che accusano sia tanto nei tessuti corporei, quanto Perchè individuale o sociale, oggetto di conoscenza e detonatore della stessa, e leè tensioni esterne si accusano tanto neidella tessuti corporei, quanto Sfregi. Chirurgie. Ciccatrici. Bendaggi. Tumori. nei tessuti sociali. di conoscenza e detonatore stessa, e le tensioni Perchè ilsicorpo,che individuale o sociale, è oggetto esterne accusano sia tanto nei tessuti corporei, quanto nei tessuti sociali. Gadamer parlava dell’impossibilità assoluta esterne si accusano tanto neidella tessuti corporei, quanto di conoscenza e 5detonatore stessa, e di le dissociare tensioni nei tessuti sociali. : un corpo sessuato, vulnerabile, ilSfregi. corpo dalla vita Chirurgie. Ciccatrici. Bendaggi. Tumori. nei tessuti sociali. esterne si accusano tanto nei tessuti corporei, quanto Sfregi. Chirurgie. Bendaggi. Tumori. sostengno e radiceCiccatrici. di esperienze universali deldissociare dolore, Gadamer parlava dell’impossibilità assoluta di nei tessuti sociali. Sfregi. Chirurgie. Ciccatrici. Bendaggi. Tumori. parlava dell’impossibilità assoluta di dissociare <-87=;8Y><<80+63153+7+<-3=+/;37+<-3=+ : un corpo sessuato, vulnerabile, ilGadamer corpoChirurgie. dalla vita5 Ciccatrici. Sfregi. Bendaggi. Tumori. Gadamer parlava5 dell’impossibilità assoluta di dissociare corpostabilita sessuato, vulnerabile, ilInteressa, corpo dalla vita dell’impossibilità la:diun relazione tra ildelcorpo e i sostengno eperciò radice esperienze universali dolore, Gadamer parlava assoluta di dissociare Bendaggi. Tumori. : un corpo sessuato, vulnerabile, ilSfregi. corpo Chirurgie. dalla vita5 Ciccatrici. ELMARSH, “Comandante markitos”. sostengno e radice esperienze universali del dolore, 5di di discorsi, egemonici e resistenza;; tra il corpo e il fatto. Il come <-87=;8Y><<80+63153+7+<-3=+/;37+<-3=+ :diun corpo sessuato, ilsostengno corpo dalla vita dell’impossibilità (# #2(% Gadamer parlava assolutavulnerabile, di dissociare e radice esperienze universali del dolore, <-87=;8Y><<80+63153+7+<-3=+/;37+<-3=+ di forza, il potere sul corpo, Interessa, la:diun relazione stabilita tra vulnerabile, ildelcorpo eneli sostengno eperciò radice esperienze universali dolore, corpo sessuato, ilvengono corpo esercitate dalla vitale6 5relazioni <-87=;8Y><<80+63153+7+<-3=+/;37+<-3=+ ELMARSH, “Comandante markitos”. Interessa, relazionetrastabilita il corpo e i corpo e tra i eperciò corpi discorsi, egemonici e.diladi resistenza;; iluniversali corpo tra e il fatto. Il come <-87=;8Y><<80+63153+7+<-3=+/;37+<-3=+ sostengno radice esperienze dolore, (# #2(% Interessa, perciò la relazione stabilita tra ildelcorpo e i ELMARSH, “Comandante markitos”. discorsi, esercitate egemonici resistenza;; tra il corpo e il sul fatto. Il come vengono lee direlazioni di forza, il potere corpo, neli ELMARSH, “Comandante markitos”. Interessa, perciò la relazione stabilita tra il corpo e (# #2(% <-87=;8Y><<80+63153+7+<-3=+/;37+<-3=+ discorsi, egemonici e6 di resistenza;; tra il corpo e il fatto. Il come (# #2(% vengono esercitate di forza, il potere sul corpo, nel -come ELMARSH, “Comandante markitos”. Le ferite, e relazione rivelate da Erika Ewel, parlano tutta la sua operadella condizione corpo e tra iaccusate corpi lee .direlazioni discorsi, egemonici resistenza;; tra il corpo e il fatto. Il come Interessa, perciò la stabilita tra il corpo e i vengono esercitate le6 relazioni di forza, il potere sul corpo, nel (# #2(% . corpo e tra i corpi ELMARSH, “Comandante markitos”. femminile. Il fondo poetico, interpretato come un immaginario patrono estetico, contrasta con la vengono esercitate relazioni di forza, il potere corpo, nel discorsi, egemonici resistenza;; tra il corpo e ilsul fatto. Il come corpo e tra i corpi le6e. di (# #2(% 6 realtà dei colpi sofferti dal proprio corpo. Le ferite, accusate e rivelate da Erika Ewel, parlano -come tutta la sua operadella condizione corpo e tra i corpi le. relazioni di forza, il potere sul corpo, nel vengono esercitate Le ferite, accusate e rivelate da Erika Ewel, parlano -come tutta la sua operadella condizione femminile. Il fondo poetico, interpretato come un immaginario patrono estetico, contrasta con la corpoferite, e tra iaccusate corpi 6. e rivelate da Erika Ewel, parlano -come tutta la sua opera- della condizione Le femminile. Il fondo poetico, interpretato come un immaginario patrono estetico, contrasta con la Nel caso di Alejandro Sejas35Y><<8?3<-8<8./3-8;93/.39/<-3<36,853-3+55>./+5Y>3.8</637+5/ realtà dei colpi sofferti dal proprio corpo. Le ferite, accusate rivelate interpretato da Erika Ewel, -come tutta la suaestetico, opera- della condizione femminile. Il fondoe poetico, comeparlano un immaginario patrono contrasta con la realtà dei colpi sofferti dal proprio corpo. generatore sia della vita che del piacere, in un contesto ancora repressivo per l’esercizio della sessualità. femminile. Il fondo interpretato comeparlano un immaginario patrono contrasta con la Le ferite, accusate epoetico, rivelate da Erika -come tutta la suaestetico, opera- della condizione realtà dei colpi sofferti dal proprio corpo.Ewel, Nel caso Sejas35Y><<8?3<-8<8./3-8;93/.39/<-3<36,853-3+55>./+5Y>3.8</637+5/ realtà dei di colpi sofferti dal proprio corpo. come un immaginario patrono estetico, contrasta con la femminile. IlAlejandro fondo poetico, interpretato Nel caso disia Alejandro Sejas35Y><<8?3<-8<8./3-8;93/.39/<-3<36,853-3+55>./+5Y>3.8</637+5/ La famiglia, come ambiente chepiacere, accoglie segna, con sguardi fondo e traumi sottostanti, presenta generatore della vita dal cheproprio del ineun contesto ancora di repressivo per l’esercizio dellasisessualità. realtà dei di colpi sofferti corpo. Nel caso Alejandro Sejas35Y><<8?3<-8<8./3-8;93/.39/<-3<36,853-3+55>./+5Y>3.8</637+5/ generatore sia della vita che del piacere, in un contesto ancora repressivo per l’esercizio della sessualità. come tema in Moisés Anturiano e in Mónica Murillo. Il cupo e frammentato panorama famigliare Nel caso disia Alejandro generatore della vita Sejas35Y><<8?3<-8<8./3-8;93/.39/<-3<36,853-3+55>./+5Y>3.8</637+5/ che del piacere, in un contesto ancora repressivo per l’esercizio della sessualità. inizialmente del primo artista il colorato, benchè misogeno, gruppo che la seconda ci La famiglia, come ambiente checontrasta accoglieincon eun segna, con sguardi di fondo e traumi sottostanti, sisessualità. presenta generatore sia della vita Sejas35Y><<8?3<-8<8./3-8;93/.39/<-3<36,853-3+55>./+5Y>3.8</637+5/ che del piacere, contesto ancora repressivo per l’esercizio della Nel caso di Alejandro La famiglia, come ambiente che accoglie e segna, con sguardi di fondo e traumi sottostanti, si presenta propone. L’assenza, la tensione per la distanza sembra ricostruire un passato nebbioso che segna un come tema in Moisés e in Mónica Murillo. Il cupo e frammentato panorama generatore dellaambiente vitaAnturiano che del contesto ancora repressivo per l’esercizio dellasifamigliare sessualità. La famiglia,sia come chepiacere, accoglieine un segna, con sguardi di fondo e traumi sottostanti, presenta come tema in Moisés Anturiano egliinsguardiMónica Murillo. Il cupo e frammentato panorama famigliare presente incerto. Eambiente i corpi -come dallo “ieri”, cercando qualcosa a un inizialmente del primo artista contrasta con il sorgono colorato, benchè misogeno, gruppo che dila simile seconda ci La famiglia, come che accoglie e segna, con sguardi di fondo e traumi sottostanti, presenta come tema in Moisés Anturiano e in Mónica Murillo. Il cupo e frammentato panoramasifamigliare inizialmente del primo artista contrasta con il colorato, benchè misogeno, gruppo che che la seconda ci “domani”. propone. L’assenza, la tensione per la distanza sembra ricostruire un passato nebbioso segna un come tema in Moisés Anturiano e in Mónica Murillo. Il cupo e frammentato panorama famigliare La famiglia, come ambiente checontrasta accoglie con e segna, con sguardi di fondo e traumi sottostanti, si presenta inizialmente del primo artista il colorato, benchè misogeno, gruppo che la seconda ci propone. incerto. L’assenza, tensione perglilasguardidistanza sembra ricostruire uncercando passato nebbioso che segnaa un presente E ilacorpi -come dallo “ieri”, qualcosa simile inizialmente primo artista contrasta con il sorgono colorato, benchè misogeno, gruppo che di la seconda ci come tema indel Moisés in distanza Mónica Murillo.ricostruire Il cupo e un frammentato panorama famigliare propone. L’assenza, la Anturiano tensione pere la sembra passato nebbioso che segna un presente incerto. E ilacorpi -come gli sguardisorgono dallo “ieri”, cercando qualcosa di simile a dal un El Marsh, attraverso lo sguardo dell’archetipo lustrascarpe di La Paz, presenta una citazione “domani”. propone. L’assenza, tensione per la distanza sembra ricostruire un passato nebbioso che segna un inizialmente del primo artista contrasta con il sorgono colorato,dallo benchè misogeno, gruppo chedila simile seconda ci presente incerto. E i corpi -come gli sguardi“ieri”, cercando qualcosa a un “domani”. dal pop, qutidiano, Zapatista di Liberazione Nazionale del Chiapas, interpreta la realtà presente E iall’Esercito -come glilasguardisorgono “ieri”,uncercando qualcosa diche simile a un propone.incerto. L’assenza, lacorpi tensione per distanza sembra dallo ricostruire passato nebbioso segna un “domani”. latinoamericana dalle sue somiglianze, e prendendo il volto come leit motiv fronte un El Marsh, attraverso lo sguardo dell’archetipo lustrascarpe di La cercando Paz, presenta unadi “domani”. presente incerto. E i corpi -come gli sguardisorgono dallo nascosto “ieri”, qualcosa dicitazione simile aa dal un El Marsh,dal attraverso lo sguardo dell’archetipo lustrascarpe di La Paz, presentainterpreta una citazione dal 98=/;/37./X73=89/;L587=+78++99;89;3+C387/98/=3-+/58-+5/?3/7/+00;87=+=+.+55W><85>.3-8 qutidiano, pop, all’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale del Chiapas, la realtà “domani”. El Marsh, attraverso lo sguardo dell’archetipo lustrascarpe di La Paz, presenta una citazione dal qutidiano, dal pop, Zapatista di Liberazione Nazionale del Chiapas, interpreta la realtà del nome, dei simboli elodegli oggetti quotidiani del lavoro, come la scatola dileit legno dei di lustrascarpe. latinoamericana dalleall’Esercito sue somiglianze, e prendendo il volto nascosto come motiv fronte a dal un El Marsh, attraverso sguardo dell’archetipo lustrascarpe di La Paz, presenta una citazione qutidiano, dal pop, all’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale del Chiapas, interpreta la realtà latinoamericana dalle sue somiglianze, e prendendo il volto nascosto come leit motiv di fronte a un 98=/;/37./X73=89/;L587=+78++99;89;3+C387/98/=3-+/58-+5/?3/7/+00;87=+=+.+55W><85>.3-8 qutidiano, pop, Zapatista di Liberazione Nazionale del Chiapas, interpreta la realtà El Marsh,dal attraverso lo sguardo dell’archetipo lustrascarpe di La Paz, presenta unadicitazione latinoamericana dalleall’Esercito sue somiglianze, e prendendo il volto nascosto come leit motiv fronte a dal un 98=/;/37./X73=89/;L587=+78++99;89;3+C387/98/=3-+/58-+5/?3/7/+00;87=+=+.+55W><85>.3-8 del nome, dei simboli e degli oggetti quotidiani del lavoro, come la scatola di legno dei lustrascarpe. latinoamericana dalleall’Esercito sue somiglianze, e prendendo il volto nascostodel come leit motiv di fronte a un qutidiano, dal pop, Zapatista di Liberazione Nazionale Chiapas, interpreta la realtà 98=/;/37./X73=89/;L587=+78++99;89;3+C387/98/=3-+/58-+5/?3/7/+00;87=+=+.+55W><85>.3-8 del nome, dei simboli e degli oggetti quotidiani del lavoro, come la scatola di legno dei lustrascarpe. 98=/;/37./X73=89/;L587=+78++99;89;3+C387/98/=3-+/58-+5/?3/7/+00;87=+=+.+55W><85>.3-8 latinoamericana dalle sue somiglianze, e prendendo il volto nascosto come leit motiv di fronte a un del nome, dei simboli e degli oggetti quotidiani del lavoro, come la scatola di legno dei lustrascarpe. 5GADAMER, Hans-Georg, 1998, Philosophie de la santé, Paris, Grasset-Mollat, pp. 82, 83. del nome, dei simboli e degli oggetti quotidiani del lavoro, come la scatola di legno dei lustrascarpe. 98=/;/37./X73=89/;L587=+78++99;89;3+C387/98/=3-+/58-+5/?3/7/+00;87=+=+.+55W><85>.3-8 6PENTIMALLI, Michela, 2002, Introducción a “El cuerpo en los imaginarios”, memoria del coloquio del mismo nombre, La Paz, Espacio patiño, p. 7. del nome, dei simboli e degli oggetti quotidiani del lavoro, come la scatola di legno dei lustrascarpe. 5GADAMER, Hans-Georg, 1998, Philosophie de la santé, Paris, Grasset-Mollat, pp. 82, 83. 5GADAMER, Hans-Georg, 1998, Philosophie de la santé, Paris, Grasset-Mollat, pp. 82, 83. 6PENTIMALLI, Michela, 2002, Introducción a “El cuerpo en los imaginarios”, memoria del coloquio del mismo 365GADAMER, Hans-Georg, 1998, Philosophie de la santé, Paris, Grasset-Mollat, pp. 82, 83. 10 nombre, La Paz, Espacio patiño, p. 7. 6PENTIMALLI, Michela, 2002, Introducción a “El cuerpo en los imaginarios”, memoria del coloquio del mismo 5GADAMER, Hans-Georg, 1998, Philosophie de la santé, Paris, Grasset-Mollat, pp. 82, 83. 6PENTIMALLI, Michela, 2002, Introducción a “El cuerpo en los imaginarios”, memoria del coloquio del mismo nombre, La Paz, Espacio patiño, p. 7. 6PENTIMALLI, Michela, 2002, Introducción a “El cuerpo en los imaginarios”, memoria del coloquio del mismo nombre, La Paz, Espacio patiño, p. 7. 5GADAMER, Hans-Georg, 1998, Philosophie de la santé, Paris, Grasset-Mollat, pp. 82, 83. 10 nombre, La Paz, Espacio patiño, p. 7. 6PENTIMALLI, Michela, 2002, Introducción a “El cuerpo en los imaginarios”, memoria del coloquio del mismo 10 nombre, La Paz, Espacio patiño, p. 7. 10 L’attesa del guerriero e la lotta mitologica -che ricrea il mondo atraverso la simbologia- sono contestualizzati da Pablo Villagómez, riportandoli a La Paz. Giocando con i suggerimenti di nomi, personaggi, tempi e spazi mette in discussione l’autonomia locale della vita di fronte alla persistenza del ciclo del mito che ci avvolge. Daniela Bolívar si concentra più nell’astrarre la divisione sociale a una tesa relazione tra uguali, uguali che si scontrano a causa di un’asimmetria su scala e posizione, e in uno sfondo incerto e oscuro. Con una visione più ottimista Mauricio Sánchez recupera la complessità che compone il tessuto sociale, rappresentato da questo collage colorato e caotico, rafforzato dai titolo, VIA, che è tanto parte del nome assegnato al paese Bolivia, quanto l’assunzione del cammino che è necesario intraprendere dalla celebrazione della diversità. Frammenti di visioni, di lotte e di posizioni di fronte a una realtà in profondo cambiamento. Una ;/+5=E-2/;3-23/./7>8?3<173X-+=3<1>+;.3;3778?+=3/5+-;/+C387/.3<9+C3.337-87=;8-;/+=3?3R Come il mARTadero, prima un luogo di morte, che ora proponiamo invece come “vivero de las artes” per il cambio sociale. Il Direttore Nazionale del Patrimonio dell’attuale Governo in Bolivia -membro inoltre della comunità GLBT e conosciuta Drag Queen- commentava durante uno show che “ogni vera rivoluzione, per essere tale, deve portare in sè altre piccole e necessarie rivoluzioni”. … e nella Bolivia di oggi il corpo -individuale e sociale- vuole essere reso visibile, riconosciuto, rispettato, curato e –soprattutto- amato. Fernando García Barros Director proyecto mARTadero 11 37 38 12 Curadorías 2010 Diego García, “Intención contra el letargo”, 114x79 cm, 2010 39 EFINICIÓN DE LOS LÍMITES Y EL ESPACIO ABIERTO COMO LA DEFINICIÓN DE LOS LÍMITES Y EL ESPACIO ABIERTO COMO OS TERRITORIALES DE ACCIÓN Y REACCIÓN. CAMPOS TERRITORIALES DE ACCIÓN Y REACCIÓN. Territorio. m. Terreno Territorio. o lugar m. Terreno concreto, o lugar comoconcreto, una cueva, como una un árbol cueva, oun árbol o un hormiguero, donde un hormiguero, vive un determinado donde vive unanimal, determinado o unanimal, grupo odeunanimales grupo de animales relacionados por vínculos relacionados de familia, por vínculos y que de es familia, defendido y quefrente es defendido a la invasión frente a ladeinvasión otros de otros congéneres.congéneres. Diccionario deDiccionario la Real Academia de la Realde Academia la Lengua de laEspañola Lengua Española No hay un único No mundo, hay un sino único muchos mundo,mundos, sino muchos y todos mundos, discurren y todosendiscurren paralelo, en paralelo, mundos y antimundos, mundos mundos y antimundos, y sombras mundos de mundos, y sombrasy decada mundos, uno de y cada ellosuno lo de sueña, ellos lo sueña, lo imagina o escribe lo imagina alguien o escribe en otro alguien mundo. en otro mundo. Paul Auster en PaulUn Auster hombre en Unenhombre la oscuridad en la oscuridad o del artista El no espacio está del contenido artista no está contenido límites delentre soporte, los límites sino del entre soporte, sino entre eras de sulasvisión. fronteras Somos de sudel visión. Somos del de lo quetamaño vemos,dede lo lo queque vemos, de lo que s ver, de podemos lo que ver, queremos de lo que queremos 7 creativo uestro es un ver.spatium El nuestro es un spatium7 creativo nstituye nuestro que constituye verdadero nuestro verdadero o, un territorio territorio, que un territorio está, que está, almente, primordialmente, conformado por conformado por es, y supone relaciones, por yello supone un por ello un ampo de valioso fuerzas. campo de fuerzas. araníes deLosnuestras guaraníes tierras de nuestras tierras an buscando peregrinan su Yvymarae´ÿ, buscando su Yvymarae´ÿ, iosa Tierra la sin prodigiosa Mal, un Tierra “lugar sin Mal, un “lugar o, indestructible, privilegiado, dondeindestructible, la tierra donde la tierra or sí misma produce sus frutos por sí misma y dondesus frutos y donde 8 toda semilla , donde toda semilla muerte” 8, donde no hay muerte” Alberto Díaz Parra, “Horizontes Minerales”, 120x120 cm,2010 Alberto Díaz Parra, “Horizontes Minerales”, 120x120 cm,2010 y dondegermina los hombres y donde no los hombres no a vida. Porpierden ello decimos la vida. Por queello el decimos Guaraníque “es elunGuaraní pueblo en “eséxodo, un pueblo aunque en éxodo, no desenraizado, aunque no desenraizado, ya que laya que la 9 Como el artista, que busca que provocar no la distracción, . Como el artista, busca provocar no la distracción, busca es latierra que lequesirve buscadeesbase la que ecológica” le sirve de9. base ecológica” efectiva contextualización una realidadenposible, heterotópica, sus raíces una en una sino una efectivaen contextualización una realidad posible, deseando heterotópica, huir deseando huir susenraíces e es tiempo y espacio, en unyterritorio puede estar en otroolugar hoy, en hoy, en tierra que es tiempo espacio, enque un territorio que aquí puedemañana estar aquío mañana en otro lugar so que constituye una combinación tiempo y espacio. un paraíso quefrágil constituye una frágilde combinación de tiempo y espacio. empo y espacio se entrelazan territorio envolvente que los quechuas y aymaras Como tiempo y espacio en se un entrelazan en un territorio envolvente que los quechuas y aymaras an pachamama, madrepachamama, tierra, madre enigmáticosenigmáticos conceptosconceptos que la desvelan, denominan madretiempo…Con tierra, madre tiempo…Con que la desvelan, upi?8-+,58:>/<3173X-+9+;+5/5+6/7=/S/<93;+56/7=//59+<+.8/7/5=3/698B/50>=>;8/7 como ñaupi?8-+,58:>/<3173X-+9+;+5/5+6/7=/S/<93;+56/7=//59+<+.8/7/5=3/698B/50>=>;8/7 o… el espacio… s, los artistas y gestores del Territorio Centros del Centros Sur, reivindicamos ese pasado y Nosotros, los artistas y gestores Cultural del Territorio Cultural del Sur, reivindicamos ese pasado y posibles futuros, hemosfuturos, optadoypor la visualización de un paisaje operativo que posibilite todos losyposibles hemos optado por la visualización de un paisaje operativo que posibilite m, del latino “estar abierto” 7 Spatium, del latino “estar abierto” , Heléne en La Tierra sin Mal 8 Clastres, Heléne en La Tierra sin Mal Bartomeu, en El Guaraní: Experiencia religiosa 9 Melià, Bartomeu, en El Guaraní: Experiencia religiosa 40 13 13 lalaverdadera verdadera sinergia sinergia creativa. creativa. LaLa asunción asunción de aquellas de aquellas raícesraíces comunes comunes que permiten que permiten alimentar alimentar nuestra nuestra profunda profunda interdependencia. interdependencia. <//<7>/<=;8=/;;3=8;38./0>/;C+<98<3,5/<./98=/7-3+5/<./;/+53C+-3K7./-87X1>;+-387/<37X73=+< <//<7>/<=;8=/;;3=8;38./0>/;C+<98<3,5/<./98=/7-3+5/<./;/+53C+-3K7./-87X1>;+-387/<37X73=+< enenun unmedio medio dinámico… dinámico…EnEn él él buscamos, buscamos, nos nos perdemos, perdemos, nos re-encontramos nos re-encontramos buscando…formas, buscando…formas, conceptos… conceptos… Porque Porque elel territorio territorio -como -comoel el mundomundosese construye construye también también con conpalabras. palabras. Palabras Palabrasque que se conforman, conforman, sese forman forman y y </./08;6+7</1M7<>Y>3;/7/5=3/698 </./08;6+7</1M7<>Y>3;/7/5=3/698 y yelel espacio. espacio. Así, Así, en enlalabúsqueda búsqueda de de Roly RolyArias, Arias, las las tipografías tipografíasevolucionan evolucionan 8;1D73-+6/7=/ 8;1D73-+6/7=/ 9;/X1>;+7.8 9;/X1>;+7.8<35>/=+< <35>/=+< imprecisas imprecisas como como los los recuerdos, recuerdos,queque sólo sóloadquieren adquieren presencia presenciaalaldisfrutar disfrutar de de lalapropia propia ausencia ausencia de deser. ser.Un Un territorio territorio modelado modelado mediante mediante memorias memorias reconstruidas, reconstruidas, frecuentemente frecuentemente re- re36+137+.+< 36+137+.+< ( >7 >79;8-/<8 9;8-/<8 1;DX-8 1;DX-8 :>/:>/ intenta intenta registrar registrar ese eseterritorio territorio poblado poblado ./ .//68-387/< /68-387/< :>/ :>/S-868 S-868+X;6+,+ +X;6+,+ )#$/3 )#$/3 $)&! $)&! $0( $0( StansilavskyStansilavsky- constituyen constituyenla laverdadera verdadera materia materia prima prima del del artista artista+ + ;/9;/</7=+-3K7 ;/9;/</7=+-3K7 -868 -868 ;/->;<8 ;/->;<8 5+ .>953-+-3K7 5+ .>953-+-3K7 B /5 ;/Y/48 B /5 -868 ;/Y/48 X1>;+< -868 X1>;+< ;/=K;3-+<./>7+5371OH<=3-+1;DX-+R#/7<+-387/<?3=+5/<:>/-868/7/5=;+,+48./Ana ;/=K;3-+<./>7+5371OH<=3-+1;DX-+R#/7<+-387/<?3=+5/<:>/-868/7/5=;+,+48./Ana Marcela Marcela Rebori, Rebori, constituyen constituyen elelpalpitar palpitar sanguinolento sanguinolento y contundente y contundente de la vida de la en vida un territorio en un territorio tejido de tejido de horizontes horizontes sinuosos, sinuosos, eleldedeesaesa Argentina Argentina del norte del norte que supera que supera las pampas las pampas volviéndose volviéndose andina, andina, elevándose elevándose libre libre por porencima encima dede su su lejanía lejanía de lade capital la capital omnipotente. omnipotente. Tejidos. Tejidos. Tejidos Tejidos de de tiempo tiempoy espacio. y espacio. Territorios Territorios con urdimbre, con urdimbre, telar y telar trama.yFranjas trama.textiles Franjas de textiles de horizontes horizontes minerales, minerales, secos, secos,oxidados. oxidados. Como Como los capturados los capturados por Alberto por Alberto Díaz Parra Díaz conParra una con una +,<=;+--3K7 +,<=;+--3K7./<2+,3=+.+37X73=+B9+;+5/5+-8685+<5H7/+<././<3/;=8B6+;:>/.3,>4+7/578;=/ ./<2+,3=+.+ 37X73=+ B 9+;+5/5+ -868 5+< 5H7/+< ./ ./<3/;=8 B 6+; :>/ .3,>4+7 /5 78;=/ -235/78%7+/</7-3+53.+.37X73=+:>/-858-++5</;2>6+78+7=/<>9;893+X73=>.98;-87=;+<=/-87 -235/78%7+/</7-3+53.+.37X73=+:>/-858-++5</;2>6+78+7=/<>9;893+X73=>.98;-87=;+<=/-87 ununpaisaje paisaje inconmensurable inconmensurable que que aspira aspira a despertar a despertar lo sublime, lo sublime, y que -en y que la obra -en de la Pablo obra de Forero, Pablo Forero, pintada pintadasobre sobre un unmosaico mosaicodede pequeños pequeños cubitos cubitos blancos blancos y neutrosy neutrosse enriquece se enriquece mediantemediante la ironía con la ironía con eleljuego juegode de sugerencias sugerencias alrededor alrededor de de la meditación la meditación y la plástica. y la plástica. Traspasar Traspasar horizontes. horizontes. IrIrmás más allá, allá, plusplus ultra. ultra. Olvidar Olvidar rostros, rostros, sufrir fronteras, sufrir fronteras, acumularacumular visados y píxeles visados y píxeles borrosos… borrosos… En En elel trabajo trabajodede Carlos Carlos Vargas Vargas encontramos encontramos de nuevo de nuevo el juegoeldejuego la re-presentación de la re-presentación ./5 ./5=/;;3=8;3837=/;38;B/A=/;38;>B/7.8./5+53=/;+53.+.B/<=+,5/-3/7.8<>1/;/7=/<X1>;+-387/< =/;;3=8;38 37=/;38; B /A=/;38; >B/7.8 ./ 5+ 53=/;+53.+. B /<=+,5/-3/7.8 <>1/;/7=/< X1>;+-387/< cruzadas, cruzadas, donde donde elel norte norte–Madrid–Madridse invierte, se invierte, y donde y donde la localidad la localidad fronteriza fronteriza de tambo de quemado tambo quemado incendia incendiael el soporte, soporte, mientras mientras unun rostro rostro se pixela se pixela enigmáticamente, enigmáticamente, como elcomo mismoelterritorio, mismo territorio, que sólo que sólo adquiere adquiere sentido sentido por porquienes quienes viven viven en él. en él. Así, Así,ponemos ponemos nombre nombrey yapellido apellido a los a los lugares, lugares, aceptamos aceptamos su existencia su existencia por ser morada por serde morada alguiende para alguien para 78<8=;8<(-87<=3=>368<axis 78<8=;8<(-87<=3=>368<axis mundi mundi alrededor alrededor de nuestros de nuestros desplazamientos desplazamientos y sus estabilidades. y sus estabilidades. Ello se Ello se evidencia evidencia en en la axialidad axialidadcanónica canónica de de la obra la obra de Magenta de Magenta Murillo, Murillo, donde eldonde mineroel–que minero horadaba –que horadaba lalatierra tierra minándolaminándola- constituye constituye eseese eje eje de notable de notable fuerza, fuerza, pero de pero impermanente de impermanente territorio,territorio, haciendo haciendo referencia referencia aa la trasposición trasposiciónfísica física y productiva y productiva de undesector un sector estratégico estratégico de la economía de la economía boliviana, boliviana, ;/58-+53C+.8B;/-87?/;=3.8+-8695/4+37Y>/7-3+3-K73-+B>76+;-+.8=+5+7=/989<87/5/13.8< ;/58-+53C+.8B;/-87?/;=3.8+-8695/4+37Y>/7-3+3-K73-+B>76+;-+.8=+5+7=/989<87/5/13.8< por porMarco Marco Vinicio Vinicio para paraponerlos ponerlos a dialogar a dialogar en una en caja unade caja memoria de memoria colectivacolectiva que puedaque contener pueda contener 14 14 41 estilos, referencias y guiños del propio interés del artista. Algo similar encontramos en la más intimista propuesta de Anuar Elías, de sugerente título Mors Ultima Ratio:>/;/-81/5++X;6+-3K75+=37+B/5 tradicional género vanitas medieval y barroco, llevado a una reinterpretación personal en un escenario ?3=+5/695+C+.898;5+M73-+?/;.+.<>X73=>.5-3/;=8X7+5./>7-+6378:>/.+</7=3.8+563<68 que empuja a la intensidad, al carpe diem que nos hace ser uno con el mismo espacio y territorio que nos envuelve. ( /< /<+ ?3.+ /0H6/;+ 5+ :>/ 987/ /7 4>/18 ./7=;8 ./ /<=/ =/;;3=8;38 Iván Cáceres, dibujando /7=8;78<+7=;8986F=;3-8<+5;/./.8;./54+CC/7+--3K7/7?85?3/7.8+5+X1>;+-87</7-3558<=;+C8< de tinta china de enorme potencia expresiva, recordando por su dinamismo a los experimentos del ballet triádico de Schlemmer en la Bauhaus. Más abstractas son las aproximaciones de Marcelo Montaño y su estruendo -una sugerente descarga de energía telúrica de incandescencia volcánica- y de Diego García y su intención contra el letargo, un ejercicio onírico y surrealista que adquiere –con hallazgos propios y sugerencias de Dalí y Bacon- un dominio del territorio de los sueños poblándolo de símbolos personales. Así es. Los territorios son multidimensionales, y cada dimensión tiene múltiples posibles territorios… Porque hay muchos mundos que están en éste, como diría Paul Valery, y las hibridaciones, mestizajes B<>9/;98<3-387/<1/7/;+798<3,353.+./<./-86,37+-387/<37X73=+<=898581H+<+5=/;+.+<-8695/4+< que resultan –como en la obra de Alejandra Alarcón- sorprendentes y enigmáticas, remitiéndonos al territorio del cuerpo, de los cuerpos, de las sugerencias simbólicas y psicoanalíticas que tienen base en él, en sus pulsiones más atávicas. (98;:>/853?3+</6>/?/28B/7.H+SB-868<><+;=3<=+<37=>B/7/75+<8,;+<+:>H9;/</7=+.+< /7=;/5+;/<3173X-+-3K7./>79+<+.8B++18=+.85+,M<:>/.+./7>/?8<</7=3.8</6/;1/7=/<85+ huida de una realidad complicada a través del viaje, del sueño, o de la imaginación. Todo ello en un territorio que, como en el caso de la propuesta de Julio César Soria, de Perú, sorprende por la fuerza de la materia primigenia que lo conforma, y que percibimos sólo por pequeños rasgos esenciales. (-868/7>73-/,/;1<+,/68<:>/586/48;S9;8,+,5/6/7=/5+0>/;C+-;/+=3?+:>/=;+7<08;6+/5 mundo y la sociedad- está todavía sumergido, y necesitamos una fuerza proporcional que –a través de nexos, formación, posibilidades, conexiones, etc- logre hacerlo emerger. (/</7/</-87=/A=8:>//578;=/+;1/7=378/578;=/-235/78/5<>;853?3+B/5./ /;M37=/7=+7 estructurar este territorio cultural desde un mismo espíritu, un genius loci que les permita adaptarse a un contexto interdependiente, voluntaria y progresivamente construido, orientando nuestro propio eje de coordenadas para generar un verdadero espacio abierto, inspirado por los principios del proyecto mARTadero de innovación, investigación, experimentación, rigor conceptual y formal, integración, intercambio e interculturalidad. Ese es nuestro deseo. LA DEFINIZIONE DEI LIMITI E LO SPAZIO APERTO COME I CAMPI TERRITORIALI DELL’AZIONE E DELLA REAZIONE. Territorio. m. terreno o luogo concreto, come una grotta, un albero o un formicaio, dove vive un determinato animale o un gruppo di animali legati da vincoli familiari, e che è difeso dall’invasione di altri della stessa specie. Dizionario della Reale Accaemia della Lingua Spagnola Non c’è un solo mondo, ma tanti mondi, e tutti scorrono in parallelo, mondi e antimondi, mondi e ombre, e ciascuno di essi sogna, immagina o scrive di qualcuno in un altro mondo. Paul Auster in Un Uomo nell’oscurtià Lo spazio dell’artista non è contenuto dentro i limiti della cornice, ma dentro le frontiere della sua visione. Siamo della misura di ciò che vediamo, di ciò che possiamo vedere, di ciò che vogliamo vedere. Il nostro è uno spatium10 creativo che costituisce il nostro vero territorio, un territorio che è primordialmente, conformato dalle relazioni, motivo per il quale presuppone un importante campo di forze. I guaraníes delle nostre terre peregrinano cercando il loro Yvymarae´ÿ, la prodigiosa “Terra senza Male”, un “luogo privilegiato, indistruttibile, dove la terra produce da sola i suoi frutti e dove non c’è morte”11 , dove tutti i semi germinano e dove gli uomini non perdono la vita. Per questo diciamo che i Guaraní “sono un popolo in esodo, benchè non sradicato, poiché la terra che cerca è quella che serve loro come base ecologica”12 . Allo stesso modo l’artista, che cerca di provocare non la distrazione, ma un’effettiva contestualizzazione, in una realtà possibile, eterotopica13 , desiderando di sfuggire dalle sue radici in una terra che è tempo e spazio, in un territorio che può essere qui domani o in un altro luogo oggi, in un paradiso che costituisce una fragile combinazione di tempo e spazio. Come tempo e spazio si intrecciano in un territorio avvolgente che i Quechua e gli Aymara chiamano pachamama, madre terra, madre tempo…con enigmatici concetti che la rivelano, quali il ñaupi, un =/;637/-2/<3173X-+9+;+55/5+6/7=/S/-8768?36/7=8+<93;+5/359+<<+=87/5=/698/350>=>;8 nello spazio… Noi, artisti e gestori del Territorio Culturale Centri del Sud, rivendichiamo quel passato e tutti quei futuri possibili, e abbiamo optato per la visualizzazione di un paesaggio operativo che renda possibile una vera sinergia creativa. L’assunzione di quelle radici comuni che ci permettono alimentare la nostra profonda interdipendenza. !>/<=8G3578<=;8=/;;3=8;38.308;C/98<<3,353.398=/7C3+53.3;/+53CC+C387/.3-87X1>;+C387337X73=/ in un ambiente dinamico…In questo perlustriamo, ci perdiamo, ci ri-incontriamo alla ricerca di forme, concetti.. Il territorio -come il mondo- si costruisce anche con le parole. Parole che si conformano, si formano 10 Spatium, dalla radice latina spa- aprire, distendere, allargare, spalancare. 11 Clastres, Heléne in La Tierra sin Mal. Fernando García Barros Director proyecto mARTadero 42 12 Melià, Bartomeu, in El Guaraní: Experiencia religiosa. 13 Eterotopia , & %# % 2 $ #$ &&% !# # «quegli spazi che hanno la particolare caratteristica di essere connessi a tutti gli altri spazi, ma in modo tale da sospendere, neutralizzare o 16 43 / <3 ./08;6+78 </-87.8 35 58;8 Y>3;/ 7/5 =/698 / 7/558 <9+C38 8<I 7/55+ ;3-/;-+ .3 Roly Arias, le #!514 <3 /?85?878 8;1+73-+6/7=/ 9;/X1>;+7.8 ./55/ silouette imprecise come i ricordi, che prendono vita solo nel momento in cui si apprezza l’assenza del loro esistere. Un territorio modellato attraverso memorie ricostruite, spesso ri-immaginate. %79;8-/<<81;+X-8-2/-/;-+.3;/13<=;+;/:>/5=/;;3=8;3898985+=8.3/68C3873-2/S-86/+00/;6+?+ Stanislavsky- costituiscono la vera materia prima dell’artista. La ri-presentazione come risorsa, la .>953-+C387/ / 35 ;3Y/<<8 -86/ X1>;/ ;/=8;3-2/ .3 >7+ 5371>3<=3-+ 1;+X-+ #/7<+C3873 ?3=+53 -2/ come nel lavoro di Ana Marcela Rebori, costituiscono il palpitare sanguinante e contundente della vita nel territorio, tessuto di orizzonti sinuosi, quello del Nord dell’Argentina che supera la Pampa trasformandosi in Ande, elevandosi libero sulle sue cime lontane dalla capitale onnipotente. Tessuti. Tessuti di tempo e spazio. Territori con ordito, telaio e trame. Frange tessili di orizzonti minerali, secchi, ossidati, come quelli catturati da Alberto Díaz Parra attraverso un’astrazione .3<+,3=+=+37X73=+/9+;+55/5+-86/5/537//./5./</;=8/./56+;/-2/.3</17+783578;.-35/78 %7W/<</7C3+53=E37X73=+-2/-8558-+5W/<</;/>6+78.30;87=/+55+<>+9;89;3+5363=+=/CC+37-87=;+<=8 con un paesaggio incommensurabile che tende a risvegliare il sublime, e che –nell’opera di Pablo Forero, dipinta su un mosaico di piccoli cubi bianchi e neutri- si arricchisce grazie all’ironia con il gioco di suggerimenti relativi alla meditazione e alla plastica. Oltrepassare gli orizzonti. Andare più in là, plus ultra. Dimenticare visi, soffrire le frontiere, accumulare immagini e pixel sfuocati Nel lavoro di Carlos Vargas troviamo di nuovo il gioco della ri-presentazione ./5=/;;3=8;3837=/;38;//./<=/;38;/#0>11/7.8.+55+5/==/;+53=E/<=+,35/7.8<>11/<=3?/;+0X1>;+C3873 incrociate, dove il nord -Madrid- si inverte, e dove la località di frontiera di Tambo Quemado15 incendia il supporto, mentre un viso viene pixelato enigmaticamente, come lo stesso territorio, che acquisisce un senso solo per coloro che vivono al suo interno. 8<I 6/==3+68 786/ / -81786/ +3 5>8123 +--/==3+68 5+ 58;8 /<3<=/7C+ 9/; 35 0+==8 :>+5->78 2+ posto dei riferimenti per noi. Costituiamo un axis mundi intorno ai nostri spostamenti e ai nostri stanziamenti. Questo si evidenzia nell’assialità canonica dell’opera di Magenta Murillo, dove il minatore- che perforava la terra minandola- costituisce un’asse di forza notevole di un territorio =/698;+7/8 0+-/7.8 ;30/;36/7=8 +55+ =;+<98<3C387/ X<3-+ / 9;8.>==3?+ .3 >7 </==8;/ <=;+=/13-8 9/; 5W/-87863+,853?3+7+-2/?3/7/=;+<0/;3=8/-87?/;=3=8%7+-8695/<<+37Y>/7C+3-873-+16 e un forte carattere pop vengono scelti da Marco Vinicio per metterli a dialogare in una scatola di memoria collettiva che possa contenere stili, riferimenti e allusioni propri dell’artista. Qualcosa di similare si può ritrovare nella proposta più intimista di Anuar Elias, dal suggestivo titolo Mors Ultima Ratio, che raccoglie l’affermazione latina e il tradizionale genere vanitas medioevale e barocco17, in una ;/37=/;9;/=+C387/9/;<87+5//37>78<-/7+;38./55+?3=+-2/<3087.+<>>7W>73-+?/;3=E5+<>+X73=/CC+ +-/;=/CC+X7+5/.3>7-+66378-2/.+</7<8+558<=/<<8-2/<9371/+55W37=/7<3=E+5carpe diem che ci fa diventare un tutt’uno con lo stesso territorio e spazio che ci avvolgono. >7+08;=/98=/7C+/<9;/<<3?+;3-8;.+-8<I9/;5+<>+.37+63-3=E153/<9/;36/7=3./5Balletto Triadico di Schlemmer nella Bauhaus18 . L’approccio di Marcelo Montaño è più astratto con il suo “estruendo” (in italiano frastuono)– una suggestiva scarica di energia tellurica di incandescenza vulcanica- e quello di Diego García e la sua “intención contra el letargo”, un esercizio onirico e surrealista che acquisisce -con soluzioni proprie e con <>11/;36/7=3.3+5I/+-8735.863738./5=/;;3=8;38./3<817398985+7.858.3<36,8539/;<87+53 I territori sono multidimensionali, e ogni dimensione ha molteplici possibili territori.. perché ci sono molti mondi che vivono all’interno di questo, come direbbe Paul Valery, e gli ibridi, i miscugli e 5/ <8?;+998<3C3873 1/7/;+78 98<<3,353=E .3 -86,37+C3873 37X73=/ =898513/19 alterate, complesse che risultano -come nell’opera di Alejandra Alarcón- sorprendenti e enigmatiche, richiamando il territorio del corpo, dei corpi, delle suggestioni simboliche e psicoanalitiche che trovano base nel corpo stesso e nelle sue pulsioni ataviche. Oggi la Bolivia si muove -come i suoi artisti intuiscono nelle opere qui presentate- tra la riscoperta di un passato già esaurito, la ricerca di nuove sensazioni emergenti, o la fuga da una realtà complicata, attraverso il viaggio, il sogno o la propria immaginazione. Tutto questo in un territorio che, come nella proposta di Julio Cesar Soria, del Perù, sorprende per la forza della materia prima che lo costituisce e che percepiamo solo per brevi tratti essenziali. Come in un iceberg sappiamo che il meglio- probabilmente la forza creativa che trasforma il mondo e la società- è ancora sommerso e abbiamo bisogno di una forza proporzionata che -attraverso nessi, formazione, possibilità, connesioni etc.- riesca a farlo emergere. In questo contesto nord argentino, nord cileno, sud boliviano e peruviano cercano di strutturare quel territorio culturale partendo da uno stesso spirito, un genius loci che permetta loro adattarsi a >7 -87=/<=8 37=/;.39/7./7=/ -8<=;>3=8 ?8587=+;3+6/7=/ / 37 68.8 9;81;/<<3?8 8;3/7=+78 -8<I 35 nostro stesso occhio verso delle coordinate per generare un vero spazio aperto, ispirato ai principi del proyecto mARTadero di innovazione, investigazione, sperimentazione rigore concettuale e formale, integrazione, scambio e interculturalità. Questo è il nostro desiderio. Fernando García Barros Director proyecto mARTadero .G:>/55+?3=+/0X6/;+-2/6/==/37138-8+55W37=/;78.3:>/<=8=/;;3=8;38Iván Cáceres, disegnando -87=8;73 +7=;89868;X +==8;78 +5 T4+CC 37 +C387/U +??851/7.8 5+ X1>;+ -87 =;+==3 .3 -237+ 87 14 # 7BC>@/!# %0:?986;=/$#'#0 15 Tambo Quemado, città della Bolivia alla frontiera con il Cile, situata nel Dipartimento di La Paz, situata ai piedi del monte Sajama. 16 Iconico #1#!!#$%!#** #$%2&#%' 17 Vanitas, in pittura, è una natura morta con elementi simbolici allusivi al tema della caducità della vita. Il nome deriva dalla frase biblica vanitas vanitatum et omnia vanitas e, come il memento mori,,& % 12# condizione dell’esistenza. 44 17 18 Il Balletto Triadico, capolavoro del maestro scenografo Carl Shlemmer, iniziato a Stoccarda nel 1912 in collaborazione con i ballerini Albert Burgen ed Elza Hotzel. La prima esecuzione del balletto intero avvenne nel 1922, #$%%# % # # # #2 %% '#$ $%& #**% %%%&# forme rigide in cartapesta dipinta a colori o in toni metallici, indossati da due ballerini e una ballerina. 19 Topologia # 7>C>@ & <>:>@ $%& $%& & , & !- ! #%% # %% ##%%#** $%& !# !#%+2&# # "& viene effettuata una deformazione senza “strappi”, “sovrapposizioni” o “incollature”. Concetti fondamentali come convergenza, limite, continuità, connessione o compattezza trovano nella topologia la loro migliore formalizzazione. 18 45 PREMIO BICE BUGATTI - GIOVANNI SEGANTINI 2010 Sección Internacional Motivaciones del jurado En nombre de los jurados del de 51° Premio Bugatti Segantini, en primer lugar quiero dar las gracias a Fernando García Barros, director del proyecto mARTadero y a todos los artistas que, con diferentes lenguajes y formas expresivas, han querido y han sido capaces, creo, de ponernos en crisis ... Permítanme abrir una breve introducción, que se vincula al texto curatorial muy denso de Barros, al presentar las razones de las decisiones de las motivaciones de la elección de los premios a través de un viaje desde las orígenes y las etimologías de las palabras. Como decia, nos han puesto en crisis. Nada preocupante, sin embargo, si pensamos que la palabra crisis, al igual que la palabra crítica, ambos derivan de krínein?/;,81;3/18:>/<3173X-+/5/13; Esto por decir que, antes de seleccionar a los ganadores, hemos optado por deponer, destituir, o más bien “olvidar en la memoria”, como dijo un importante artista conceptual, Vicenzo Agnetti, los criterios habituales de selección y la lectura del arte occidental. Hemos tenido, y apreciado, probar a entrar en contacto, hablar con las formas, los alfabetos visuales propuestos por los artistas sudamericanos que han participado al Premio. Hemos discutido y entendido, una vez más, que la libertad del arte requiere códigos y direcciones. Sobre todo cuando nuestros ojos se ven obligados a tomar decisiones con respecto a lenguajes que 78/7=3/7./7./376/.3+=8878376/.3+=+6/7=/;/-87.>-3,5/<+>79+78;+6+3-8781;DX-8SB./ contenido – conocido y abitual. formales que presenta el trabajo. El tema del espacio que surgió de las bandas de tierra de la materia pictórica, se comunica con el enfoque, con la percepción visual, centro de la investigación suramericana del siglo de XX hasta el presente, sobrellevando la actualidad de la cuestióm, interpretada de manera nueva por un artista de la corriente generaciones. El título de la obra, narrativo y evocador en relación +5+/5/--3K7./5+<937=>;+<+,<=;+-=+<6D<+M7/?3./7-3+/5-87=;+<=//37?3=++5+;/Y/A3K7 Hemos premiado con una medalla Roly Arias, con la obra , por la aparición del problema de los signos y por la calibrada relación entre el elemento de la profundidad /<9+-3+5 /7 5+ <>9/;X-3/ ,3.36/7<387+5 ./5 =;+,+48 B /5 -86987/7=/ ./5 =3/698 7/-/<+;38 9+;+ 5+ ?3<3K7B5+./-8.3X-+-3K7./5+8,;+<9/-=8<:>/9+;/-/72+,/;<3.8=8-+.8/76>-2+<./5+<8,;+< propuestas por el proyecto mARTadero. El tema de la identidad individual y colectiva, expresado a través del lenguaje popular e inmediato, virado en los tonos del azul y de sus derivados en la obra de Magenta Murillo, Centro y Periferia, en contraste con las fotografías de Rosa Celorio, artista ecuatoriana no participe del proyecto mARTadero, donde el tema del marco se vuelve el limite de la expresión de un rostro, jaula y al mismo tiempo y rejilla interpretativa misma de sus pasiones y esperanzas. Por eso hemos decidido signalar estos dos artistas, juntos con un tercero, Julio César Soria, cuyo trabajo, NN de la Concepción, plantea la germinación orgánica a través del abrazo estridente de 6+=/;3+5/<93-=K;3-8<:>/;/Y/4+7,;355+7=/<89+-8<B+,<8;,/7=/</7>7.3D5818/7-+637+.8/7=;/ 98=/7-3+53.+./<3-8781;DX-+<B7/1+-387/<./5+6+=/;3+ Nosotros creemos, pero también nos gusta dudar, haber interpretado así, través de estas elecciones, /5<3173X-+.8./59;8B/-=8Territorios del Sur propuesto por mARTadero y aceptado en el marco del 51° Premio Bugatti-Segantini. Gracias por la crisis en que nos han obligado, entonces. Una crisis de la que surgieron las decisiones críticas, como hemos dicho al principio, que demuestran la importancia de estos proyectos, promoviendo el intercambio cultural. Pero sobre todo esperamos, como hemos dicho antes, tener nuevas oportunidades de un diálogo artístico intercontinental para poder, felizmente y nuevamente, socavar nuestra seguridad, nuestros parametros de visión y de juicio. Estas consideraciones han surgido también las evaluaciones que siguen. ¿No es justamente esto el objetivo del arte? El primer premio fue otorgado a Diego García, un artista de Bolivia, con el trabajo Intención Contra El Letargo. Un cuadro compuesto, hecho con la superposición y el diálogo entre múltiples materiales y técnicas que nos han parecidos dominados con sabiduría y experiencia. En términos de expresión, la obra evoca derivaciones oníricas y surrealistas, de Dalí a Bacon, como ha señalado acertadamente Barros. Ilaria Bignotti, 14 de julio de 2010 Como cadavre exquis, técnica de composición surrealista de gran éxito, tambien en nivel literario, la pintura está construida pieza por pieza, aparece a nuestros ojos como la obtención de un sueño al despertar, cosido por la memoria y los fragmentos de tiempo. Contiene la energía del espacio y la suspensión del tiempo, elementos que estan a la base del concepto de territorialidad operacional expresada por el Director del mARTadero. Por lo tanto, hemos pensado que el trabajo podría ser signo de un camino que se desarrolla a través de las demás obras del proyecto, no solo las seleccionadas, <378=8.+<98;<>?+53./C/37=/<3.+../<3173X-+.8< El segundo premio ha sido asignado a la obra de abstracción Horizontes Minerales del chileno Alberto Díaz Parra: si bien ha sido inmediato el enfrentamiento con la experiencia occidental en el -+698./55/71>+4/78X1>;+=3?8=;+=+68<./;/Y/A387+;<8,;/5+<.30/;/7-3+<B./5+<89/;+-387/< 46 19 20 47 PREMIO BICE BUGATTI - GIOVANNI SEGANTINI 2010 Sezione Internazionale Motivazioni della giuria A nome della Giuria del 51° Premio Bugatti-Segantini, desidero innanzitutto ringraziare il curatore Fernando García Barros, direttore del progetto mARTadero, e tutti gli artisti che con diversi linguaggi e forme espressive, hanno saputo e voluto, credo, metterci…in crisi. Mi sia permesso aprire una breve parentesi introduttiva, che ben si apparenta al denso testo curatoriale di Barros, introducendo le motivazioni delle scelte, dei premi e delle segnalazioni attraverso un percorso alle origini ed alle etimologie delle parole. Dicevo, mettere in crisi. Nulla di preoccupante, tuttavia, se pensiamo che la parola crisi, come la parola critica, derivano entrambe dal verbo greco krinein-2/<3173X-+<-/153/;/ Questo per dire che, prima di selezionare i vincitori, abbiamo dovuto scegliere di deporre, accantonare, o meglio “dimenticare a memoria”, come disse un nostro importante artista concettuale, Vincenzo Agnetti, i parametri abituali di selezione e lettura artistiche occidentali. Abbiamo dovuto, e apprezzato, provare ad entrare in contatto, dialogare con le forme, gli alfabeti visivi proposti dagli artisti sudamericani che hanno aderito al Premio. Abbiamo discusso e abbiamo compreso, ancora una volta, che la tanto declamata libertà dell’arte esige dei codici e delle direzioni. Soprattutto quando il nostro sguardo è obbligato a operare scelte nei confronti di linguaggi a noi 787 366/.3+=+6/7=/ -869;/7<3,353 8 787 <>,3=8 ;3-87.>-3,353 + >7 9+78;+6+ 3-8781;+X-8 S / contenutistico – noti e abituali. Grazie per la crisi in cui ci avete costretto, dunque. Una crisi da cui sono emerse delle scelte critiche, come dicevamo all’inizio, che dimostrano l’importanza di questi progetti di scambio culturale da promuovere e proseguire. Da queste considerazioni sono anche emerse le valutazioni che seguono. Il secondo premio è stato assegnato all’opera astratta Horizontes Minerales del cileno Alberto Diaz Parra: se da un lato è stato immediato il confronto con le esperienze occidentali nel campo ./3 5371>+113 787 X1>;+=3?3 +,,3+68 -/;-+=8 .3 ;3Y/==/;/ <>55/ .300/;/7C/ 89/;+=3?/ / 08;6+53 -2/ quest’opera ci presenta. Il tema spaziale, emerso dalle bande terrose del materiale pittorico, dialoga con la messa a fuoco, con la percezione visiva, al centro delle ricerche sudamericane dal Novecento ad oggi, risollevando l’attualità del problema e la fresca interpretazione datane da un artista delle attuali generazioni. Il titolo dell’opera, narrativo ed evocativo rispetto alla scelta pittorica astratta, ancor più 0+<=;3./;/35-87=;+<=8/37?3=++55+;3Y/<<387/ Abbiamo premiato con una medaglia Roly Arias, con l’opera Reflejos y duplicaciones, per l’emergere del problema segnico e per la calibrata relazione tra l’elemento della profondità spaziale, agita sulla <>9/;X-3/,3.36/7<387+5/./55W89/;+/5+-86987/7=/./5=/6987/-/<<+;38+55+?3<387//.+55+./ -8.3X-+C387/ ./55W89/;+ <9/==3 -2/ -3 9+;/ <3+78 <=+=3 =8--+=3 37 685=/ ./55/ 89/;/ 9;898<=/ .+5 progetto mARTadero. Il tema dell’identità individuale e collettiva, espresso attraverso il linguaggio popolare e immediato, virato nei toni del blu e delle sue derivazioni dell’opera di Magenta Murillo, Centro y Periferia, -87=;+<=+-87153<-+==308=81;+X-3.3Rosa Celorio, artista ecuadoriana non partecipe del progetto mARTadero, dove il tema della cornice diventa limite dell’espressione di un volto, gabbia e al contempo griglia interpretativa delle sue passioni e speranze. Per questo abbiamo deciso di segnalare questi due artisti, unitamente ad un terzo, Julio Cesar Soria, la cui opera, Concepción de NN, fa emergere germinazioni organiche attraverso lo stridente abbraccio di materiali pittorici specchianti, rilucenti, assorbenti e opachi, in un dialogo teso tra potenzialità 3-8781;+X-2//7/1+C38736+=/;3-2/ ;/.3+68 6+ -3 93+-/ +7-2/ .>,3=+;/ .3 +?/;/ 37=/;9;/=+=8 -8<I +==;+?/;<8 +7-2/ :>/<=/ <-/5=/ 35 senso del progetto mARTadero proposto e felicemente accolto nel contesto del 51° Premio Bugatti Segantini. Ma soprattutto auspichiamo, come abbiamo detto all’inizio, nuove occasioni di dialogo artistico intercontinentale per potere, nuovamente e felicemente, mettere in crisi le nostre sicurezze, i nostri parametri di visione e di giudizio. Non è forse questo lo scopo dell’arte? Ilaria Bignotti, 14 luglio 2010 Il primo premio è stato assegnato a Diego Garcìa, artista boliviano, con l’opera Intención contra el letargo. Un dipinto composito, realizzato con la sovrapposizione ed il dialogo tra più materiali e tecniche che ci sono parsi sapientemente padroneggiati. Dal punto di vista espressivo, l’opera rievoca 13><=+6/7=/+=68<0/;/873;3-2//<>;;/+53./;3?+C3873.++5I++-87-86/13><=+6/7=/2+37.3-+=8 Barros. Come un cadavre exquis, tecnica di composizione surrealista di grande successo anche a livello letterario (1), il dipinto si costruisce pezzo per pezzo, emerge al nostro sguardo come l’addensarsi di un sogno al risveglio, cucito dalla memoria e dai frammenti del tempo. Contiene l’energia dello spazio e le sospensioni del tempo, elementi alla base del concetto di territorialità operativa espressi dal curatore di mARTadero. Abbiamo per questo pensato che l’opera potesse essere vessillo di un percorso che si sviluppa attraverso gli altri lavori del progetto, non solo i selezionati, ma tutti quanti, perché ciascuno valido e intenso. 48 21 22 49 Julio Cèsar Soria Justo, “Marea Negra” 1.10 mt. x 1 mt., 2011 50 23 Curadorías 2011 51 LOS INVISIBILIZADOS TERRITORIOS DEL SUR: ÓSMOSIS TERRITORIAL DE LOS INVISIBILIZADOS TERRITORIOS DEL SUR: ÓSMOSIS TERRITORIAL DE IDEAS ENTRE CIUDADES SUPUESTAS Y SUPERPUESTAS IDEAS ENTRE CIUDADES SUPUESTAS Y SUPERPUESTAS esta esta dimensión dimensión mítica mítica de de lo lo cotidiano cotidiano representada representada por por Maria Maria Luisa Luisa Buccianti, Buccianti, Andrés Andrés Justiniano Justiniano yy Nivardo Nivardo Torrico. Torrico. (...) (...) La La Ciudad Ciudad -según -según sentencian sentencian los los FilósofosFilósofos- no no eses más más que que una una gran gran casa casa y,y, del del mismo mismo modo, modo, la la casa casa no no eses sino sino una una pequeña pequeña Ciudad;; Ciudad;; (...) (...) […] […] pertenece pertenece al al arte, arte, por por tanto, tanto, la la responsabilidad responsabilidad de de construir construir las las cosas cosas con con buenos buenos cimientos. cimientos. /;/+/.3X-+=8;3+/87+==3<=+5,/;=3 /;/+/.3X-+=8;3+/87+==3<=+5,/;=3 Hilos Hilos de de lana, lana, pintura pintura yy memoria, memoria, que que conectan conectan las las diversas diversas propuestas propuestas yy que que Arianna Arianna nos nos lanza lanza hoy hoy como como ayer, ayer, para para encontrar encontrar la la salida salida del del laberinto. laberinto. Hebras Hebras que que salen salen del del cuerpo cuerpo femenino femenino de de la la ciudad ciudad yy tejen tejen húmedos húmedosoleajes oleajesentrelazando entrelazandotécnica técnica yy poesía poesía Palabras Palabras yy escenarios escenarios que que dejan dejan de de ser ser signos signos para para convertirse convertirse en en símbolos símbolos de de una una tercera tercera cosa, cosa, que que sólo sólo el el artista artista oo poeta poeta nombra, nombra, haciéndola haciéndola más más evidente evidente 2 5!"%%"" 2 5!"%%"" $"!)'$" $"!)'$" $ $ $&"#' $&"#' $- $- 5! 5! $#"#""-" $#"#""-" $!""#$#""!"' $!""#$#""!"' "$!!!!")!$"#!5!'%%!"!# "$!!!!")!$"#!5!'%%!"!# élél hasta hasta elel punto punto de de no no verlo verlo más. más. La La segunda segunda eses peligrosa peligrosa yy exige exige atención atención yy !(#$"$"!'"!!! !(#$"$"!'"!!! $+' $+' $+5! $+5! "5!'!$!!'!"3 "5!'!$!!'!"3 Las Las ciudades ciudades invisibles. invisibles. Italo Italo Calvino Calvino Los Los artistas artistas no no son son un un tipo tipo especial especial de de personas, personas, sino sino que que cada cada persona persona somos somos un un tipo tipo especial especial de de artista, artista, +X;6+,+ +-/;=+.+6/7=/ +X;6+,+ +-/;=+.+6/7=/ 5+ 5+ entidad entidad transpersonal transpersonal post post situacionista situacionista Hakim Hakim Bey. Bey. El El ser ser humano humano es es creativo creativo por por naturaleza y así, al crear, nos naturaleza y así, al crear, nos creamos creamos aa nosotros nosotros mismos mismos yy creamos creamos el el cosmos que nos rodea. Un cosmos que nos rodea. Un cosmos cosmos aa la la vez vez complejo complejo yy esencial, esencial, formado formado unas veces de palabras unas veces de palabras ininteligibles, ininteligibles, otras veces de referencias sutiles, otras veces de referencias sutiles, y otras de imágenes enigmáticas. y otras de imágenes enigmáticas. Rossmary Mamani, “Territorio Libre”, 150 cm x 96 cm, 2011 #3178< B <H6,858< :>/ -87X1>;+7 Rossmary Mamani, “Territorio Libre”, 150 cm x 96 cm, 2011 #3178< B <H6,858< :>/ -87X1>;+7 nuestro tiempo y nuestro espacio de nuestro tiempo y nuestro espacio de forma dinámica, en una realidad que se desplaza, buscando continuamente sentido a través de nuevos forma dinámica, en una realidad que se desplaza, buscando continuamente sentido a través de nuevos horizontes, exteriores e interiores… horizontes, exteriores e interiores… Durante este año, decidimos que la Ciudad fuese nuestro espacio de sentido y nuestro territorio Durante este año, decidimos que la Ciudad fuese nuestro espacio de sentido y nuestro territorio de trabajo en el proyecto mARTadero. No sólo como soporte de las acciones, sino más bien como de trabajo en el proyecto mARTadero. No sólo como soporte de las acciones, sino más bien como 8,4/=863<68./;/Y/A3K7%7+3>.+.<3/69;/37X73=+6/7=/<8,/;,3+:>/-;/K<>9;8938/7=8;78 8,4/=863<68./;/Y/A3K7%7+3>.+.<3/69;/37X73=+6/7=/<8,/;,3+:>/-;/K<>9;8938/7=8;78 7+=>;+56/7=/ +;=3X-3+5 9/;8 :>/ </ <+,/ 9;80>7.+6/7=/ ./9/7.3/7=/ B =/7<387+.+ 0;/7=/ + <> 7+=>;+56/7=/ +;=3X-3+5 9/;8 :>/ </ <+,/ 9;80>7.+6/7=/ ./9/7.3/7=/ B =/7<387+.+ 0;/7=/ + <> =/;;3=8;38 %7 =/;;3=8;38 /7 9/;6+7/7=/ -87<=;>--3K7 B ;/<3173X-+-3K7 B -87<=3=>3.8 98; =8.+< 5+< =/;;3=8;38 %7 =/;;3=8;38 /7 9/;6+7/7=/ -87<=;>--3K7 B ;/<3173X-+-3K7 B -87<=3=>3.8 98; =8.+< 5+< ciudades posibles, imaginadas, pobladas, y construídas justamente a través de imágenes e imaginarios. ciudades posibles, imaginadas, pobladas, y construídas justamente a través de imágenes e imaginarios. La ciudad es por ello, ante todo y sobre todo, un espacio de expresión y comunicación. Es, a la vez, La ciudadpretexto es por ello, ante y sobre todo, un espaciorico de de expresión y comunicación. Es, a la vez, contexto, y texto detodo nuestras vidas…Un entorno diversidad, de múltiples posibilidades. contexto, pretexto y texto de nuestras vidas…Un entorno rico de diversidad, de múltiples posibilidades. 868/5=3/6988685+;/+53.+.%737X73=8=/;;/78./4>/18->B8</<9+-38<6>/;=8<X<>;+< 868/5=3/6988685+;/+53.+.%737X73=8=/;;/78./4>/18->B8</<9+-38<6>/;=8<X<>;+< intersticios, anécdotas, constituyen escenarios útiles para la ensoñación. intersticios, anécdotas, constituyen escenarios útiles para la ensoñación. Buscabamos así aprender de nuevo a mirar, a reconocer la magia de lo inesperado, de lo posible, Buscabamos así que aprender de nuevo a mirar, a reconocer magiadiaria, de lo como inesperado, de horizontes lo posible, de todo aquello sorprendentemente se esconde en lalarutina en esos de todo aquello que sorprendentemente se esconde en la rutina diaria, como en esos horizontes 6+;378< B <>9/;9>/<=8< ./ 5+< 8,;+< ./ #+7.;+ ./ /;.>--B B ./ /;-/./< ">3C /7 /<+< X1>;+< 6+;378< B <>9/;9>/<=8< 5+< 8,;+< ./ #+7.;+ ./ /;.>--B B ./ /;-/./< ">3C /7 /<+<enX1>;+< fantasmagóricas a la vez ./ familiares y lejanas de Rossmary Mamani y de Gunnar Quispe, esos fantasmagóricas a la vez familiares y lejanas de Rossmary Mamani y de Gunnar Quispe, en esos <3178</7-;39=+.8</7=;+C8<:>/</./7<3X-+7./"85B;3+<3/18+;-H+B>538F<+;#8;3+8/7 <3178</7-;39=+.8</7=;+C8<:>/</./7<3X-+7./"85B;3+<3/18+;-H+B>538F<+;#8;3+8/7 Esa Esa ciudad ciudad que que se se teme, teme, se se vive, vive, se se recuerda…desde recuerda…desde el el miedo miedo ante ante una una naturaleza naturaleza inexplicablemente inexplicablemente implacable, implacable, evocada evocada desde desde esos esos títulos que tensionan títulos que tensionan el el espacio espacio intersticial. intersticial. Una Una indefensión indefensión que que Sandra deBerduccy “ULTRAMAR-k´isa Larama” Dimensiones: Sandra deBerduccy “ULTRAMAR-k´isa Larama” Dimensiones: el salteño Roly Arias Variables entre 1 metro y 30 cm de alto y 120 cm de ancho, 2011 el salteño Roly Arias experimenta experimenta Variables entre 1 metro y 30 cm de alto y 120 cm de ancho, 2011 mientras mientras Afuera Afuera está está oscuro, oscuro, cuando cuando las palabras son trayectorias las palabras son trayectorias de de luz luz yy protección protección segura, segura, yy que que permite permite levantar levantar un un abstracto abstracto enredo enredo ./<3173X-+7=/<+4/78<+58<+7=/<=8.898./;8<8<<3173X-+.8<%7/<9+-38./9F;.3.+:>/7.;F< ./<3173X-+7=/<+4/78<+58<+7=/<=8.898./;8<8<<3173X-+.8<%7/<9+-38./9F;.3.+:>/7.;F< Justiniano comparte en su Chau, gracias por todo último momento de intimidad y tensión, desde el Justiniano comparte en su Chau, gracias por todo último momento de intimidad y tensión, desde el pequeño microcosmos limitado por nuestro espacio inmediato, envuelto en un escenario urbano tan pequeño microcosmos limitado por nuestro espacio inmediato, envuelto en un escenario urbano tan onírico como el momento que vivamos. Un lugar de frustraciones y ausencias representadas en Yo onírico como el momento que vivamos. Un lugar de frustraciones y ausencias representadas en Yo nunca vi el mar, de la salteña Mercedes Ruiz , con una visión teñida de pop y de lugares comunes, en un nunca vi el mar, de la salteña Mercedes Ruiz , con una visión teñida de pop y de lugares comunes, en un /<9+-38./5363=+.898;5+37./X73-3K7B5+3698<3,353.+.9/;<9F-=3-+%7-+698./.858;./Cicatrices /<9+-38./5363=+.898;5+37./X73-3K7B5+3698<3,353.+.9/;<9F-=3-+%7-+698./.858;./Cicatrices que no se borran, que se profundizan con los años y los recuerdos, y que Gunnar Quispe lleva a un que no se borran, que se profundizan con los años y los recuerdos, y que Gunnar Quispe lleva a un espacio ritual, mágico, atemporal, surcado por la precisión de los trazos y por ese claroscuro interior espacio ritual, mágico, atemporal, surcado por la precisión de los trazos y por ese claroscuro interior que se proyecta en esos párpados cerrados tras una exposición excesiva a zonas de luz. Un sinsentido que se proyecta en esos párpados cerrados tras una exposición excesiva a zonas de luz. Un sinsentido impreciso, expresado por esa Marea Negra, de Julio César Soria, claramente emocional, materializado impreciso, expresado por esa Marea Negra, de Julio César Soria, claramente emocional, materializado /7>7+6/=D08;+./7<+B+,<=;+-=+<3708;6+<./X73.+<9/;8/<9/<+<./<>1/;/7-3+< /7>7+6/=D08;+./7<+B+,<=;+-=+<3708;6+<./X73.+<9/;8/<9/<+<./<>1/;/7-3+< Esa ciudad que se desea, se sueña, se puebla de historias que quizás nunca sucedieron… pero que Esa ciudad que se desea, se sueña, se puebla de historias que quizás nunca sucedieron… pero que se proyectan con Sandra de Berduccy hacia Ultramar en un sutil tejido de ausencias y de referencias, se proyectan con Sandra de Berduccy hacia Ultramar en un sutil tejido de ausencias y de referencias, entre husos textiles y horarios, teñidos de azul cielo, azul mar, azul recuerdo y blanco de posibilidad y entre husos textilesmar-madre-ciudad, y horarios, teñidosyadeque azullascielo, mar, azul recuerdo y blanco de posibilidad pureza. Un lejano tres azul comparten el ser símbolos del cuerpo maternal,y pureza. Un lejano mar-madre-ciudad, ya que las tres comparten el ser símbolos del cuerpo maternal, ese que nos acoge exigiendo esa protección y límite, y del que nos despegamos para encontrarnos ese que nos acoge exigiendo esa protección y límite, y del que nos despegamos para encontrarnos con la realidad del Territorio libre, duro “centro” del cuerpo rendido al trabajo metálico y terrestre, con la realidad del Territorio libre, duro “centro” del cuerpo rendido al trabajo metálico y terrestre, :>/.36/7<387+-8=3.3+7+6/7=/+5+9/;<87+-868;/Y/4+"8<</6+;B+6+73%7+?3?/7-3+:>//7 :>/.36/7<387+-8=3.3+7+6/7=/+5+9/;<87+-868;/Y/4+"8<</6+;B+6+73%7+?3?/7-3+:>//7 Fragmentos visuales de Universo/7316D=3-84/;815HX-8./>73?/;<8<37=/;38;/<98,5+.8<./0+7=D<=3-8< Fragmentosy visuales de Universo/7316D=3-84/;815HX-8./>73?/;<8<37=/;38;/<98,5+.8<./0+7=D<=3-8< animales propuesto por Diego García, nos lleva a través de un mapa mental de recorridos íntimos, animales y propuesto por Diego García, nos lleva a través de un mapa mental de recorridos íntimos, susceptibles sólo de ManejoB78./-87=;85-868+;3+>3<+>--3+7=3;/Y/4+6/.3+7=/5+08-+53C+-3K7 susceptibles sólo de ManejoB78./-87=;85-868+;3+>3<+>--3+7=3;/Y/4+6/.3+7=/5+08-+53C+-3K7 cenital en extremidades y en un ovillo que adquiere dimensiones míticas… cenital en extremidades y en un ovillo que adquiere dimensiones míticas… 52 53 24 24 25 25 Foucault se preguntaba si la vida de cada persona no podría ser considerada una obra de arte. Nosotros creemos que sí, por su carácter procesual y contextual, por su tendencia a lo simbólico y metafórico, por los hipervínculos que referencian siempre a otro momento, a otro tema… y por tantas cosas. (58>;,+78/<>7-87=/A=8<3/69;/9/;=37/7=/6/7=/6H=3-8#+,/68<:>/-;/+7.878<-;/+68<+ nosotros mismos, y nos hacemos mejores personas… De ahí que Baudelaire se preocupase sobre la ciudad y la condición humana en ella, el estado de esa gente que la puebla. Así, de su opción radical por la ciudad extraía los elementos necesarios para su creación. Porque las ciudades no son sino la acumulación de sucesivas capas creativas, vitales… y desde una perspectiva, es allí donde la vida “tiene lugar”, se estructura, se vuelve geometría… mientras desde otra, es allí donde la vida “se desarrolla”, activamente, desde la historia macro y micro… Los artistas de los Centros del Sur sondeamos narrativas cotidianas que cuenten quienes somos. Exponiendo, nos exponemos y exponemos nuestros territorios, interiores y exteriores, sin grandilocuencias. Descubrimos en ciudades y regiones deslocalizadas nuestro propio contexto local. Entendemos por todo ello la Ciudad –construida justamente por esas pequeñas historias- como el marco principal de creación, permitiendo que se vaya creando ella misma así. Vamos entendiendo :>/<><5H63=/<<8758<7>/<=;8<:>/78<8=;8<63<68<58<./5363=+68<#>9/;+;58<;/<3173X-+;58< reinventarlos es una obligación para “abrir las calles de lo posible contra las direcciones prohibidas”, como decían en el mayo del 68, para hacer que “el tiempo de las cerezas retorne” y mandar “a la mierda la felicidad” desabotonando nuestro cerebro… Fernando García Barros Director proyecto mARTadero GLI INVISIBILI TERRITORI DEL SUD: OSMOSI TERRITORIALE DI IDEE TRA CITTA’ PRESUPPOSTE E SOVRAPPOSTE 20##*1"$"51,#!$!" allo stesso modo, la casa non è altro che una piccola città;; (…) […] appartiene all’arte, perciò, la responsabilità di costruire le cose con buone fondamenta.” /;/+/.3X-+=8;3+/87+==3<=+5,/;=3$;+.53,/;+ “L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà;; se ce n’è uno è quello che è gia qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno %#!!#5$#%!.",!"" esige attenzione e approfondimento continui: cercare e saper riconoscere chi e che cosa in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.” Le città invisibili. Italo Calvino Gli artisti non sono una categoria speciale di persone, ma ogni persona è un tipo speciale di artista, affermava giustamente l’entità traspersonale post situazionista Hakim Bey. L’essere umano è creativo per 7+=>;+/-8<I7/55W+==8.3-;/+;/-;/3+68783<=/<<3/-;/3+6835687.8-2/-3-3;-87.+%7-8<68 complesso ed essenziale al tempo stesso, formato a volte da parole inintellegibili, altre volte da riferi6/7=3<8==353/+5=;/+7-8;+.+366+1373/7316+=3-2/#/173/<36,853-2/-87X1>;+783578<=;8=/698 e il nostro spazio in modo dinamico, una realtà che si spande, cercando continuamente un senso attraverso nuovi orrizzonti, esterni ed interni... Quest’anno, come Proyecto mARTadero, abbiamo deciso che la Città doveva essere il nostro spazio e il nostro territorio di lavoro. Non solo come campo d’azione, ma anche come oggetto stesso di ;3Y/<<387/%7+3==E</69;//<=;/6+6/7=/<>9/;,+-2/2+-;/+=8359;89;38+6,3/7=/7+=>;+56/7=/ +;=3X-3+5/ -2/ 9/;L <3 ;3-878<-/ 9;8087.+6/7=/ .39/7./7=/ .+5 <>8 =/;;3=8;38 %7 =/;;3=38;38 37 9/;6+7/7=/ -8<=;>C387/ / ;3./X73C387/ -8<=3=>3=8 .+ =>==/ 5/ -3==E 98<<3,353 366+137+=/ 98985+=/ / costruite attraverso immagini e immaginari. La città perciò è, prima e soprattutto, uno spazio di espressione e comunicazione. Allo stesso tempo è contesto, pretesto e testo delle nostre vite.. un contesto ricco di diversità, di molteplici possibilità. Come 35 =/698 86/ 5+ ;/+5=E %7 37X73=8 =/;;/78 .3 138-8 3 ->3 <9+C3 68;=3 0/<<>;/ 37=/;<=3C3 +7/..8=3 costituiscono scenari utili per le fantasie. Abbiamo quindi cercato di imparare di nuovo ad osservare, a riconoscere la magia dell’inatteso, del possibile, di tutto ciò che sorprendentemente si nasconde dietro la routine quotidiana, come quegli 8;3CC87=3 6+;373 <8?;+998<=3 ./55/ 89/;/ .3 #+7.;+ ./ /;.>--B / /;-/./< ">3C 37 :>/55/ X1>;/ fantasmagoriche e allo stesso tempo famigliari e lontane di Rossmary Mamani e Gunnar Quispe, in quei segni criptati nei tratti in cui si concentrano Roly Arias, Diego García e Julio César Soria, o nella dimensione mitica del quotidiano rappresentata da Maria Luisa Buccianti, Andrés Justiniano e Nivardo Torrico. Fili di lana, pittura e memoria, che connettono le diverse proposte e che Arianna ci lancia, oggi come ieri, per trovare l’uscita del labirinto. Fili che fuoriescono dal corpo femminile della città e tessono onde intrecciando tecnica e poesia, parole e scenari che smettono di essere solo segni per convertirsi in simboli di una cosa terza, che solo l’artista o il poeta possono evocare, rendendola evidente. Quella città che si teme, si vive, si ricorda.. dalla paura di fronte a una natura inspiegabilmente 54 27 55 implacabile, evocada già dai titoli che dilatano lo spazio interstiziale. Una situazione di impotenza che Roly Arias sperimenta mentre Fuori è buio, quando le parole sono traiettorie di luce e protezione <3->;+-2/5W+>=8;/;3/<-/+<>,53637+;/37>7+<=;+==837=;/--38.3<3173X-+C3873+53/7/+=>==33<3173X-+=3 prestabiliti. Uno spazio di perdita, che Andrés Justiniano condivide nel suo Ciao, grazie di tutto, ultimo momento di intimità e tensione, dal piccolo microcosmo limitato dal nostro spazio immediato, avvolto in uno scenario urbano onirico, come il momento che stiamo vivendo. Un luogo di frustrazioni e assenze rappresentate in Io non ho mai visto il mare, dell’argentina Mercedez Ruiz, con una visione tinta .3989/.35>8123-86>7337>78<9+C38./5363=+=8.+55+37./X73C387//.+55+3698<<3,353=E9;8<9/==3-+ Un campo di dolore, di Ciccatrici che non si cancellano, che diventano più profonde con gli anni e i ricordi, e che Gunnar Quispe riconduce a uno spazio rituale, magico, atemporale, marcato dalla precisione del tratto e da quel chiaroscuro interiore che si proietta in quelle palpebre chiuse dopo un’eccessiva esposizione alla luce. Un senza senso impreciso, espresso da quella Marea nera, di Julio César Soria, -23+;+6/7=/ /68C387+5/ 6+=/;3+53CC+=+ 37 >7+ 6/=+08;+ ./7<+ / +<=;+==+ </7C+ 08;6/ ./X73=/ 9/;L ricche di suggerimenti. PREMIO BICE BUGATTI - GIOVANNI SEGANTINI 2011 Quella città che si desidera, si sogna, si popola di storie che forse non sono mai accadute… che però si proiettano con Sandra De Berduccy verso l’Oltremare, in un tessuto sottile di assenze e di riferimenti, tra fusi tessili e orari, tinti di blu cielo, blu mare, blu ricordo e bianco di possibilità e purezza. Un lontano mare-madre-città, poichè i tre concetti condividono il fatto di essere simboli di un corpo materno, quello che ci accoglie dandoci protezione e ponendo un limite, dal quale noi ci distacchiamo per ritrovarci con la realtà del Territorio libero, la dura rappresentazione della parte centrale di un corpo, arreso al lavoro del 6/=+558/=/;;/78-2/;3.36/7<387+:>8=3.3+7+6/7=/5+9/;<87+-86/;3Y/==/Rossemary Mamani. Un’esperienza che in Frammenti visivi dell’Universo/7316+=3-81/;8153X-8.3>73?/;<337=/;38;398985+=3 di animali fantastici, proposto da Diego García, ci conduce attraverso una mappa mentale di percorsi intimi, sucettibili solo di una Guida e non di un controllo, come Maria Luisa Buccianti rispecchia mettendo a fuoco l’estremità delle gambe e un gomitolo che assume dimensioni mitiche.. El año pasado, entonces, marcaba el problema de la “crisis” de lectura de tales obras, comparandolas con las busquedas artisticas occidentales del XX y XXI siglo: una crisis que hay que entender, ante que todo, como un “poner en discusión nuestros parametros” frente a los lenguajes bolivianos, argentinos, chilenos, peruvianos, pero también como necesidad positiva de encontrar campos de encuentro y diálogo. Foucault si domandava se la vita di ogni persona non potesse essere considerata un’opera d’arte. Noi -;/.3+68 .3 <I 9/; 35 <>8 -+;+==/;/ /?85>=3?8 / -87=/<=>+5/ 9/; 5+ <>+ =/7./7C+ +5 <36,853-8 / +55+ metafora, per i collegamenti che sempre rimandano a un altro momento, a un altro tema.. e per molte altre ragioni. Lo spazio urbano è un contesto sempre opportunamente mitico. Sappiamo che creando, creiamo noi stesssi, e ci rendiamo delle persone migliori.. per questa ragione Baudlaire si è preoccupato della città e della condizione umana nella città stessa, lo stato delle persone che la popolano. Per questa ragione, l’opzione radicale per la quale estraeva dalla città gli elementi necessari per la sua creazione. Perchè le città non sono altro che l’accumularsi di successivi strati creativi, vitali.. e da una certaprospettiva, G5I.8?/5+?3=+T2+5>818U<3<=;>==>;+.3?/7=+1/86/=;3+6/7=;/.+>7W+5=;+9;8<9/==3?+G5I.8?/5+ vita “si sviluppa” attivamente, dalla storia macro e micro.. Gli artisti dei Centri del Sud cercano i racconti quotidiani che narrano chi siamo. Esponendo, ci esponiamo ed esponiamo i nostri territori, interiori ed esterni, senza ostentazioni. Ci riscopriamo nelle città e nelle regioni al di fuori del nostro contesto locale. Intendiamo quindi la Città- costruita proprio da queste piccole storie – come cornice principale di creazione, permettendo che si crei di 9/;<G869;/7.3+68-2/3<>835363=3<878378<=;3/-2/783<=/<<353./X73+68#>9/;+;53;3./X73;53 reinventarli è un obbligo per “aprire le strade del possibile contro le direzioni proibite”, come dicevano 7/56+1138./5V+0X7-2GT35=/698./55/-353/13/;3=8;73U/T6+7.+;/+55+6/;.+5+0/53-3=EU+9;/7.8 la nostra mente. Fernando García Barros Director proyecto mARTadero 56 28 Sección Internacional Cuando, el año pasado, me pidieron introducir las obras realizadas por los artistas seleccionados por el Proyecto mARTadero, intenté analizarlas través de una comparación con la inconografía y las 68.+53.+./<7+;;+=3?+<8--3./7=+5/<-87/5X7././<=+-+;-87-87-3/7-3+58<5H63=/<:>/-+.+>78 de nosotros tiene en la análisis de los lenguajes artísticos que pertenecen a otros ámbitos culturales. 853?3+/578;=/./;1/7=37+/5<>;./5 /;MB/578;=/./5235//<=D7./X73.8</7/5-87=/A=8./5 Premio Internazionale Bice Bugatti-Giovanni Segantini –que para el trecer año seguido hospeda esta importante sección curada por Fernando García Barros- “Territorios del Sur”: moviendo el axis 1/81;+X-8/23<=K;3-8</6>/?/758<9+;+6/=;8<->5=>;+5/<B-+6,3+758<4>3-38</<=/=3-8< 8B 6/ 1><=+;H+ /69/C+; ./<./ 5+< ;/Y/A387/< ./ +;-3+ +;;8< =3=>5+.+< “Ideas en migración o Territorio Cultural –Centros del Sur: una región en movimiento”, en particular entiendo focalizarme sobre el piensamiento que abre el discurso: “el espacio del artista no está contenido dentro de los limites del marco, sino entre las fronteras de su visión”. Observando desde esta perspectiva, las diez obras realizadas por los artistas de la sección “Territorios del Sur” , hay diez diferentes maneras de contar el espacio: del artista y del hombre que ha realizado la obra, de la historia y del lugar donde la obra ha sido realizada;; el espacio de la visión que se compara con lo de la creación;; en los territorios intersticiales, en el in-between que se posiciona entre lo que ?/68< B 58 :>/ 5//68< /< /7=87-/< 98<3,5/ 3./7=3X-+; /<+ C87+ 6/.3+7+ /</ -+698 37/A958;+.8 donde se encuentran culturas en aparencia diferentes, aterrizando en las islas de la mitología eterna y de las imágenes arquetípicas. Es aqui que se forma el concepto de espacio: la raíz “espa-”, como sugiere la etimología del término, contiene la idea de ampliar, de “ir hacia” y “extender”, de jalar hacia si mismo y romper;; espacio también entendido como lugar o tiempo que se encuentra entre dos términos, espacio como capacidad de contener objetos y cuerpos. Espacio individual y espacio colectivo. Espacio del cuento y espacio del silencio. Espacios interiores y espacios exteriores;; entre proyección y defensa de los espacios del alma y del sentir, el artista elige y delimíta su propio espacio de acción, gracias a obras que seria reductivo X4+; /7 >7+ 3./+ ./ /<9+-38 S 8 6/48; ./ =/;;3=8;38 S 1/7/;+56/7=/ ;/-87.>-3,5/ +5 #>; 6/;3-+ Entonces la necesidad de hablar de “Territorios del Sur” a los cuales pueden corresponder diferentes resultados creativos que nos imponen, ante que todo, hacer espacio a una diferente concepción del atre, como la que viene de otros continentes, desde tierras lejanas por historia y cultura, por eventos sociales y políticos. Hablar de un genérico concepto de “arte suramericana” contemporáneo sería como hablar de una “arte europea”, sin distinuguir las particularidades y los aportes de cada País. Aunque aparezca +<>63.+ =+5 /<9/-3X-+-3K7 2+7 2+,3.8 .30/;/7=/< /A98<3-387/< B 5/-=>;+< :>/ 2+7 37=/;9;/=+.8 ./ manera simplista el arte contemporáneo de la America Latina como un arte politica, empreñada 29 57 de ansiedades revolucionarias y inspiraciones rebeldes, caracterizada por la necesidad de comunicar su propia complejidad mezclando juntos la persistencia de los acontecimientos históricos con los espacios del sueño y del cuento. Si bien es cierto que estas pueden ser componentes de la creatividad suramericana es pero necesario y más interesante probar a leer cada singulo trabajo, empezando tal vez por el concepto mismo de T/<9+-38U/5+,8;+.898;+;-H++;;8<-875+X7+53.+../3./7=3X-+;58</5/6/7=8<-87<=3=>=3?8<B fundantes de cada una de las diez obras seleccionadas, en la busqueda de espacios abiertos al diálogo con el otro, con el espectador, y a la vez de espacios privados, donde queda protegida la historia íntima e individual del artista. +<8,;+<./5"("#B./%[#"#"%#$/531/7;/<9/-=3?+6/7=//5<3178 y la materia para comunicar, en ambos casos, la sensación ligada a un lugar oscuro. En el trabajo del argentino Arias, Afuera está oscuro, el espacio se delinea por el contraste entre interior – el lugar íntimo del sentir, el alma desde la cual se observan las cosas – y exterior –el espacio desconocido y oscuro. Así también los signos plasticos negros y grises que se destacan como gestos primordiales sobre el ;848./5+<>9/;X-3/37.H-+7=;+?F<./5-87=;+<=//7=;/58<.30/;/7=/<-+698<.30/;/7=/<73?/5/<./ profundidad espacial: afuera es la sombra, el oscuro, tal vez el vacío. El signo sigue el sentimiento, el gesto repite la emoción del artista que, de hecho, pone en marcha la composición. Íntimo y público, interior y exterior son remodelados en un líquido amniótico que recuerda una tierra de origen, en la Marea Negra de Soria Justo. Tras manchas relucientes y grumos de pintura opacos, las evoluciones elipticas y circulares creadas por el lenguaje del artista peruviano parecen querer evocar un mundo embrional, o un caos inicial, que puede ser interior o colectivo. La Marea Negra se descompone y se concentra en el espacio de la 8,;+B;/<9/-=8+5+-8698<3-3K7-87<=;>3.+/7=;/58<-87X7/<./5+=/5+98;;3+<+:>35+937=>;+</ derrite siguiendo más allá, superando los límites de un espacio acuático y arquetípico. Un espacio que se condensa en los hilos de la lana que compone la obra Ultramar – k’isa Larama de la ,853?3+7+#""%(+-8698<3-3K7;/?/5+>7+0>/;=//5/?+-3K7-87<=;>-=3?3<=+ estructuras cilíndricas de diferentes tamaños y longitudes están yuxtapuestas para crear una escultura de varias dimensiones. El tejido, hilado y tratado con procedimientos tradicionales, como especifíca el título de la obra, revela la atención del artista, una mujer, en los espacios íntimos que el trabajo de tejer reservaba a la esfera feminina: no solo suramericana, sino también occidental y europea. Entonces bien, ahora contenido en el recuerdo de un trabajo antiguo, el punto de encuentro entre culturas diferentes, entre espacios de sabiduría, donde la identidad feminina podía reconocerse y protegerse. La obra cuenta el espacio marino, intentando, en las diferentes gradaciones cromaticas, trazar la variedad de las olas y de las profundidades: el mar, otro arquetipo y mito de las orígenes es /5/<9+-38<8,;//5->+5=+6,3F7")"%)+;1/7=37+/5+,8;+>7+8,;+./=398X1>;+=3?8 Yo nunca vi el mar (Martina en el rio): con un lenguaje de colores ácidos, calibrado en las tonalidades de los azules y de los verdes, la artista lamenta una falta, la del mar, expresada todavia través de una 36+1/7937=+.+/75+0;H+1+6+-;86+=3-+;/-87.>-3,5/+>7/<-/7+;387/8989./1;DX-8./?3J/=+ . El espacio es la aunsencia y del deseo: Martina está en la playa y la artista dice que nunca ha ido, o a lo mejor la imagen visualiza un sueño compartido entre Martina y la artista? La tramas de otro espacio privado son simbolicamente visualizadas en la bola de lana colorada que se encuentra en la mesa de la obra Manejo, de MARIA LAURA BUCCIANTI. La artista argentina, elijiendo una perspectiva desde harriba hacia abajo, describe dos cuerpos tumbados en un espacio íntimo, quizás una habitación, mientras que una serie de objetos parecen engullidos por la mesa azul, 58 30 que incluye brazos, piernas, manos y pies: celulares, colga-ropa, lata, ojos, zapatos de niño, tal vez una corona juguete. La imágen surreal recurre los territorios del sueño y de la pesadilla, en una atmósfera <><9/7.3.+B9;823,3.+-868/51/<=8./5+X1>;++5+./;/-2++->B+?3<3K7-87.>-/+5;/->;;3.8 del hilo del estambre. Espacios surreales y oníricos aparecen visualizados en la obra de NIVARDO TORRICO, nacido en Tarija, Bolivia, que vive en Bergamo: un curioso pajaro con alas mecanicas vuela sobre raros objetos de cabeza casi circular, con agujeros al centro como si tuvieran ojos vacíos: parecen habitantes de una tierra desconocida, dirigidos hacia un horizonte que no se les permite ver a los espectadores. El tema de viaje está presente también en la obra de ANDRÉS JUSTINIANO SIERRA, argentino, que nos saluda con las palabras Chau, gracias por todo, desde una ciudad espectral o galáctica, apenas visbile en el fondo, atravesado por el vuelo de un avión y por una curiosa elipses lunar. Fragmentos visuales de un Universo, también originarios de lugares oníricos e inquietantes, son visualizados 98; "b ""Z) :>/ ./-5+;+ B+ /7 /5 =3=>58 <> 9;893+ ;/<987<+,353.+. /7 la elección de la selección de fragmentos. En un esfuerzo de recoletar y ordenar signos, objetos, imágenes y trazas de estos universos magmáticos, el artista opta por la polifonía de materiales y elementos compositivos, asignando a los singulos cuadros diversamente conectados y comunicantes entre ellos, la tarea de visualizar, cuadro tras cuadro, un nuevo big-bang de inconos y mensajes que, a 58-87=;+;38</.35>B/7/75+937=>;+./"##"( Se llama Territorio libre y se concentra en la parte central, torso y piernas, de un trabajador, posiblemente un minero: son conocidos los enfrentamientos, también actuales, entre los bolivianos y el gobierno, a causa de las condiciones del trabajo y de la pobreza del lugar. Si el arte debe hacerse cargo de la sociedad en la que se desarrolla, el Territorio libre de Mamani aparece ser la pared sobre la cual quedan las huellas de un paso humano, un territorio para re-escribir con las manos libres de los instrumentos con los cuales se trabaja duro sin obtener necesarios soportes. Es el cuerpo que se convierte en el espacio, la piel que se hace tierra sobre la cual los signos de un acoetecimiento individual y de la historia colectiva se vuelven Cicatrices que no se boran, en la obra de GUNNAR A. QUISPE SANJINES, boliviano de Potosí, la única ciudad americana citada en el Don Quijote, por la riqueza mineral de su tierra, proveedora de la plata española. Las cicatrises que no pueden ser olvidadas son entonces las de la explotación sufrida por los Indios durante el reino de Francisco de Toledo, cuando miles de ellos morían en las minas: aun hoy, las precarias condiciones laborales y la falta de medidas de protección determina una baja espectativa de vida de los mineros que solo 55/1++58< +J8<;/+,;3/7.85+<.>;+<-3-+=;3</<37Y313.+<98;5+23<=8;3+75+8,;+./!%# SANJINES, un antiguo habitante, con la cara pintada, agarra los simulacros de su creencia y nos observa. Desde un espacio oscuro, desde la noche de la memoria, el hombre nos mira, entregadonos toda su historia, tatuada en su cara. Regresan en la miente las letras líricas de Jorge Luis Borges, en el Elogio de la sombra, donde el grande escritor argentino evocaba, línea tras línea, la presencia carnal de los recuerdos, la cara de la vejez y el destino de las cosas que han llenado su espacio. Así parece también hacer el personaje que sale del vacio negro de esta ultima obra: el espacio del +;=/</-87?3/;=/+<3/7/55>1+;.87./=;+9+<+;58<5363=/<B58<-87X7/<1/81;+X-8<9853=3-8<<8-38 culturales, pero también la tierra donde cultivar y proteger nuestra creativa individualidad. 31 59 “(…)Esta penumbra es lenta y no duele;; 6$'!$"% y se parece a la eternidad. Mis amigos no tienen cara, las mujeres son lo que fueron hace ya tantos años, las esquinas pueden ser otras, no hay letras en las páginas de los libros. Todo esto debería atemorizarme, pero es una dulzura, un regreso. De las generaciones de los textos que hay en la tierra sólo habré leído unos pocos, los que sigo leyendo en la memoria, leyendo y transformando. Del Sur, del Este, del Oeste, del Norte, convergen los caminos que me han traído a mi secreto centro. Esos caminos fueron ecos y pasos, mujeres, hombres, agonías, resurrecciones, días y noches, entresueños y sueños, -5"##'! y de los ayeres del mundo, (... ) Ahora puedo olvidarlas. Llego a mi centro, a mi álgebra y mi clave, a mi espejo. Pronto sabré quién soy.” PREMIO BICE BUGATTI - GIOVANNI SEGANTINI 2011 Sezione internazionale Lettura critica delle opere Quando, lo scorso anno, mi fu chiesto di introdurre le opere realizzate dagli artisti del Proyecto 6"$+./;8+?/?8-/;-+=8.3+7+53CC+;5/+==;+?/;<8>7-870;87=8-875+78<=;+3-8781;+X+/5/78<=;/ 68.+53=E7+;;+=3?/8--3./7=+53+5X7/.3<8==8537/+;/-87+7-8;+93N9/;/7=8;3+-87<+9/?85/CC+35363=3 che ciascuno di noi ha nell’analisi di linguaggi artistici appartenenti ad altri ambienti culturali. + 853?3+ 35 78;. ./55W;1/7=37+ 35 <>. ./5 /;N / 35 78;. ./5 35/ <878 787 + -+<8 ./X73=3 7/5 contesto del Premio Internazionale Bice Bugatti-Giovanni Segantini che per il terzo anno ospita questa importante sezione curata da Fernando Garcia Barros, “Territori del Sud”: spostando l’asse 1/81;+X-8/<=8;3-8<3<98<=+7839+;+6/=;3->5=>;+53/6>=+78313>.3C3/<=/=3-3 L’anno scorso quindi accentuavo il problema della “crisi” di lettura di tali opere confrontandole con le ricerche artistiche occidentali del XX e del XXI secolo: una crisi da intendersi, innanzitutto, come messa in dubbio dei nostri parametri di fronte ai linguaggi boliviani, argentini, cileni, peruviani, ma anche come positiva necessità di trovare terreni comuni di confronto e di fertile dialogo. 113 63 93+-/;/,,/ 37?/-/ 9+;=3;/ .+55/ ;3Y/<<3873 .3 +;-3+ +;;8< 37=3=85+=/ “Idee in migrazione o Territorio Culturale – Centri del Sud: una regione in movimento”, in particolar modo focalizzandomi sul pensiero con il quale apre il discorso: “lo spazio dell’artista non è contenuto dentro i limiti della cornice, ma tra le frontiere della sua visione”. Osservandole da questa prospettiva, le dieci opere realizzate dai dieci artisti della sezione “Territori del Sud” sono, innanzitutto, dieci diversi modi di raccontare lo spazio: dell’artista e dell’uomo che ha fatto l’opera, della storia e del luogo in cui l’opera è stata realizzata;; lo spazio della visione si confronta con quello della creazione;; nei territori interstiziali, nell’in-between che si colloca tra ciò che vediamo e ciò che leggiamo, è allora possibile rintracciare quella zona di mezzo, quel terreno ancora inesplorato dove si incontrano tra loro culture apparentemente diverse, approdando alle isole delle eterne mitologie e delle immagini archetipiche. Ilaria Bignotti, 21 agosto 2011 È qui che si forma anche il concetto di spazio: la cui radice spa-, come ci suggerisce l’etimologia del termine, contiene l’idea di stendere ed estendere, di spingersi verso e di tendere a, di tirare a sé e di strappare;; spazio anche come luogo o tempo che sta tra due termini, spazio come capacità di contenere oggetti e corpi. Spazio individuale e spazio collettivo. Spazio del racconto e spazio del silenzio. Spazi interni e spazi esterni;; tra proiezione e difesa degli spazi dell’anima e del sentire, l’artista sceglie e delimita il proprio spazio d’azione, grazie ad opere che sarebbe davvero riduttivo collocare in una idea di spazio – o meglio di territorio – generalmente ascrivibile al Sud America. Ecco allora la necessità di parlare di “Territori del Sud”, ai quali cor-rispondono i diversi risultati creativi che ci impongono, innanzitutto, di fare spazio ad una diversa concezione dell’arte, qual è quella proveniente da altri continenti, da terre lontane per storia e per cultura, per vicende sociali e politiche. Parlare di una generica arte sudamericana contemporanea sarebbe come parlare di un’arte europea, </7C+.3<=371>/;/5/<9/-3X-3=E/153+998;=3.38173 +/<//7-2F+99+3+<-87=+=+=+5/+778=+C387/ sono state diverse, anche recenti, le mostre e le letture che hanno interpretato semplicisticamente l’arte contemporanea dell’America Latina come un’arte politica, impregnata di ansie rivoluzionarie e .3+0Y+=3;3,/553-+;+==/;3CC+=+.+55+7/-/<<3=E.3-86>73-+;/5+9;89;3+-8695/<<3=E087./7.837<3/6/ la persistenza delle vicende storiche con gli spazi del sogno e del racconto. 60 33 61 Se queste possono certo essere componenti della creatività sudamericana, è però necessario e più interessante provare a leggere ogni singolo lavoro, magari partendo proprio da quel concetto di <9+C38/5+,8;+=8.++;-3++;;8<+5X7/.3;37=;+--3+;/153/5/6/7=3-8<=3=>=3?3/98;=+7=3.3-3+<->7+ delle dieci opere selezionate, alla ricerca di spazi aperti al dialogo con l’altro, con lo spettatore, e di spazi privati dove invece è protetta la storia intima e individuale dell’artista. /89/;/.3"("#/.3%%#[#"#"%#$<-/51878;3<9/==3?+6/7=/35</178 e la materia per comunicare, in entrambi i casi, la sensazione legata ad un luogo oscuro. Nell’opera dell’argentino Arias, Afuera está oscuro, lo spazio si delinea per il contrasto tra interno – il luogo intimo del </7=3;/5W+736+.+55+:>+5/8<</;?+;/5/-8</S/./<=/;78S58<9+C38369;/-3<+=8/8<->;88<I+7-2/ 3</17395+<=3-37/;3/1;313-2/<3<=+153+78-86/1/<=39;368;.3+53<>5;8<<8./55+<>9/;X-3/37.3-+78 attraverso il contrasto tra le diverse campiture, diversi piani di profondità spaziale: fuori è l’ombra, il buio, forse il vuoto. Il segno segue il senso, il gesto ripete l’emozione dell’artista che, appunto, mette in moto la composizione. Intimo e pubblico, interno ed esterno sono invece rimescolati, in un liquido amniotico memore di una terra delle origini, nella Marea Negra di Soria Justo. Tra macchie rilucenti e grumi opachi pittorici, le evoluzioni ellittiche e circolari create dal linguaggio dell’artista peruviano paiono voler evocare un mondo embrionale, o un iniziale caos che può essere interiore o collettivo. La Marea Negra si scompone e addensa nello spazio dell’opera e, rispetto alla composizione comunque -8<=;>3=+/7=;83-87X73./55+=/5+.+;3+<:>35+93==>;+<3.3<-38153/9;8</1>/7.85+<>+-85+=+85=;/3 margini, travalicando i limiti di uno spazio acquoreo e archetipale. Uno spazio che invece si condensa 7/3X53-+713+7=3./55+5+7+-2/-86987/5W89/;+Ultramar – k’isa Larama della boliviana SANDRA "%(+-8698<3C387/;3?/5+>7+08;=/+<-/7./7C+-8<=;>==3?3<=+<=;>==>;/-3537.;3-2/.3 diverse dimensioni e lunghezze sono tra loro accostate a creare una scultura di dimensioni differenti. 5=/<<>=8=;+==+=8/X5+=8-879;8-/.36/7=3=;+.3C387+53-86/<9/-3X-+5+.3.+<-+53+./55W89/;+;3?/5+ l’attenzione dell’artista, una donna, agli spazi intimi che il lavoro della tessitura riservava alla sfera femminile: non solo sudamericana, ma anche occidentale ed europea. Ecco allora, racchiuso nel ricordo di un mestiere antico, il punto d’incontro tra culture differenti, tra spazi sapienziali dove l’identità femminile poteva riconoscersi e proteggersi. L’opera racconta lo spazio marino, provando nelle diverse gradazioni cromatiche a rintracciarne la varietà delle onde e delle profondità: il mare, altro archetipo e mito delle origini, è lo spazio sul quale anche MERCEDES RUIZ, argentina, elabora >7W89/;+.+55W3693+7=8X1>;+=3?8Yo nunca vi el mar (Martina en el rio): con un linguaggio dai colori acidi, calibrato sulle tonalità dei blu e dei verdi, l’artista dichiara una mancanza, quella del mare, resa tuttavia possibile attraverso l’immagine dipinta nella fredda gamma cromatica, ascrivibile a uno scenario neo989.+1;+X-8.+0>6/==88<9+C38G:>/558./55W+<</7C+/./5./<3./;38+;=37+G<>55+<93+113+/ l’artista dice di non esservi mai andata: oppure l’immagine visualizza un sogno che accomuna Martina e l’artista? Le trame di un altro spazio privato sono simbolicamente visualizzate dal grande gomitolo di lana colorata che campeggia sul tavolo dell’opera Manejo, di MARIA LAURA BUCCIANTI. L’artista argentina, scegliendo una prospettiva dall’alto, descrive due corpi sdraiati in uno spazio intimo, forse una camera, mentre una serie di oggetti paiono fagocitati dal tavolo blu che ospita braccia e gambe, mani e piedi: cellulari, appendiabiti, lattine, occhi, scarpe da bambino, forse una corona giocattolo. L’immagine surreale percorre i territori del sogno e dell’incubo, in un’atmosfera sospesa e proibita, -86/351/<=8./55+X1>;++./<=;++55+->3?3<387/-87.>-/+7-2/359/;-8;<8./5X58./51863=858 Spazi surreali e onirici sono visualizzati dall’opera di Nivardo Torrico, originario di Tarija, in Bolivia, ma residente a Bergamo: un curioso uccello dalle ali meccaniche vola su un dispiegarsi di strani oggetti dalla testa vagamente circolare, bucati al centro come se avessero grandi occhi cavi: sembrano abitanti di una terra sconosciuta, tesi verso un orizzonte che a noi spettatori non è concesso vedere. Il tema del viaggio è presente anche nell’opera di ANDRÉS JUSTINIANO SIERRA, argentino, che ci 62 34 saluta dicendo Chau, gracias por todo, partendo da una città spettrale o galattica appena accennata sullo sfondo, solcata dal volo di un aeroplano e di una curiosa ellissi lunare. Fragmentos visuales de un Universo, anch’essi provenienti da luoghi onirici ed inquietanti, sono visualizzati .+"b""Z)-2/.3-23+;+X7.+5=3=8585+9;89;3+;/<987<+,353=E7/55+<-/5=+ e nella selezione di tali frammenti. Nello sforzo di raccogliere e ordinare segni, oggetti, immagini e tracce di questi universi magmatici, l’artista sceglie la polifonia di materiali e di elementi compositivi, +0X.+7.8 + <371853 ;3:>+.;3 .3?/;<+6/7=/ -855/1+=3 / .3+581+7=3 =;+ 58;8 35 -8693=8 .3 ?3<>+53CC+;/ frame dopo frame, un nuovo big-bang di icone e messaggi che invece si stemperano nel dipinto .3"##"(#337=3=85+Territorio libre e inquadra la parte centrale, busto e gambe, di un lavoratore, forse un minatore: noti sono gli scontri, anche recenti, dei boliviani con il governo, a causa delle dure condizioni lavorative e della povertà del luogo. Se l’arte deve farsi carico della società in cui vive, il Territorio libero di Mamani pare allora essere quel muro sul quale restano le tracce di un passaggio umano, un territorio da ri-scrivere con le mani libere dai mezzi con i quali si lavora duramente senza ottenere i necessari sostegni. È il corpo a diventare spazio, la pelle a farsi terreno sul quale i segni della vicenda individuale e della storia collettiva diventano Cicatrices que no se borran, nell’opera di GUNNAR A. QUISPE SANJINES, boliviano di Potosí, unica città americana citata nel Don Chisciotte per la ricchezza mineraria della terra, fornitrice dell’argento spagnolo. Le cicatrici che non possono essere dimenticate sono allora quelle dello sfruttamento disumano subito dagli Indios durante il regno di Francisco de Toledo, quando a migliaia morivano nelle miniere: ancor oggi, le precarie condizioni lavorative e la carenza di elementari misure protettive determinano la bassa aspettativa di vita dei minatori che arrivano mediamente ai 40 +773;3778?+7.85/.>;/-3-+=;3-337Y3==/.+55+<=8;3+/55W89/;+.3!%# ##>7+7=3-8 abitante, dal volto dipinto, regge i simulacri del suo credo e ci osserva. Da uno spazio oscuro, dalla notte della memoria, l’uomo ci osserva, consegnandoci la sua storia, tatuata sul suo volto. Tornano +55+6/7=/5/53;3-2/9+;85/.38;1/>3<8;1/<+0X.+=/+55WElogio dell’ombra dove il grande scrittore argentino evocava, riga dopo riga, la carnale presenza dei ricordi, il volto della vecchiaia e il destino delle cose che han colmato il suo spazio. 8<I9+;/+7-2/0+;/359/;<87+1138-2//<-/.+57/;8?>8=8.3:>/<=W>5=36+89/;+58<9+C38./55W+;=/ .3?/7=+-8<I355>81837->3=;+?+53-+;/5363=3/-87X731/81;+X-39853=3-3<8-38->5=>;+536++7-2/35 terreno dove coltivare, e proteggere, la nostra creativa individualità. “(…) Questa penombra è lenta e non fa male;; scorre per un mite pendio e somiglia all’eterno. Gli amici miei non hanno volto, le donne son quello che furono in anni lontani, i cantoni sono gli stessi ed altri, non hanno lettere i fogli dei libri. Dovrebbe impaurirmi tutto questo e invece è una dolcezza, un ritornare. Delle generazioni di testi che ha la terra non ne avrò letti che alcuni, quelli che leggo ancora nel ricordo, che rileggo e trasformo. Dal Sud, dall’Est, dal Nord e dall’Ovest convergono le vie che mi han condotto al mio centro segreto. 35 63 Vie che furono già echi e passi, donne, uomini, agonie e risorgere, giorni con notti, sogni e immagini del dormiveglia, ogni minimo istante dello ieri e degli ieri del mondo, 0""5"!!$#! alla mia chiave, all’algebra, al mio specchio. Presto saprò chi sono. PUENTES INVISBLES De todos los cambios de lengua que debe enfrentar el viajero en tierras lejanas, ninguno iguala al que le espera en la ciudad de Ipazia, ! $"!5!"!"""""0 Comprendí que debía liberarme de las imágenes que hasta entonces me habían anunciado las cosas que buscaba: sólo entonces lograría entender el lenguaje de Ipazia. Italo Calvino, Las ciudades invisibiles Ilaria Bignotti, 21 agosto 2011 Cruzando las fronteras y cambiando el horizonte, los puntos cardinales, los espacios de referencia físicos y mentales, varían el lenguaje y las cosas que éste nombra. Ocurre un movimiento que pone en cuestión la relación entre los signos y los conceptos a esos destinados por su cultura. El conocimiento de la persona oscila entre el “background” cultural que le pertenece a F5/5;/<>5=+.8./55>1+;B/5=3/698/7:>/?3?/B5+<36D1/7/<B58<<3173X-+.8<37/<9/;+.8<</./<53C+ hacia una visión alternativa de la realidad que le rodea y hacia un nuevo sistema de comunicación. Aquí, entonces, que el espacio en que el pensamiento se mueve crece, al igual que los caminos transitables, fortaleciendo en la mente el privilegio de la duda y de la elección, de una pluralidad de visiones en las que cada uno apela a su propia sensibilidad, el genius loci del medio ambiente en que vive, y todas esas experiencias pueden alterar el centro de gravedad de sus ideas. Es esencial que la visión del hombre se mantenga, por así decirlo, “multiocular”, y que base su interpretación del mundo en la síntesis de muchos puntos de vista, rechazando una visión global única de la dirección y la limitación de velocidad. De hecho, la creatividad no se puede atribuir a una sola 23<=8;3+B+>7+<85+-+=/18;H+78</9>/./5//;</1>79+;D6/=;8<X48<8<3695/6/7=/2+,3=>+5/< La obra de arte actúa como una variable que escapa a cualquier forma o fórmula unívoca. Entre ella y el observador se produce un tipo de reacción química cuyos componentes están en constante cambio con resultados imprevedibles. El arte, como un poliedro cuyas caras son visibles con una secuencia de 68?363/7=8<;/:>3/;/>7/<9/-=+.8;-87>7+63;+.+B>7+6/7=/Y>3.+<98;58=+7=8-+9+C./?+;38< 73?/5/<./37=/;9;/=+-3K7/7/55+,/;37=8./<3178<B<3173X-+.8<98<3,5/< Un intercambio que quiere ser a la vez artístico y cultural, como lo que ha sido realizado por el Bice Bugatti Club (Nova Milanese, Italia) con el Proyecto mARTadero (Cochabamba, Bolivia), implica un viaje que es a la vez físico y semántico. Las obras, enviadas desde los territorios del Sur (Bolivia, norte de Argentina, sur de Perú y norte de Chile) a Italia y viceversa, llegan físicamente a un nuevo entorno 1/81;DX-8B->5=>;+5B+>7-K.318./37=/;9;/=+-3K7B./7+;;+=3?+.30/;/7=/ La imagen y el ojo. El lenguaje del arte y la valoración estética del espectador. Un encuentro cuyas .3X->5=+./<<87377/1+,5/<98;58<5H63=/<369>/<=8<98;58<.3?/;<8<+7=/-/./7=/<23<=K;3-8</58;31/7 social y cultural, pero que no es necesario cancelar o restablecer. Porque el hombre no puede vivir en un grado cero de conocimiento. Lo que el arte pide es la disposición a la dialéctica, una tensión viva que pueda generar cortocircuitos que hagan perder el control de los sistemas convencionales para generar otros nuevos. Cambian los signos, las formas y los conceptos, pero cada creación artística es una historia del hombre y como tal pertenece a un universo arquetípico comun, una memoria colectiva y original, un espacio compartido donde las múltiples interpretaciones utilizan códigos de expresión diferentes, pero todos válidos. 64 37 65 El hombre, la naturaleza y el sentimiento. Los paisajes de Elena Strada, Franco Marrocco y Alessandro Savelli roban a la naturaleza las sugerencias del color, un instrumento privilegiado de investigación, para evocar los lugares del alma, devueltos a la lona través de las trazas, de los fragmentos de sueños y de los recuerdos. Es el espacio de lo no dicho, la falta de conexión lógica desde el cual se libera el vuelo poético. Es la luz melanconica de Adelanto del verano, el pensamiento que escribe en un cielo suburbano, son las impresiones de los colores de la puesta del sol que persisten en el Cielo Nocturno justo antes que lo oscuro hunda todo en un confuso abismo. Ut pictura poesis20 . el difícil caminino del hombre para la búsqueda de la verdad. Del gran libro Los signos del tiempo es la exégesis de una búsqueda espiritual dolorosa, teñida de rojo y negro, que caracteriza la vida del hombre desde el principio. El lienzo, página sagrada, es el escenario de una lucha en la que el alma encuentra su -+6378/7=;/5+<5D1;36+<B58<=8;6/7=8<->/<=387+7.85+ehdfg/5&/;,82/-281;DX-8:>/<>;1/./ un magma confuso, con la esperanza de encontrar respuestas al misterio de la vida . Un camino interior doloroso representado por la pintura densa de Cesana, un esfuerzo que va más allá del tiempo de la historia y de la memoria. Elena Strada trata el lienzo como un diario intimo donde los signos, alternando la materia y la transparencia, la libertad y el autocontrol, desenfocan las las formas negando la evidencia, volviednolas 37/<=+,5/</37-/;=+<#8758/53637+.858<<>/J8<85?3.+.8<:>/<+5/7+5+<>9/;X-3/98;>7686/7=8B se hunden de nuevo en el sótano del ego, antes de llegar a la visión clara de un día de verano. El artista pinta el sentimiento agridulce de ausencia, el fracaso en lograr la plenitud y lo hace con una pintura cuyos tonos cálidos, iluminados por ocasionales pinceladas blancas, parecen amenazados por las sombras que pasan detrás de ellos. Un creciente abismo imparable que se traga los rojos, los rosas, los naranjas, los beiges, y sus promesas tranquilizadoras. La abstracción se hace más intensa en Trayectorias – cielo de periferia de Franco Marrocco cuya pintura lisa logra efectos de desvanecimiento. El material de pintura -;86D=3-8</0>7./9+;+-87?/;=3;<//7>7985?8X78B/?+7/<-/7=/</=;+7<08;6+/7/5/<9+-3837X73=8 B9;363=3?8/55>1+;785>1+;./>7+C>5,;355+7=/(/7/<=/ultra-mar37X73=8/5286,;/./4+/5<3178 de su pasaje: un pincel de color rojo que cristaliza el gesto, de lo contrario destinado a perderse en el curso de los acontecimientos. Es el testimonio de una existencia que se niega al olvido y con terquedad B?+5/7=H++<317+>7;/<3.>8./<H63<68+5Y>4837.3<=37=8./=3/698 Pierantonio Verga también dirige su atención hacia lo íntimo y lo espiritual, que en este caso asume el carácter de una espera. En Un hogar para los poetas aparecen el cielo, la tierra, dos árboles y dos montañas donde en el punto de unión, se encuentra una casa, el hogar de los poetas, el refugio y la custodia segura de las emociones. El poeta / artista es alguien que sabe escuchar un mensaje del cual ser profeta. Espera con paciencia, olfatea el silencio en busca de una vibración posible. Las formas icónicas, que Verga inmerge en una zona tranquila suspendida en el tiempo, construyen un espacio privado, oculto, que es un lugar de conciencia, donde se mezclan el presente y los recuerdos. Aquí el poeta se retira, solo con sí mismo, para defender sus ojos y su alma, que enérgicamente buscan el sentido y la magia más allá de las apariencias. Alessandro Savelli traza las coordenadas esenciales de un mapa celeste con unos pocos elementos pictóricos. La estructura de composición ordenada por bandas paralelas separa in primis el mar y el cielo, pero el rigor del sistema está interrumpido por destellos repentinos de luz y explosiones a través de las nubes que, como ventanas, abren a la visión de un espacio distante, en otra parte, destino tan deseado de este viaje por mar ideal. A ese mar conducen el deseo de un nuevo horizonte y la guia de la luna y las estrellas, leitmotiv reales de la poética del artista. El viajero teme los peligros de la navegación y confía en ellos dirigiendo la mirada hacia arriba, como lo sugiere la directriz vertical en el centro de la imagen. En 5+37X73.+../56+;B/5-3/58:>/</+?/-37+/75+8<->;3.+../5+78-2//5;/378./5+37./=/;637+-3K7 <8758<M73-8<<H6,858<0+6353+;/<B;/-878-3,5/</758<->+5/<-87X+;#K58:>/.+>7+.>.+3698<3,5/ de disolver, que este no sea más que un espejismo engañoso, un sueño con los ojos abiertos. El viaje, el tiempo y la casa. La luna indica el camino al navegante en Cielo nocturno no es más que el barco en el centro de la obra El viaje de Antonio Pizzolante<<>X-3/7=/>7-+6,38./9/;<9/-=3?+ La luna, el vehículo simbólico para las exploraciones fantásticas, se convierte en el barco, que aquí es el 6/.38./>7?3+4/6>-286D<-87-;/=8B;/+5<=8</6+73X/<=+98;5+/5/--3K7./5+>=8;:>/;/+53C+ su trabajo con el hierro, dando así al tacto una consistencia tridimensional que, literalmente, le da cuerpo. El barco no se mueve el azul del mar, pero en la tierra marrón, una tierra cuya horizontalidad se hace hincapié en el papel con fuerza. No es un viaje onírico entonces, pero absolutamente terreno. Es la representación de la vida humana, el camino que cada uno de nosotros realiza en el tiempo y en la historia en la busqueda de sí mismo y de su identidad. Las formas simples y arcaicas, el equilibrio +,<85>=8./5+-8698<3-3K7:>/-87;318;.3<=;3,>B/55/78<B?+-H8<.+7+5+36+1/7B+<><3173X-+.8 un carácter sagrado con rasgos mitológicos. El tema existencial que pertenece sin duda a Antonio Pizzolante es compartida con tonos muy diferentes, por Angelo Cesana. Lejos de la ratio y del orden geométrico, el enfrenta con dramaticidad 20 Orazio en el Ars Poetica utiliza esta formula para indicar los vinculos entre las dos artes: poesia y pintura. 66 38 Mira a las máquinas célibes de Duchamp el extraño artilugio dunas surrealista del Juego surreal en duna de oriente de Max Marra. Un mecanismo híbrido que la imaginación reúne en formas imposibles y la que funciona según dinámicas desconocidas. Es el reino del absurdo, donde las leyes de la lógica no hay, y todo es posible. Marra abre los ojos a una dimensión de sueño que lleva los colores y las formas sinuosas de los desiertos de Oriente, un encanto que tiene la sensación de una memoria borrosa y distorsionada, que se rompe en un sueño después de un largo letargo. El artista pone en marcha la máquina del tiempo, la pintura ganó la tercera dimensión con un hinchazón parecido a un vientre, el 9+<+.8</?>/5?/0>=>;8/7/5/<9+-38B./<+X+7>/<=;+<9/;-/9-387/< El alma y el cuerpo. El alma que toma el cuerpo para dar la visión de su sufrimiento. El alma dolida que revela sus cicatrices talladaa en una maetria, trabajada con la fuerza del signo, legado del arte del grabado, y sus resultados de pintura. Esto es lo que Alessandro Carozzi representa con rasgos expresionistas en la obra Cuerpo Emocional. Una forma androide sin cara, sin identidad, sin color, que pone al descubierto los signos y las heridas dejadas por los recuerdos y remordimientos, por los temores y los sentimientos experimentados o eliminados. Los dos tonos blanco / negro, interrumpido ocasionalmente por las salpicaduras de color marrón, evoca una sensación de privación y auto-anulación, lo que reduce el alma del artista a un maniquí sin vida, sin pulso vital. Tal vez un descanso de sí mismo y del mundo antes de empezar una nueva vida. Una etapa larval que no se olvida, que se mantiene dentro de cada uno, como huella indeleble de nuestra alma herida. En su Convivencias Andrea Cereda usa de materiales pobres, de recuperación y vuelve a trabajarlos: hojas dobladas y luego cosidas, atacado por color óxido. El artista monta cada material en un cuerpo más grande, resultado de la unión de tantas partes que se encuentran y se ajustan de acuerdo a una nueva red de contactos y relaciones. Construye una composición equilibrada y racional, sin eliminar los arañazos y rozaduras de los metales. Estos son los signos del tiempo y la experiencia que cada uno lleva consigo y que el autor tiene la intención de respetar. Sólo de esta manera es posible crear una relación entre pasado, presente y futuro, la convivencia entre lo que fue y lo que será. El material de desecho en las manos del artista se convierte en algo distinto de sí mismo, preservando la historia singular y /A=;+8;.37+;38:>//5=3/6982+6+;-+.8/7<><>9/;X-3/ La ciudad. Dónde se desarrolla la convivencia, donde las cosas suceden. Hábitat urbano y mecanizado del hombre contemporáneo. Giovanni Cerri pinta un microcosmos brillante y algido en las paredes 39 67 donde el cemento y las paredes descascaradas de las zonas industriales contrastan con los colores vivos y brillantes del cielo poblado por grúas y chimeneas, mensajeros cibernéticos de un nuevo mundos y de una nueva civilización. A sironiana metafísica21 en versión pop, donde la quietud de la atmósfera bloquea el dinamismo de Suburbia congelando, en una imagen clara y siniestra, la ansiedad frenética .//.3X-+;/57>/?85+<85/.+.B5++53/7+-3K7./5286,;//7/<=/sub-urbs (sub-ciudad) geneticamente 68.3X-+.+ Ciudad de Pripyat de Tullio Forgione da un paso más, presentando el escenario apocalíptico de la ciudad de Pripyat, Ucrania, abandonada en toda prisa en el 1986, tras el desastre de Chernobyl. Los residuos nucleares, enterrados bajo montículos de tierra contaminada, destruyen la vida y el aire, que está viciado B<808-+7=/-+;1+.8./9+;=H->5+<;+.3+-=3?+<:>/+=+-+7=8.+<5+<08;6+<./?3.+7+=>;+5B+;=3X-3+5 La corrosión causada por la atmósfera, representada a través de las capas de pintura, las manchas, los arañazos y las coladas, es un agresión continua a la estructura interna de las cosas que, después de esta tragedia, sufrió mutaciones irreversibles. El hombre se ha ido. Se fue del escenario de sus errores para salvarse. Lo que queda son las ruinas de Pripyat, una ciudad fantasma situada en un tiempo suspendido, en el silencio eterno de la muerte. En lo alto, en el cielo oxidado de estos sitios, sin embargo, aparece una grieta, la posibilidad de un destino diferente. La naturaleza, ofendida y distorsionada, resiste y, con tenacidad, va a generar una nueva vida. La historia y la sociedad. Los colores alegres, el dibujos infantil, las formas que hacen un guiño al arte callejero y al art-bru son el lenguaje alegre elegido por el joven artista Marco La Rocca para evocar los acontecimientos trágicos de la guerra del agua de Cochabamba en las cuatro obras tituladas la Guerra de Joe. En abril de 2000, más de 600.000 personas salieron a las calles de Cochabamba, y marcharon en contra del gobierno boliviano, pora que derogara la ley de privatización del agua. El enfrentamiento con la policía duró varios días, tomando la forma de una dura guerrilla que terminó, después de que el gobierno abolió la medida, con muchas detenciones, heridos y muertos. El tono poco convencional con el que La Rocca representa un universo acuático habitado por animales extraños y coloridos, cuyos cuerpos se asemejan a las texturas de las telas tradicionales de America Latina, así como las formas +,>5=+.+<./58<?+<8<C8868;08<-87Y8;/<-87=;+<=+7-87/5-87=/73.8.;+6D=3-89;8?8-+7.8>7 efetco de extraño distanciamiento. El sufrimiento de Joe, que personifíca en la obra el pueblo boliviano, se convierte en un símbolo positivo de la lucha por el bien común. Un ejemplo de rebelión contra un poder político que se ha olvidado de su deber de trabajar para la res publica, el bien común. En una sociedad donde los valores éticos y cívicos parecen olvidadas Claudio Borghi dedica un Monumento al no se que y a casi nada. Un monumento, un recuerdo pero mas que todo una advertencia (del latin 9!, recordar, advertir). Con ironía desencantada y amargura brillante, el escultor da forma al vacío de valores y sentimientos que percibe a su rededor y lo vuelve tangible para todos. El artista, el verdadero, mira más allá de las apariencias y llama a las cosas con su nombre. Sólo así es posible aportar al cambio. No hay entusiasmo expresivo en la escultura de expresión de Borghi. El acero corten toma formas simples y regulares, medidas, dinamizadas por un movimiento oblicuo y de forma espiral, que en la +5=/;7+7-3+./5+08;6+</7=;//5?+-H8B55/7868./5+7/5/<9+-38-87/59>.8;:>/=3/7/5+;/Y/A3K7 silenciosa, la mirada aguda y penetrante. Alessia Barzaghi 12 septiembre de 2011 21 Mario Sironi (1883-1961), pintor italiano que desarrolla su trabajo en el “Movimiento del Novecientos” milanese (años ’20), conocido por su paisajes urbanos y sus periferias caracterizadas por tonos oscuros y brumosos. 68 40 PONTI INVISIBILI Di tutti i cambiamenti di lingua che deve affrontare il viaggiatore in terre lontane, nessuno uguaglia quello che lo attende nella città di Ipazia, perchè non riguarda le parole ma le cose. (…) Capii che dovevo liberarmi dalle 5 $4%%$#"!%"!"!!$"##!$ Ipazia. Italo Calvino, Le città invisibili ==;+?/;<+7.8 3 -87X73 / -+6,3+7.8 153 8;3CC87=3 3 9>7=3 -+;.37+53 153 <9+C3 .3 ;30/;36/7=8 X<3-3 o mentali, variano il linguaggio e le cose che esso nomina. Avviene uno spostamento che mette in discussione i legami tra i segni e i concetti destinati loro da ciascuna cultura. La conoscenza dell’individuo oscilla tra il background culturale che gli appartiene, frutto del luogo e del tempo in ->3?3?//366+1373/<3173X-+=3369;/?3<=3<-3?85+?/;<8>7+?3<387/+5=/;7+=3?+./55+;/+5=E-2/58 circonda e verso un nuovo impianto comunicativo. Ecco allora che lo spazio in cui si muove il pensiero si amplia, e con esso le strade percorribili, rafforzando nell’intelletto il privilegio del dubbio e della scelta, di una pluralità di visioni in cui ciascuno fa appello alla sua personale sensibilità, al genius loci dell’ambiente in cui vive, e a tutte quelle esperienze in grado di alterare il baricentro delle sue idee. [.3087.+6/7=+5/3698;=+7C+-2/5+?3<387/./55W>868<36+7=/71+9/;-8<I.3;/6>5=38->5+;// -2/<3+0X.3:>37.37/55/<>/37=/;9;/=+C3873./5687.8+55+<37=/<3.393N9>7=3.3?3<=+;3X>=+7.8>78 sguardo globale dalla direzione unica e limitante. La creatività infatti non è ascrivibile ad un’unica <=8;3+/+.>7+<85+-+=/18;3+7879>L/<</;/5/==+</-87.89+;+6/=;3X<<38</6953-/6/7=/-87<>/=3 L’opera d’arte si comporta come una variabile che si sottrae a qualsiasi forma o formula univoca. Tra essa e l’osservatore avviene una sorta di reazione chimica i cui componenti mutano costantemente con risultati imprevedibili. L’arte, come un poliedro le cui facce sono visibili con un movimento in <>--/<<387//<31/>78<9/==+=8;/.+558<1>+;.8/.+55+6/7=/Y>3.3-+9+-/.>7:>/.393N53?/553.3 5/==>;+7/55+,3;37=8.3</173/<3173X-+=398<<3,353 Uno scambio che vuole essere insieme artistico e culturale, come quello intrapreso dal Bice Bugatti Club (Nova Milanese, Italia) con il Proyecto mARTadero (Cochabamba, Bolivia), implica quindi un ?3+1138 -2/ <3+ +5 -87=/698 X<3-8 / </6+7=3-8 / 89/;/ <9/.3=/ .+3 $/;;3=8;3 ./5 #>. 853?3+ 35 78;../55W;1/7=37+35<>../5 /;N/3578;../535/37=+53+/?3-/?/;<+;+113>71878X<3-+6/7=/ >77>8?8+6,3/7=/1/81;+X-8/->5=>;+5//37<3/6/>7.300/;/7=/-8.3-/37=/;9;/=+=3?8/7+;;+=3?8 L’immagine e l’occhio. Il linguaggio artistico e il giudizio estetico dello spettatore. Un incontro le cui .30X-85=E<878377/1+,3539/;35363=3./==+=3.+3.300/;/7=3-87=/<=3<=8;3-3<8-3+53/->5=>;+53.38;3137/ dei quali tuttavia non è necessaria la cancellazione o il reset. L’uomo infatti non può vivere a un grado zero di conoscenza. Quello che l’arte gli chiede è la disponibilità al confronto dialettico, una tensione viva in grado di generare cortocircuti che mandino in tilt i sistemi convenzionali per generarne di nuovi. Mutano i segni, le forme e i concetti, ma ogni creazione artistica è un racconto dell’uomo e in quanto tale appartiene a un universo archetipico comune, una memoria collettiva e originaria, uno spazio condiviso le cui molteplici chiavi di lettura si avvalgono di codici espressivi diversi ma tutti validi. L’uomo, la natura e il sentimento. I paesaggi di Elena Strada, Franco Marrocco e Alessandro Savelli rubano alla natura le suggestioni del colore, strumento di indagine privilegiato, per evocare i luoghi dell’anima, restituiti sulla tela attraverso tracce, brandelli di sogni e di memorie. È lo spazio 41 69 del non detto, dell’assenza di nesso logico da cui si libera il volo poetico. È la luce malinconica di un Anticipo d’estate, il pensiero che scrive su un cielo di periferia, sono le impressioni residue dei colori del tramonto che persistono nel Cielo notturno un attimo prima che il buio immerga ogni cosa in un abisso indistinto. Ut pictura poesis22 . Elena Strada tratta la tela come un diario intimo dove i segni, in un’alternanza di materia e trasparenze, di libertà e autocontrollo, sfocano le forme negandone l’evidenza, rendendole instabili e incerte. Sono 35;368<<83<8173.36/7=3-+=3-2/+0X8;+7837<>9/;X-3/9/;>7686/7=8/<>,3=8<9;8087.+78.3 nuovo nei sotterranei dell’io, prima di raggiungere la visione limpida di un giorno d’estate. L’artista dipinge quel sentimento dolce-amaro di assenza, quel mancato raggiungimento di pienezza e lo fa con una pittura i cui i toni caldi, illuminati a tratti da pennellate bianche, sembrano minacciati da zone d’ombra che incedono alle loro spalle. Una voragine in espansione inarrestabile che inghiotte i rossi, i rosa, gli arancioni, i beige, e le loro rassicuranti promesse. L’astrazione si fa più intensa in Traiettorie – cielo di periferia di Franco Marrocco la cui pittura levigata ottiene effetti di dissolvenza. La 6+=/;3+93==8;3-+.+55+-;863+.3;869/7=/<3<-38153/X78+.3?/7=+;/985?/;/<8==35//./?+7/<-/7=/<3 =;+<08;6+37<9+C38-8<63-837X73=8/9;3631/7385>8187875>818.3>7,5>5>6378<837:>/<=8 oltre-mare senza limiti l’uomo lascia il segno del suo passaggio: una pennellata rossa che cristallizza il gesto, destinato altrimenti a perdersi nel corso degli eventi. È la testimonianza di un’esistenza che ;3X>=+ 5W8,538 / -87 8<=37+C387/ / -8;+1138 +0X.+ >7 ;/<3.>8 .3 <F +55W37.3<=37=8 Y><<8 ./5 =/698 Alessandro Savelli poi con pochi elementi pittorici traccia le coordinate essenziali di una mappa celeste. La struttura compositiva ordinata per fasce parallele separa in primis mare e cielo, tuttavia il ;318;/./55W3693+7=8G<9/CC+=8.+,+1538;3.35>-/369;8??3<3/<:>+;-3=;+5/7>,3-2/-86/X7/<=;/ aprono alla visione uno spazio lontano, un altrove che è la meta tanto ambita di questo ideale viaggio 376+;/-87.>;;/X78+./<<835./<3./;38.3>78;3CC87=/7>8?8/5+1>3.+./55+5>7+/./55/<=/55/ veri leitmotiv./55+98/=3-+./55W+;=3<=+5?3+113+=8;/=/6/39/;3-853./55+7+?31+C387//-87X.+3758;8 rivolgendo lo sguardo verso l’alto, come suggerito dalla direttrice verticale che l’autore fa partire .+5 -/7=;8 ./5 :>+.;8 /153 <9+C3 37X73=3 ./5 -3/58 / ./5 6+;/ 7/5 ,>38 ./55+ 78==/ -2/ 37-86,/ ;/178./55W37./=/;637+=/CC+<878 153>73-3<36,8530+6353+;3 /;3-878<-3,353->3+0X.+;<3"/<=+<858 un dubbio impossibile da sciogliere, che tutto questo altro non sia che un ingannevole miraggio, un sogno ad occhi aperti. Il viaggio, il tempo e la casa. La falce di luna che indica il percorso al navigante in Cielo notturno altro non è che la barca al centro dell’opera Il viaggio di Antonio Pizzolante. Basta un rovesciamento di prospettive. La luna, simbolico veicolo di esplorazioni fantastiche, diventa la barca che qui è il mezzo per un viaggio assai più concreto e reale. Ce lo rivela la scelta dell’autore di realizzarla in ferro, conferendole quindi una consistenza tattile e tridimensionale che, letteralmente, le dà corpo. E ancora l’imbarcazione non si muove sul blu del mare ma sui bruni della terra, una terra la cui orizzontalità è sottolineata sulla carta con forza. Non un itinerario onirico dunque, ma assolutamente terreno. È la rappresentazione della vita dell’uomo, del viaggio che ciascuno di noi percorre nel tempo e nella storia alla ricerca di sé e della sua identità. Le forme semplici e arcaiche, l’assoluto equilibrio compositivo -2/-87;318;/.3<=;3,>3<-/93/73/?>8=3-870/;3<-878+55W366+137//+5<>8<3173X-+=8>7+9;8087.+ sacralità dai tratti mitici. La tematica esistenziale che indubbiamente appartiene ad Antonio Pizzolante è condivisa, con toni ben diversi, da Angelo Cesana. Lontano dalla ratio e dall’ordine geometrico, /153+00;87=+-87.;+66+=3-3=E35.30X-35/-+66378./55W>868+55+;3-/;-+./55+?/;3=EDal grande libro I segni del tempo è l’esegesi di una ricerca spirituale sofferta, tinta di rosso e di nero, che caratterizza 5+ ?3=+ ./55W>868 X7 .+55/ 8;31373 + =/5+ 9+137+ <+-;+ G =/+=;8 .3 >7+ 58==+ 37 ->3 5W+736+ <3 0+ strada tra lacerazioni e tormenti, interrogando il <?;=>35&/;,8;/<8</1781;+X-8-2//6/;1/.+ un magma indistinto, nella speranza di trovare risposte al mistero della vita. Un angoscioso percorso 22 Orazio nell’Ars Poetica usa questa formula per indicare i legami tra le due arti: poesia e pittura. 70 42 interiore quello incarnato dalla pittura densa di Cesana, uno sforzo oltre il tempo della storia e della memoria. Anche Pierantonio Verga rivolge la sua attenzione alla dimensione intima e spirituale, che assume però il carattere di un’attesa. In Una casa per poeti compaiono il cielo, la terra, due alberi e due montagne al cui punto di incontro si erge una casa, la dimora dei poeti, rifugio protetto e custodia di emozioni. Il poeta/artista è colui che sa rimanere in ascolto di un messaggio di cui farsi profeta. <9/==+-879+C3/7C+X>=+35<35/7C38+55+;3-/;-+.3>7+?3,;+C387/98<<3,35//08;6/3-873-2/-2/ Verga immerge in una quiete sospesa nel tempo costruiscono uno spazio privato, nascosto, che è luogo della coscienza, dove il presente e i ricordi si mescolano. Qui il poeta si ritira, solo, a difendere il suo sguardo e la sua anima, che strenuamente cercano il senso e la magia al di là di ogni apparenza. Guarda forse alle macchine celibi duchampiane lo strano congegno del Gioco surreale in duna d’oriente di Max Marra. Un meccanismo ibrido che la fantasia assembla in forme impossibili e che funziona sencondo dinamiche sconosciute. È il regno dell’assurdo, dove le leggi della logica vengono meno e tutto diventa possibile. Marra apre gli occhi su una dimensione onirica che prende i colori e le forme sinuose dei deserti d’oriente;; un incanto che ha il sapore di un ricordo sfocato e deformato, che irrompe nel sogno dopo lungo torpore. L’artista mette in moto la macchina del tempo, la pittura -87:>3<=+ 5+ =/;C+ .36/7<387/ -87 ;3187X+6/7=3 <36353 + 9+7-/ 35 =/698 9+<<+=8 .3?/7=+ 0>=>;8 /<=;8Y/==/7.8<37/558<9+C38/<X.+7.85/78<=;/9/;-/C3873 L’anima e il corpo. L’anima che prende corpo per dare visione alla sua sofferenza. L’anima che, affranta, rivela le sue cicatrici scolpite in una materia giocata sulla forza del segno, eredità della tecnica incisoria, e sul suo esito pittorico. Questo è ciò che Alessandro Carozzi rappresenta con tratti espressionisti nel quadro Corpo Emotivo. Una sagoma androide priva di volto, di identità, di colore, che mette a nudo i segni e le lacerazioni lasciate dai ricordi e dai rimpianti, dalle paure e dai sentimenti vissuti o rimossi. La bicromia bianco/nero, interrotta solo di rado da pennellate di colore bruno, evoca un senso di annullamento e di privazione di sé, riducendo l’anima esangue dell’artista a un manichino privo di pulsazioni vitali. Forse una pausa da sé e dal mondo prima di ricominciare a vivere. Uno stadio larvale che non si dimentica, che rimane dentro a ciascuno, impronta indelebile dell’animo ferito. Nelle sue Convivenze Andrea Cereda utilizza materiali poveri, di recupero, e li rielabora: lamiere piegate e poi cucite, aggredite dalla ruggine e colorate. Assembla ogni materia in un corpo più grande risultato quindi dell’unione di molteplici parti che si incontrano e si incastrano secondo una nuova rete di contatti e relazioni. Costruisce una composizione equilibrata e razionale, senza per questo -+7-/55+;/31;+0X/5/+,;+<3873./3<3718536/=+553#8783</173./5=/698/./5?3<<>=8-2/817>78.3 essi porta con sé e che l’autore intende rispettare. Solo in questo modo infatti è possibile creare una relazione tra passato, presente e futuro, una convivenza tra ciò che è stato e ciò che sarà. Il materiale di scarto nelle mani dell’artista diventa altro da sé conservando tuttavia il racconto unico e singolare -2/35=/6982+</17+=8<>55+<>+<>9/;X-3/ La città. Dove avvengono le convivenze, dove accadono le cose. Habitat metropolitano e meccanizzato dell’uomo contemporaneo. Giovanni Cerri dipinge un microcosmo luminosissimo e algido dove il cemento e i muri scrostati delle aree industriali contrastano con i colori vividi e brillanti di un cielo popolato da gru e ciminiere, cyber-messaggeri di un nuovo mondo e di una nuova civiltà. Una 6/=+X<3-+<3;873+7+37?/<=/98937->35W3668,353=E./55W+=68<0/;+,58--+35.37+63<68.3Suburbia -871/5+7.8 37 >7 366+137/ 53693.+ / <373<=;+ 5W+7<3+ 0;/7/=3-+ ./55W/.3X-+C387/ ./5 7>8?8 5+ solitudine e lo spaesamento dell’uomo in questa sub-urbs<8==8-3==E1/7/=3-+6/7=/68.3X-+=+Città di Pripjat di Tullio Forgione fa un passo ulteriore, presentando lo scenario apocalittico della città di ;394+=37%-;+37++,,+7.87+=+37=>==+0;/==+7/5.89835.3<+<=;8.3`/;78,B5W#-8;3/7>-5/+;3 sepolte sotto cumuli di terra contaminata annientano la vita e l’aria, viziata, irrespirabile, è carica di 43 71 9+;=3-/55/;+.38+==3?/-2/+11;/.3<-878817308;6+.3?3=+7+=>;+5//+;=3X-3+5/+-8;;8<387/-+><+=+ .+55W+=68<0/;+;/<++==;+?/;<8153<=;+=3.393==>;+5/6+--23/31;+0X5/-85+=>;//5/37-;8<=+C3873 è un’interminabile aggressione alla struttura interna delle cose che, dopo questa tragedia, ha subito mutazioni irreversibili. L’uomo se n’è andato. Ha abbandonato il teatro dei suoi errori per mettersi in salvo. Ciò che rimane a Pripjat sono i resti di una città fantasma immersa in un tempo sospeso, nell’eterno silenzio della morte. In alto, nel cielo ossidato di questi luoghi, appare però uno spiraglio, la possibilità di un destino diverso. La natura, offesa e deformata, resiste e, con tenacia, genererà nuova vita. La storia e la società. I colori allegri, il disegno infantile, le forme che strizzano l’occhio alla street-art e all’art-bru sono il linguaggio gioioso e leggero scelto dal giovane artista Marco la Rocca per raccontare le tragiche vicende della “Guerra dell’acqua di Cochabamba” nelle quattro opere intitolate La guerra di Joe. Nell’aprile del 2000 oltre 600.000 persone scesero in piazza e marciarono a Cochabamba contro il governo Boliviano perchè revocasse la legge sulla privatizzazione dell’acqua. Lo scontro con le forze dell’ordine durò diversi giorni, assumendo le forme di una dura guerriglia che si concluse, .898-2/3518?/;78+,85I359;8??/.36/7=8-87+;;/<=30/;3=3/+5->7368;=35=878<-+7C87+=8-87 cui La Rocca rappresenta un universo acquatico abitato da animali bizzarri e multicolori, i cui corpi ;3-8;.+785/=;+6/./3=/<<>=35+=378+6/;3-+73-8<I-86/5/<+186/9+7-3>=/./3?+<3C8868;X-2/ -87=/71878X8;3-87=;+<=+-875+.;+66+=3-3=E./3-87=/7>=3138-+7.8<>>7/00/==8.3<=;+73+6/7=8 +<800/;/7C+.38/35989858,853?3+78.3?/7=+-8<I<36,85898<3=3?8.358==+9/;35,/7/-86>7/ Un esempio di ribellione a un potere politico che ha dimenticato il suo dovere di lavorare per la res publica, il bene comune. In una società dove i valori etici e civili sembrano dimenticati Claudio Borghi dedica un Monumento al non so che e a quasi niente. Un monumento, un ricordo ma soprattutto >76873=8.+687a;/;3-8;.+;/+??3<+;/87.3<37-+7=+=+3;873+/5>-3.++6+;/CC+58<->5=8;/.E forma al vuoto di valori e di sentimenti che percepisce intorno a sé rendendolo tangibile agli occhi .3=>==3W+;=3<=+:>/558?/;81>+;.+85=;/5W+99+;/7C+/-23+6+5/-8</-873558;8786/#858-8<IG possibile il cambiamento. Non c’è foga espressiva nella scultura di Borghi. L’acciaio corten assume forme semplici e regolari, misurate, dinamizzate da un leggero andamento obliquo e spiraliforme, -2/7/55W+5=/;7+7C+.393/73/?>8=368./55+7858<9+C38-87>79>.8;/-2/G;3Y/<<387/<35/7C38<+ sguardo acuto e penetrante. Alessia Barzaghi 12 settembre 2011 Curriculum Vitae de los artistas Diego Alejandro García Arrázola Fecha de nacimiento: 6 de Septiembre de 1990 Dirección electrónica: [email protected] EDUCACIÓN 2008 Bachiller en el Instituto Eduardo Laredo;; Cochabamba-Bolivia. 2009 Ingresa a la Licenciatura en Artes Visuales del Instituto Universitario Nacional del Arte;; Buenos Aires- Argentina. 2010 Continúa la Licenciatura en Artes Visuales en la Universidad del Museo Social Argentino;; Buenos Aires- Argentina. 2011-2012 Actualmente reside y estudia de manera autodidacta arte en Cochabamba – Bolivia. CURSOS 2008 Clases particulares de dibujo con la artista Marcela Mérida;; Cochabamba- Bolivia. 2009/03 “Curso Intensivo de Animación Stop Motion” dictado por Rodolfo Pastor;; Buenos AiresArgentina. EXPOSICIONES 2008 Exposición Colectiva, 7ma exposición del Taller Síntesis de Marcela Mérida, Auditorio Christian Valbert de la Alianza Francesa. Cochabamba- Bolivia. 2010/05 Exposición colectiva, Sala Gio. I. A. Nova Milanese- Italia 2011/06 Exposición Colectiva, Sala Gio. I. A. Nova Milanese- Italia PREMIOS 2010 Premio Adquisición Internacional Bice Bugatti-Giovanni Segantini 2010, a la obra “Intención contra el letargo”;; Nova Milanese-Italia. 2011 Medalla del Presidente de la República de Italia. Nova Milanese- Italia. 2012/01 Seleccionado en el concurso “Convocatoria de Proyectos en Artes Visuales” de la Alianza ;+7-/<+,/7/X-3+;38./>7+/A98<3-3K737.3?3.>+5/7/5>.3=8;382;3<=3+7&+5,/;=8-2+,+6,+ Bolivia. 2012/04 Ganador del concurso “Las oportunidades también hablan alemán” del Goethe Institut, -87<>-8;=86/=;+4/./+736+-3K7T'+;>6/>=<-255+7.U/7/X-3+;38./>7+,/-+.//<=>.38<./ alemán en Alemania. PROPUESTA En mi trabajo creativo, trato de generar una impresión metafísica proveniente de la intuición, desde el inconsciente, bajo un trabajo de auto observación interno y un análisis lógico para la solución de problemas mediante la anulación de impulsos divergentes. Como una matemática de los factores del acontecer mental, mediante una lógica siempre regida por el cultivo del sentimiento más intenso del ser humano. Sobre un soporte determinado (papel, tela, etc.), trabajo en la materia misma con -858;/<B08;6+<:>/7+-/7/7>737<=+7=/.//7/;1H+:>/</X5=;+78/75+;/9;/</7=+-3K7./>7 72 44 45 73 fantasma ausente, o de una ilusión óptica, sino en la materia misma. Indago en la realidad, en la materia que está, que tiene peso, volumen, olor, accidentes, etc. La hoja y mis herramientas, y lo que realmente ocurre dentro de mí. Mis miedos, inquietudes, ambiciones, etc. son ilusiones, fantasmas que no están. Trabajando trato de reducir todo ese interés a polvo, y obrar solamente inmerso en ese ?/58.//A3<=/7-3+-3;->7.+7=/:>/;/+56/7=//<=D.//<+6+7/;+9;/=/7.8<853.3X-+;6+=/;3+53C+;B 08=81;+X+;/537<=+7=/./5>CB.+;=/<=368738./563<=/;38./>7%73?/;<87=/;38;./<-878-3.8./5+ consciencia, de lo racional y mundano. Intento atender mis instantes para comprender la eternidad. $;+,+4+;-87/59/-28+-+58;+.8B78-875+-+,/C+0;H+87X+;/75+37=>3-3K75+<+,3.>;H+37=/;7+ que está ignorada. Inevitablemente esto genera formas orgánicas, como frutas, piedras, insectos, olas de mar, arrugas, montañas, órganos, planetas, morfologías de la naturaleza en que existimos. Garabateando, se traducen las incertidumbres e inquietudes acerca del Gran Misterio y muchas veces, /7586D<9;80>7.8./5+9<3:>/-87/5/-8./>7-2+<:>3.8Y8;/-/>7+;/<9>/<=+8;6+<<3635+;/<+ >7+-5+?H->5+8>7+-85>67+?/;=/,;+5+>79>56K78+>7+7>,/./.8<9F=+58<</;/<:>/Y8;/-/7B brillan por sí mismos. Campos de ultra-energía desconocida, intangible e inalcanzable por la limitación de mi propia consciencia acerca de lo real. Como símbolos: árboles, cielos, estrellas, cuerpos, semillas, :>/./,/7</;-869;/7.3.8<2/;6/7F>=3-+6/7=/"+B+;5+<>9/;X-3/-87>7-;+BK7-868>773J8 ausente de miedo, desinteresado;; potenciar campos con un círculo, provocar accidentes con manchas, exaltar formas con un color, o con un vacío, o simplemente casar por siempre dos instantes con una línea. Creo que así imprimo un diario de instantes referentes a un largo proceso hacia la muerte —a partir de aconteceres y luchas internas— que no puede desligarse del sentido e impulso de mi existencia. Julio Cesar Soria Justo Tacna, Perú 1974 FORMACION ACADEMICA Escuela Superior de Formacion Artistica Francisco Lazo - Tacna del año 1995 al 1997 Escuela Superior Autónoma de Bellas Artes del Perú – Lima del año 1998 al 2002 Grado Académico: Artista Plástico Profesional INDIVIDUAL 2003 “ESPACIO LIBRE ” Sala Luis Miroquesada Garland Colegio Arquitectos del Perú EXPOSICIONES 2011 VII Salón Internacional “Arte con Derechos” Centro Cultural PETROPERU trascenderes. I Salón Arte Sacro – Trascenderes, Casa de Ejercicios Espirituales Sta. Ros 2010 2do. Concurso Nacional de Pintura Rápida CAJABAMBA Galería de Arte UNIFE “Nube Abstracta” Signos y Símbolos Galería de Arte Víctor Delfín, Centro Cultural Alberto Quintanilla UTP, Salón De Arte Abstracto.Centro Cultural MOCHA GRAÑA “Piezas Escogidas”- Donde CORES II Salón de Noche de Arte, Museo de Arte Contemporáneo Cusco Perú 2009 “RECOLECCION DE VERANO” Centro Cultural Peruano Japonés "$"1+5/;H+"( 74 46 2007 SALON “ARTE CON DERECHOS ” Museo de la Nación Asociación de Artistas Plásticos del Perú TRESCENDERES 2004 T(%"U5286,;/+5/;H+./+;=/ "" Municipalidad Metropolitana de Lima - Promotora CALANA 2001 Vigésimo primer concurso nacional de pintura , MICHELL & CIA. Galería de Arte Luis Bouroncle Barreda Alianza Francesa - Arequipa Galería de Arte Escuela de Superior de Arte Corriente Alterna - Lima 1999 Exposición Pintura y Escultura Facultad de Arquitectura Urbanismo y Arte, Universidad Nacional de Ingeniería Sala de exposiciones, Facultad de Arquitectura Planeamiento Urbano y Artes Plásticas DISTINCIONES 2011 1er. Lugar 52° Premio Internacional Bice Bugatti –Giovanni Segantini III Concurso Nacional de Pintura Rápida Cajabamba – Mención Honrosa 2010 51° Premio Bice Bugatti – Giovanni Segantini Finalista XII Salón Nacional de Pintura ICPNA Finalista Concurso de Pintura “Paisaje Iqueño” Finalista 2007 Finalista Salón de pintura 2007 ICPNA galería Juan Pardo Heere 2006 Finalista “Arte en Libertad ” MAPFRE exposición 2003 – III 37+53<=+ & -87->;<8 7+-387+5 ./ 937=>;+ "( $# T"/6,;+7= +J8<U ./ <> nacimiento Centro Cultural Bellas Artes. 2005 Finalista XVII concurso de acuarela - paisaje peruano - J ohn Constable 2004 Finalista XXIV concurso nacional de pintura Michell & CIA. S.A. PINTURA. 2002 ;36/;9>/<=8-87->;<8./937=>;+ +73?/;<+;38./5+# 9;/638"($$# Finalista XXI concurso nacional de pintura Michell & CIA S.A 2000 Tercer puesto concurso de pintura 82 aniversario ENSABAP – premio Faber Catell Finalista Segundo Salón de Arte J oven Museo de Arte UNMSM 1997 ;36/;9;/638-87->;<8./+X-2/<./+;=/B<+5>. ##S$+-7+8:>/1>+ 1996 Finalista V salón de pintura contemporánea latinoamericana Asociación de universidades del Sur de Ecuador y norte del Perú. 47 75 Sandra De Berduccy Oruro, Bolivia Moises Anturiano Artista visual, su trabajo explora la relación entre las técnicas y procesos tradicionales de los textiles andinos y diversos lenguajes como fotografía, videoarte, live cinema, mappings, performances audiovisuales e instalaciones interactivas. Su trabajo se ha presentado desde 1991 en varias exposiciones internacionales, en diferentes contextos, tales como residencias de arte, bienales, festivales de video arte y nuevos medios, entre otros. Desde 2011 ha estado trabajando en el proyecto TEXTO TEXTIL CÓDIGO, el mismo explora los conceptos, técnicas y tecnologías de estos tres elementos. TEXTO - que incluye oral y escrita, digital e impreso, en su dimensión poética, la mayoría de las veces en la lengua quechua. TEXTIL - que abarca una gran variedad de técnicas y procesos textiles. CÓDIGO - evidenciando la idea de la programación generativa, invirtiendo las funciones de algunos aparatos, que pueden generar ciertos niveles de interactividad. Este proyecto, continúa un proceso creativo en busca el “ gesto “ de una tejedora, que desenvuelve su práctica de arte a través de antiguas técnicas textiles, de nuevas tecnologías y de la búsqueda de sensaciones como una forma de permanencia de la obra de arte. Contacto: e-mail: [email protected] Blog: www.textotextilcodigo.blogspot.com 83</<7=>;3+78(+@+;/<+;:>3=/-=8.3</J+.8;1;DX-82>68;3<=+1;DX-8B+;=3<=++>=8.3.+-=+ reconocido por su trabajo, ha obtenido varios premios nacionales e internacionales por su trabajo artístico, expuso su trabajo en diferentes países del mundo, como también publicó libros como 2>68;3<=+ 1;DX-8 ./ 08;6+ 9/;<87+5 B -85/-=3?+ -=>+56/7=/ </ ./</69/J+ -868 .8-/7=/ universitario e ilustrador y diseñador independiente. 83</< 7=>;3+78 (+@+; </ 53-/7-3K -868 +;:>3=/-=8 /7 5+ %## +<363<68 8,=>?8 /5 1;+.8./$F-73-8#>9/;38;/73</J8;DX-8/7>/78<3;/<-868=+6,3F7/51;+.8=F-73-8/7 >68;;DX-8/75+63<6+-3>.+.98;=/J+ 8;<>->/7=+</08;6K-868+;=3<=+95D<=3-8./08;6+ autodidacta teniendo varios reconocimientos y premios en su desempeño como artista. Entre los premios más importantes resaltan: 1er. Premio: “Humor social” (Lima, 1987);; 1er. Premio: “Humor Libre” (Buenos. Aires, 1989);; 1er. Gran Premio “500 años de Resistencia Indigena y Popular” Asamblea por los Derechos Humanos (Bolivia 1991);; 2º Premio Festival Internacional de Humor ;DX-8./#+7=86/;+>;-3+<9+J+/;;+7 ;/638T"/7.3,MU<9+J+ ;/638 de Arte Contemporáneo Bice – Bugatti ( Italia, 2009), entre otros. Participó en Exposiciones Colectivas e Itinerantes en: Argentina, Bolivia, Colombia, Cuba, México, Uruguay, Italia, España, Francia y Portugal. Por otra parte, realizó 3 publicaciones de sus 53,;8<T(+@+;UBT)88-3/.+.#+5?+4/U/7.30/;/7=/</.3=8;3+5/<7+-387+5/</37=/;7+-387+5/<<363<68 su trabajo se publicó en diferentes revistas y diarios extranjeros y nacionales. Rosmery Mamani Ventura Mamani Ventura La Paz -Bolivia Nació en la provincia Omasuyos comunidad Cajiata a orillas del lago Titicaca Egresada de la escuela municipal de bellas artes de la ciudad de El Alto. Premios y distinciones: 2011: Segundo Premio Internacional “Bice Bugatti-Giovanni Segantini 2011” Nova Milanese Italia. 2011: Primer premio Nacional de Pintura Salón Municipal 14 de Septiembre Cochabamba. 2010: Primer premio en pintura concurso “Cambio Climático y Seguridad Alimentaria” La Paz 2010: Premio Único concurso Octubre Negro categoría Egresados Ciudad de El Alto 2010: Tercer premio Concurso Nacional Arte Joven “Trascendiendo el yo y el Contexto Miradas a lo Desconocido” 2009: Primer Premio Nacional de dibujo y grabado Salón Municipal”Pedro domingo Murillo” La Paz. 2009: Primer Premio Nacional de pintura Salón Municipal 14 de septiembre” Arte Joven” Cochabamba 2009: Premio Único categoría egresados Salón anual “Octubre Negro” Escuela Municipal de Bellas Artes de la Ciudad de El Alto 2008: Primer Premio nacional de dibujo “El Valor del Dibujo” fundación Fernando Montes Peñaranda La Paz 2008: Segundo Premio categoría “B” Salón Anual “Octubre Negro” Escuela Municipal de Bellas artes de la Ciudad de El Alto 2008: Tercer Premio concurso al aire libre ECOARTE La Paz 2005 Primer premio en dibujo Salón Anual de verano Escuela Municipal de Bellas Artes de la Ciudad de El Alto. Exposición individual en el salón Miro de la UNESCO Paris Francia. 76 48 49 77 Realizado por: Associazione Bice Bugatti Club, www.bicebugatticlub.eu Proyecto mARTadero, www.martadero.org Impresión: Yerba Mala Cartonera, http://yerbamalacartonera.blogspot.com Agradecimientos especiales a los artístas que han participado en el Premio Bice Bugatti - Giovanni Segantini, autores de las portadas de la presente edicción: Carlos Vargas, Diego Garcia, Julio Soría, El Marsh. Imrpeso en Cochabamba - Bolivia, 2012 78 ARTISTI 79 ALEJANDRA ALARCON Cochabamba, Bolivia Curatore Fernando Garcia Barros. Proyecto mARTadero Cochabamba. Corte Real, acuarela sobre papel, 55x77 cm 80 MOISÈS ANTURIANO Bolivia Curatore Fernando Garcia Barros. Proyecto mARTadero Cochabamba. Domingo de invierno, tecnica mista su cartone, 104x104 cm 81 ROLY ARIAS Salta, Argentina Curatore Fernando Garcia Barros. Proyecto mARTadero Cochabamba. Reflejos y duplicaciones, 2009, pintura acrilico, 140x170 cm 82 CRISTIAN CALDERON Iquique, Cile Curatore Fernando Garcia Barros. Proyecto mARTadero Cochabamba. Mesa para cuatro, tècnica mixta, 140x140 cm 83 ROSA CELORIO Ecuador Curatore Fernando Garcia Barros. Proyecto mARTadero Cochabamba. Senza titolo, Tecnica fotografica 84 SANDRA DE BERDUCCY La Paz, Bolivia Selezionata dal Proyecto mARTadero coordinato dal curatore Fernando Garcia Barros Ultramar - k´isa Larama, strutture cilindriche avvolte con lana filata e tinta con procedimenti tradizionali, ca.130x120 cm 85 ALBERTO DIAZ PARRA Iquique, Cile Curatore Fernando Garcia Barros. Proyecto mARTadero Cochabamba. Horizontes Minerales, leo sobre Lino, 120x120 cm 86 ELMARSH Bolivia Curatore Fernando Garcia Barros. Proyecto mARTadero Cochabamba. Comandante markitos, 2009, aerografia, tecnica mista, 70x50 cm 87 Romero Francisco Messico Selezionata dal Proyecto mARTadero coordinato dal curatore Fernando Garcia Barros Comandante markitos, 2009, aerografia, tecnica mista, 70x50 cm 88 ROSSMARY MAMANI El Alto, Bolivia Selezionata dal Proyecto mARTadero coordinato dal curatore Fernando Garcia Barros Territorio libre, olio e tecnica mista, 96x150 cm 89 RÈBORI ANA MARCELA Salta, Argentina Curatore Fernando Garcia Barros. Proyecto mARTadero Cochabamba. De la serie “Sensación Visual” obra n°27, acrilico sobre tela, 40x100 cm 90 MIRANDA MARCO Messico Selezionata dal Proyecto mARTadero coordinato dal curatore Fernando Garcia Barros Senza titolo, tecnica mista, 100x100 cm 91 GUNNAR A. QUISPE SANJINES Potosí, Bolivia Selezionato dal Proyecto mARTadero coordinato dal curatore Fernando Garcia Barros Sicatrises que no se boran, acrilico su tela, 94x67 cm 92 JORGE SARSALE Argentina Selezionato dal Proyecto mARTadero coordinato dal curatore Fernando Garcia Barros Senza titolo, tecnica mista, carta su tela, 39x39cm 93 SEJAS ALEJANDRO Bolivia Selezionato dal Proyecto mARTadero coordinato dal curatore Fernando Garcia Barros Sangre de Pez II, Trittico, 2002, ecnica mista, 100x50 / 100x100 / 100x50 cm 94 JULIO CÈSAR SORIA JUSTO Tacna, Perù Selezionato dal Proyecto mARTadero coordinato dal curatore Fernando Garcia Barros Marea negra, resina, acrilico e olio su lino plastificato, 110x100 cm 95 ATMOSFERE ATMOSFERE Maria Francesca Palmerio Una mostra che prende avvio quest’estate nella città dell’Aquila e si è arricchita grazie agli sguardi, ai consigli di passanti non sempre consapevoli, solo a volte coinvolti nel’ universo artistico. Il Mercato degli Spiriti è stata un’iniziativa che, nella sua complessa locazione, ha dimostrato quanto la contemporaneità dell’arte può spiegare i luoghi, un territorio e i territori tutti: ecco perchè abbiamo creato Atmosfere. I più giovani tra gli artisti selezionati nella rassegna d’arti visive allestita nelle vetrine abbandonate del centro storico aquilano, sono qui riproposti per verificare ancora una volta cosa vuol dire vivere un luogo, misurarsi con degli spazi e dunque con le persone che li calpestano. Abbiamo reso “viaggiatrici” tali suggestioni, tali visioni e, spostate le opere dal luogo per cui sono state realizzate, qui in Villa Filippini entrano in dialogo tra loro. Il mercato degli Spiriti nasce da un’idea dell’associazione aquilana per la promozione sociale Fuori Scala che promuove l’iniziativa con il solo autofinanziamento, in questa seconda edizione, però, è nata la collaborazione con Bice Bugatti Club, che ha supportato gli organizzatori intravedendo la potenza e l’originalità dell’iniziativa. Atmosfere è, dunque, una rassegna inserita in Tracce in Villa, una sezione d’arte giovane e itinerante. Maria Francesca Palmerio Co Curator 98 99 FRANCESCA BIFULCO RITRATTI, 2013, istallazione pittorica, acrilico su tele, 2013, 230x200 cm RITRATTI, 2013, istallazione pittorica, acrilico su tele, 2013, 230x200 cm 100 NEL BENE E NEL MALE , 2013, istallazione pittorica, acrilico su tele, 2013, 114x182 cm, cm 86x147 cm, 111x 185 cm 101 FRANCESCA CASOLINI RITRATTI, 2013, istallazione pittorica, acrilico su tele, 2013, 230x200 cm Video istallazione e sculture, 2011, cartapesta e acrilico, h60 cm ca., durata video 4 minuti 102 Video istallazione e sculture, 2011, cartapesta e acrilico, h60 cm ca., durata video 4 minuti 103 ANTONINO DE LELLIS Video, 2013, 2 minuti Video, 2013, 2 minuti 104 Video, 2013, 2 minuti 105 NINA FIOCCO Progetto Salgari, 2013, vari materiali di recupero Progetto Salgari, 2013, vari materiali di recupero 106 Progetto Salgari, 2013, vari materiali di recupero 107 ANDREA MARIA MARCHESE Schiacciamento e contrasto - Avevo chiesto di rimuoverlo, 2013, stampa su forex 30x45 cm Apparizione - Non mi trovo nel posto giusto, 2013, stampa su forex 45x30 cm 108 Mi abbronzo (Renzo) Piano, 2013, stampa su forex 30x45 cm 109 VALENTINA ROSELLI Istallazione, 2013, materiali vari Istallazione, 2013, materiali vari 110 Istallazione, 2013, materiali vari 111 VALENTINA ROSELLI OTIUM, 2013, Puzzle su carta presso-flessa, fustellatura, dimensioni ambientali OTIUM, 2013, Puzzle su carta presso-flessa, fustellatura, dimensioni ambientali 112 OTIUM, 2013, Puzzle su carta presso-flessa, fustellatura, dimensioni ambientali 113 VALENTINA ROSELLI Silence of the Bees, 2011, video istallazione con mele rosse, tavolo e tovaglia rossa , 3 minutes Silence of the Bees, 2011, video istallazione con mele rosse, tavolo e tovaglia rossa , 3 minutes 114 Silence of the Bees, 2011, video istallazione con mele rosse, tavolo e tovaglia rossa , 3 minutes 115 ANIMALI ANIMALI Il Municipio di Olgiate Molgora e Villa Sommi Picenardi saranno invece teatro della terza tappa della mostra Animali, già presentata negli scorsi mesi al MUST di Vimercate e ai Magazzini del riso di Sartirana di Lomellina. La collettiva presenta l’interpretazione del mondo animale da parte di dodici artisti: dalle coloratissime creature di plastica della Cracking Art fino agli animali in lamiera di ferro di Andrea Cereda. Il 22 settembre un’installazione a tema di Anna Turina sarà ospitata negli spazi esterni di Villa Sommi Picenardi. La mostra negli spazi del Municipio resterà aperta fino al 13 ottobre. 118 119 NUCURA 120 PARIANI 121 TURINA 122 ZANIN 123 Indice 124 Indice 125